7/5/2016 ● Politica
Le “dimissioni in rosa”, un messaggio culturale alla politica locale
Perché le “nostre” donne "abbandonano" i loro incarichi istituzionali nella politica locale?
Solo motivi familiari e/o personali?
Ebbene, con il primo voto amministrativo alle comunali di Guglionesi nella
novità della “doppia preferenza di genere” si era assistito a un successo
di sostegno e a vantaggio elettivo del genere femminile, da parte dell’elettorato di
ogni provenienza, almeno rispetto a un passato più scettico verso le
innovazioni di pensiero. Immediatamente, cioè con la doppia preferenza di genere
nel voto amministrativo, per la prima volta nella storia della politica locale
si è condotta l’elezione alla presidenza del consiglio comunale di una donna,
una donna con una lunga esperienza e varie presenze partecipative alla politica
a livello locale.
Così, dopo la giovane Consigliera comunale di opposizione (dicembre), dopo la giovane
Assessore di maggioranza (gennaio) anche la consapevolissima Presidenza del consiglio - fenomeno dimissionario registrato in circa
cinque mesi! - lascia (a meno di un ripensamento?) l’impegno istituzionale.
Semplici accordi pre-elettorali di candidati nelle liste civiche per staffette nel corso amministrativo?
Certamente il messaggio delle “dimissioni in rosa” merita una valutazione attenta
e non carente di onestà intellettuale a vari livelli, come avviene per ogni argomento di “questione
morale” nella politica.
Le componenti del “coraggio”, tuttavia, e di una certa “presa di distanze” nelle varie
sensibilità “in rosa” trovano ampia condivisione nell’avvenire di una
collettività non più disponibile a decadere in un percorso, anche culturale, di
“isolamento” amministrativo della politica dalla comunità
viva.