4/6/2016 ● Cultura
Origine e storia di alcune canzoni napoletane
La canzone napoletana è diffusa in tutto il mondo, grazie al contributo di
grandi autori e musicisti che sono riusciti a esprimere profondi e immortali
sentimenti.
Alcune canzoni sono intrise di profonda malinconia, nostalgia per la terra
lontana, amore per gli esseri umani, ammirazione per la natura viva e
palpitante. È interessante per il lettore conoscere la storia delle canzoni più
note, il nome degli autori, le circostanze che hanno permesso la loro creazione.
"TE VOGLIO BENE ASSAI", scritta da Raffaele Sacco e musicata da Donizetti nel
1835, ebbe un tale successo da essere cantata in ogni rione della città.
"FENESTA CA LUCIVE", noto canto popolare napoletano, fu pubblicata verso il 1854
da Mariano Paolella e musicata da Rossini o forse Bellini. La canzone risale al
1567; scritta da Matteo Gangi, notaio e poeta palermitano; descrive l'uccisione
della baronessa di Carini dalla mano del padre, che aveva scoperto una relazione
segreta con Vincenzo Vernagallo. La leggenda narra che la contessa prima di
morire, lasciò la mano insanguinata sul muro.
Non possiamo tralasciare la bella canzone "O SOLE MIO", pubblicata nel 1898,
scritta da Giovanni Capurro e musicata da Eduardo Di Capua, che fu ispirato da
una splendida alba sul mar nero a Odessa. I più grandi interpreti di questa
canzone furono, Caruso, Elvis Presley, Roberto Murolo.
Sono tante le canzoni i cui versi appartengono a Salvatore Di Giacomo: "E
SPINGOLE FRANCESE", "ERA DE MAGGIO", "A MARECHIARE", e altre meno conosciute.
Sicuramente uno dei maggiori interpreti della canzone napoletana è stato Roberto
Murolo che , con la sua variegata e melodiosa voce, è riuscito a suscitare
profonde emozioni e un turbinio di sentimenti