1/4/2016 ● Cultura
L’orecchio di Dioniso: musica classica, contemporanea e opera lirica
Nell’intervista di Fabrizio Simone (foggia.zon.it) al dott. Alessandro
Romanelli, presidente del Conservatorio di Foggia, viene posta questa domanda:
Presidente cos’è un classico musicale? Risposta: “Un classico è qualcosa di
eterno, intramontabile, immortale. Classici sono Bach, Mozart, Beethoven : quei
grandi che ogni ragazzo dovrebbe ascoltare e amare…”. Gli viene rivolta una
ulteriore domanda : quando potremo assistere ad un’opera al Teatro Giordano?
<<Non credo che a breve sia possibile. Ci vorrebbero almeno 500 mila euro
all’anno per realizzare 2-3 opere. Se i privati avessero iniziato a investire
somme destinate alla cultura, quest’anno avremmo avuto sicuramente qualche
melodramma>>. Insomma c’è difficoltà, particolarmente in Italia, a raccogliere
fondi per i teatri lirici. Certo, l’intervento pubblico è giustificato dall’art.
1 della L. 800/67 (“Legge Corona”) : <<Lo Stato considera l’attività lirica e
concertistica di rilevante interesse generale, in quanto intesa a favorire la
formazione musicale, culturale e sociale della collettività nazionale. Per la
tutela e lo sviluppo di tali attività lo Stato interviene con idonee
provvidenze>>. Scrive al riguardo Stefano Merlini nel libro collettaneo (edito
da Giappichelli-Torino dal titolo “Organizzazione e finanziamento dei Teatri
D’Opera”) che come fu osservato subito dopo la prima sperimentazione della legge
n. 800/1967, né i criteri di assegnazione generale dei contributi, né quelli di
ripartizione dei contributi fra gli enti riuscirono, però, a funzionare in
maniera soddisfacente. Dopo il primo biennio di applicazione della legge, gli
enti lirico-sinfonici avevano già accumulato, soprattutto nei confronti delle
banche, 16 miliardi di debiti. Successivamente, con la legge 30 aprile 1985, n.
163/85 : <<Viene creato il Fus (Fondo Unico per lo Spettacolo) e ogni anno viene
rifinanziato con la legge finanziaria (ora legge di stabilità in Tabella C )>>.
Poi una nuova legge: D.Lgs. 29 giugno 1996 (“Legge Veltroni”) Art. 1 <<Gli enti
di prioritario interesse nazionale che operano nel settore musicale devono
trasformarsi in fondazioni di diritto privato secondo le disposizioni previste
dal presente decreto>>. E inoltre la “Legge Bray” (D.L. 8 agosto 2013, n. 91)
che introduce l’obbligo del pareggio di bilancio (2014-2016).
Ciò detto, il dott. Alessandro Romanelli, peraltro critico musicale, ha altresì
contribuito alla creazione di un blog di successo in Rete “L’orecchio di
Dioniso“, aggiornato quotidianamente e dedicato alla musica classica,
contemporanea e all’opera lirica. Vi si legge, ad esempio, del successo a
Isernia per il concerto di Pasqua dell’Orchestra da Camera di Frosinone diretta
da Fernando Raucci (orecchiodidioniso.blog.com). Ulteriore appuntamento : Fabio
Concato in concerto a Villa Carenza (Monopoli) il prossimo 9 aprile. Si legge
altresì la notizia che segue: Ambrogio Maestri, il Falstaff per antonomasia.
Dopo averlo interpretato più di 250 volte, da New York a Tokio, da Londra a
Parigi, da San Paolo a Buenos Aires, Ambrogio Maestri torna a incarnare il
protagonista dell’ultimo capolavoro di Giuseppe Verdi, Falstaff, diretto da
Riccardo Muti, che proprio per questo ruolo lo scelse nel 2001 alla Scala.
L’opera, proposta in forma di concerto, è in programma dal 21, il 23 e il 26
aprile a Chicago, con l’Orchestra Sinfonica della città, di cui Muti è Direttore
musicale.
Da ultimo segnalo che Cecilia Bartoli, la cantante che sono in molti a
considerare il massimo mezzosoprano del mondo, sarà protagonista dello
spettacolo “ West Side Story “, in programma dal 13 al 15 maggio, al Festival di
Pentecoste di Salisburgo, di cui è direttrice artistica. Parlando del
compositore Leonard Bernstein la Bartoli dice che <<quando incise “ West Side
Story “ diede le parti principali a due cantanti d’opera, Kiri Te Kanawa e José
Carreras, e la nostra edizione salisburghese rispetterà il medesimo impegno
vocale e orchestrale>>. Brava Cecilia!