BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
x

Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


26/8/2016 ● Cultura

La crescita, il “mondo furioso”, la tecnica e altre questioni


  Pietro Di Tomaso ● 1056


Ho già segnalato un pensiero di papa Francesco (cfr. articolo in data 14.4.2016) che stigmatizza “l’idea di una crescita infinita o illimitata, che ha tanto entusiasmato gli economisti, i teorici della finanza e della tecnologia. Ciò suppone la menzogna circa la disponibilità infinita dei beni del pianeta, che conduce a ‘spremerli’ fino al limite e oltre il limite” (enciclica sociale Laudato sì).
Abbiamo esaurito le risorse – sottolinea la scrittrice Naomi Klein nel suo libro “Una rivoluzione ci salverà” (perché il capitalismo non è sostenibile) editore Rizzoli, 2015. La Klein presenta fatti, cifre. Ad esempio, è un fatto che i paesi ricchi delocalizzino le produzioni inquinanti nei paesi in via di sviluppo, emettendo sei volte di più. Abbiamo sognato ad occhi aperti che tanto, alla fine, la tecnologia ci avrebbe salvato ad appena un passo dal punto di non ritorno. “La mobilitazione ecologista deve essere mondiale, o non sarà”.

Oggi, come sostiene il professore Umberto Galimberti (cfr. D la Repubblica, 25 giugno 2016), “sia il datore di lavoro che il dipendente, sono dalla stessa parte, avendo come controparte il mercato. E come fai a prendertela con il mercato? Il mercato è nessuno, anche se tutti sappiamo che dietro a quel nessuno c’è l’1% che detiene o governa i soldi di tutti. Il mercato ci allucina poi con la menzogna della crescita, quando tutti sappiamo che l’Occidente non può più crescere perché, se è vero come dice il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, che noi occidentali, che siamo poco meno di un miliardo, per mantenere l’attuale tenore di vita abbiamo bisogno dell’80% delle risorse della Terra, cosa pensiamo che facciano gli altri sei miliardi che popolano il pianeta? Che stiano a guardare inermi una nostra ulteriore crescita?”. Da quanto precede si può concludere che si insegue ciecamente la crescita economica, ma ci siamo mai chiesti se questo processo sia sostenibile? La gran parte degli indicatori ambientali ci dicono che abbiamo superato di gran lunga i limiti della sostenibilità. Conseguentemente un qualche tipo di decrescita economica appare inevitabile. “La decrescita è una corrente di pensiero politico, economico e sociale favorevole alla riduzione controllata, selettiva e volontaria della produzione economica e dei consumi, con l’obiettivo di stabilire relazioni di equilibrio ecologico fra l’uomo e la natura, nonché di equità fra gli esseri umani stessi” (cfr. Wikipedia, l’enciclopedia libera). Come ha affermato Serge Latouche è necessario ed urgente un “cambio di paradigma”, di un’inversione di tendenza rispetto al modello dominante della crescita basato sulla produzione esorbitante di merci e sul loro rapido consumo.

Ora occupiamoci, in estrema sintesi, del libro “Mundus Furiosus” di Giulio Tremonti in uscita per Mondadori. Internet, le globalizzazioni, la crisi, nel saggio appena detto. L’avvento della rete ha avviato particolari dinamiche, dove consenso e dissenso si mescolano. Giulio Tremonti volge lo sguardo indietro di vent’anni (il mondo, l’Europa non sono più gli stessi). L’autore racconta che tre codici erano dominanti: quello ‘politico’ (la democrazia occidentale), un codice economico (il dollaro), un codice l’inguistico (l’inglese). C’era un Gì7 nel quale si concentrava il potere mondiale, non c’era la globalizzazione. I compiuter aiutavano l’uomo e non gli sottraevano il lavoro, non c’era l’euro e la finanza faceva quello che doveva fare. Tremonti pensa a un progetto di Confederazione per rilanciare su basi diverse l’Europa. Furiosus è il mondo di oggi: dalla crisi della finanza alle migrazioni di massa, dalle macchine digitali che distruggono il ceto medio rubandogli il lavoro alle nuove guerre “coloniali”. Insomma il libro ha due chiavi di lettura: una descrittiva degli avvenimenti in corso, l’altra per dire “io ve l’avevo detto”. Cito il prof. Galimberti : “oggi la signoria non è più del Signore, ma del Mercato, divenuto mondiale e alle sue spalle si muovono potenze finanziarie difficile da individuare, le cui mosse sono imprevedibili…”

Termino la breve rassegna delle questioni di cui al titolo del presente articolo con Sapere aude!, “abbi il coraggio di servirti del tuo stesso intelletto!”. E’ questo il motto dell’Illuminismo, che, per Kant, <<è l’uscita dell’uomo da una condizione di minorità di cui è egli stesso responsabile>>. Naturalmente occorre assumere verso chi non è d’accordo con noi l’atteggiamento di chi ipotizza che l’altro, con la sua tesi opposta alla nostra, possa avere un potenziale di verità superiore. “Solo così – sottolinea il professor Umberto Galimberti – è possibile iniziare un dialogo, che invece è impossibile per chi ritiene di essere in possesso della verità assoluta”.

Cartellone




© FUORI PORTA WEB

FUORI PORTA WEB © BLOG DAL 2000
Vietata la riproduzione, anche parziale e/o in digitale (e attraverso post sui social), senza autorizzazione scritta e rilasciata, esclusivamente, dal blogger fondatore.

Per pubblicare sul blog FUORI PORTA WEB inviare la richiesta di divulgazione all'e-mail: fpw@guglionesi.com