4/8/2016 ● Agricoltura
Agricoltura molisana: Tanto tuonò che... Piovve
La manifestazione della “Guerra del grano”, quella di venerdì 29 luglio
scorso tenutasi a Termoli, così come in tante parti d’Italia, indetta dalla
Coldiretti regionale, ha avuto il suo effetto mediatico.
L’augurio è che con oggi il mondo agricolo, tutto, abbia davvero avviato quel
dialogo costruttivo con i rappresentanti istituzionali. Per quanto si è sentito
dal palco termolese, tutti hanno dato il via per un segnale forte che lascia ben
sperare circa la predisposizione di una piattaforma di iniziative che verrà
sottoposta e discussa con le rappresentative agricole dei produttori e, di più,
con gli operatori del settore agricolo e che non potrà, come nel passato, essere
ignorata o disattesa.
Le parole dovranno essere poi supportate dai fatti, atti a formulare quel
pacchetto di iniziative in grado di fornire nuova linfa al vero mondo agricolo
regionale.
Era ora che qualcosa accadesse. Il Comitato spontaneo agricolo “Uniti per non
morire”, come sempre, era presente.
E’ giunto il momento di segnare la storia sia nelle nostre coscienze “agricole”
sia nel fatto di comprendere che se uniti si può davvero far sentire la nostra
voce.
Lo stesso direttore regionale della Coldiretti Molise, Saverio Viola, lo ha
affermato: “ Dobbiamo ascoltare tutti e difendere tutti, per il bene dei nostri
prodotti e della nostra economia”.
Il Comitato, coerente dalla sua nascita, lo sta facendo da anni ed i fatti pare
gli stiano dando ragione visto che tanti argomenti,anche se con ritardo, sono
stati poi discussi ed accettati dalla politica agricola regionale.
Tutti insieme, senza farci dividere dalle varie bandiere, potremo sicuramente
avere la capacità di sensibilizzare, di portare a conoscenza i nostri problemi e
poter essere addirittura condivisi e sostenuti dagli stessi consumatori.
Bisogna evitare di cadere in sterili ed inopportune polemiche, non cedere a quei
pseudo-amici, a chi tenta di dividere il mondo agricolo, di non lasciarsi
condizionare, perché la terra ha un solo ed unico colore e le bandiere disunite
non l’appartengono.
E’ ora che terminino queste divisioni; al mondo rurale, quello vero, non
l’interessano.
Le confusioni, l’inerzia voluta, l’aspettare che qualcosa cambi o che altri
cerchino di far qualcosa non dovranno più appartenerci. E neppure svenderci, per
restare in tema, per qualche quintale di grano visto che sia un piatto di pasta
o di lenticchie (canadesi?), ora, costano certamente di più.
E’ arrivato il momento di ricompattare il mondo rurale e controllare da vicino,
attenzionare chi vuole rappresentarlo, politici compresi.
BASTA DELEGHE IN BIANCO!
Queste azioni pacifiche e democratiche, queste civili manifestazioni sono la
conferma che qualcosa sta cambiando; poco può interessare chi le abbia proposte,
se prima o dopo.
Una cosa è certa, e su questo non si può che esprimere soddisfazione: l’impegno
di tutti ad adoperarsi per la questione agricola.
E' importante che si prosegua, con la dovuta attenzione di controllo, nel
percorso intrapreso e si mantenga quella libertà d'azione scevra da secondi fini
perché di persone che ne hanno approfittato per i propri interessi ne abbiamo
conosciute tante. I mercanti di deleghe non ci servono.
Si deve, allo stesso tempo però, fare mente locale e ricordarsi di non cadere in
quegli errori commessi in tutti questi anni di crisi e vedere il bicchiere mezzo
pieno; possono sembrare sconfitte ma nel contempo ci hanno forgiato lo spirito.
Restare uniti è l' unica arma in nostro possesso. Non facciamoci disarmare.
Dobbiamo, con i nostri limiti, non demordere ed incamminarci uniti verso questa
strada intrapresa, verso l’obiettivo di salvaguardare l’agricoltura, la
salubrità alimentare, il territorio. Per il bene di tutti.
Il nostro bel Molise se lo merita.