22/2/2016 ● Cultura
Il turismo nel Molise, valorizzare le bellezze che nessuno vede
“Fuori dal Molise si sa pochissimo di questa regione. E’ senza dubbio una
terra poco protagonista, con grossi problemi di visibilità e di riconoscibilità
a livello nazionale…” (così Teresa Colavita su ‘Forze Caudine’). Molti non
conoscono la città capoluogo o altre importanti località molisane, in parte per
la vicinanza di regioni (vedi Abruzzo e Puglia) con un’identità più definita
nell’immaginario collettivo. Come ha rilevato il Centro Studi sui Sistemi
Turistici (Università degli Studi del Molise), gli aspetti generali di maggior
sofferenza relativi alla infrastruttura viaria molisana possono essere
ricondotti ai seguenti : - assenza di un asse autostradale trasversale per il
collegamento veloce Tirreno-Adriatico (poco garantito, oggi, dalle fondovalli
Bifernina e Trignina, per problemi di tenuta geologica dei tracciati), - carenze
strutturali e funzionali della rete minore, in particolare a carico dei
collegamenti con le aree interne montane.
Nel lontano 1948 lo scrittore molisano Francesco Jovine ecco come ha descritto
il Molise. “Il paesaggio è in genere aspro, con cime brulle, e rocciose, con
frane e burroni coperti da un’avara vegetazione : rovi, ciuffi di ginestre e
macchie di quercioli, di carpini e di lecci nani. Nelle terre più basse, dove
l’asprezza montana si arrotonda in dolci colline, vi sono boschi di querce e
ulivi. Tra una frana e un botro, arrampicate sulle coste dei monti, campi di
grano e di granturco e pascoli : piccole estensioni di terre agevoli, coltivate
a braccia con amorevole sapienza. La varietà del paesaggio molisano è singolare
: è terra senza riposo che talvolta ha qualcosa di convulso. Una specie di
tormento geologico raggelato in tempo immemorabile…”. Quanto precede è una
parte dell’articolo pubblicato dal ‘Turing CI, Milano’.
Ciò premesso, in tema di visibilità si riscontrano rare iniziative da parte
della regione, pur prendendo atto di una recente dichiarazione del presidente
Paolo di Laura Frattura (Molise notizie, 13 gennaio 2016) del seguente tenore: “
Andiamo avanti con coraggio e determinazione: la bellezza della nostra regione è
una scommessa da vincere… apriamo e facciamo vivere le meraviglie e i tesori di
cui disponiamo. Su questo trend, ancorché timido ma incoraggiante, investiamo in
termini materiali e immateriali con una particolare cura per i nostri beni
archeologici regionali che suscitano il maggiore interesse per i visitatori del
Molise (…) “Insieme faremo di tutto il nostro Molise una terra di grande
richiamo”.
A tal riguardo, ecco cosa scrive il prof. Tomaso Montanari : “… Noi abbiamo
un Paese stracolmo di luoghi spettacolari che dovremmo far scoprire innanzitutto
ai residenti dei luoghi vicini, costruendo un turismo interno, sostenibile e
popolare, che duri tutto l’anno (…). La sfida non è mettere il numero chiuso a
Firenze, ma per far comprendere che Pistoia è fatta dello stesso, meraviglioso
tessuto : non chiudere Venezia, ma aprire Padova e Vicenza (…). Il turismo
italiano ha invece bisogno di un progetto (che punti sulla creazione di
strutture ricettive diffuse, e rianimi la produzione culturale)”. Inoltre
“facciamo vivere il patrimonio diffuso : un obiettivo economico, ma anche
culturale e civile…” (Repubblica, 16/02/2016).
Insomma, tornando alla situazione del Molise, diciamo sì ad una “rete culturale”
per far vivere il patrimonio diffuso. Ogni museo racconta un territorio e ci
sono bellezze rimaste fin qui nascoste che dovremmo far conoscere ai potenziali
turisti. Si tenga presente che, per quanto riguarda le risorse naturali, i
turisti attribuiscono al clima, al mare e alla bellezza dei paesaggi il Valore
maggiore. Per farla breve, bisognerà potenziare ed organizzare l’offerta
turistica nell’intero territorio. Si tratta di attivare processi finalizzati
allo sviluppo delle economie locali, inserendo i beni (storici, archeologici,
culturali, ecc.) all’interno di itinerari o circuiti, agendo quindi su tutto il
contesto territoriale ed i suoi attori : trasporti, ricettività, strategia degli
eventi, personalizzazione dell’immagine dei luoghi, ecc. (cfr. Centro Studi sui
Sistemi Turistici, Università degli Studi del Molise). Personalmente voglio
concedere un’apertura di credito al presidente Paolo di Laura Frattura (con
riserva di constatare i futuri risultati raggiunti) in relazione alla sua
dichiarazione sopra segnalata : “faremo di tutto il nostro Molise una terra
di grande richiamo”. Se son rose, fioriranno.