15/1/2016 ● Cultura
Film: "La corrispondenza" di Giuseppe Tornatore
Il regista nel 1986 debutta sul grande schermo con il film "Il Camorrista",
che è incentrato sulla storia del noto boss della camorra Raffaele Cutolo.
Nel 1988 col film "Nuovo Cinema Paradiso" vince l'oscar per il miglior film
straniero. Seguono con alternanza diversi film drammatici e commedie.
L'ultimo suo lavoro "La Corrispondenza" racconta una grande storia d'amore tra
una studentessa che, per vivere lavora come controfigura nelle scene d'azione al
cinema, e un anziano professore di astrofisica.
Tornatore con un film classico e lineare descrive l'essenza, la forza e la
bellezza dell'amore, capace di vincere anche la morte.
Come la morte di una stella, la cui luce giunge a noi con enorme ritardo,
l'essere umano anche dopo la sua scomparsa, continua a irradiare con la luce dei
suoi pensieri e delle sue opere i presenti e quelli che verranno.
Nel film in cui aleggia un'aria di mistero, si può cogliere la complessità
dell'essere umano, la sua unicità e il pensiero della ineluttabilita' della
fine.
Il film si misura anche col problema della tecnologia,sicuramente utile, ma non
in grado di trasmettere i sentimenti più reconditi che soltanto gli occhi e la
presenza materiale consentono di recepire.
Grande prova di recitazione di Jeremy Irons e Olga Kurlyenko che riescono a dare
corpo e anima ai personaggi.
Ancora una volta il bravo regista ha saputo offrire allo spettatore una grande
lezione di cinema con un percorso filosofico, ma ancorato alla concretezza delle
cose, alla autenticità e alla comprensione delle azioni umane, con un inno alla
vita e alla forza di ricominciare.