23/12/2015 ● Agricoltura
Riflessioni sul Santo Natale
Ho la netta sensazione, e questo da diverso tempo, che ogni anno che passa,
il Santo Natale sia più triste, più vuoto e povero di contenuti valoriali.
Quei contenuti che già si respiravano nell’aria pre-natalizia negli anni 60 -
metà 70 del secolo scorso.
C’era l’entusiasmo, la contentezza, la viva partecipazione ad un evento che ti
prendeva l’anima.
Eravamo felici nonostante i sacrifici e la povertà che imperversavano.
Ci si accontentava di poco.
Con la venuta e l’ “adorazione” del cosiddetto progresso economico-commerciale
della "consumocrazia" è stato sminuzzato, avvilito, se così si può dire, il
senso di quella gioia e quella magia della nascita di Gesù Cristo.
Con tutto il benessere ( artatamente artificioso) che il mondo attuale ci offre,
non si riesce a trovare quella serenità spirituale duratura al punto tale di
condizionare la nostra vita, il nostro agire. Lo chiamo "materialismo
incattivito" dell'avere a tutti i costi quel determinato oggetto.
E' la falsa felicità, quindi inesistente, da mostrare a tutti.
Il neoliberismo della globalizzione, o meglio di “dittatura della finanza”, ha
prodotto e ancor di più sta “formando” una società sempre più ingiusta:
incredibili concentrazioni di ricchezza e immense e sempre più spaventose masse
di povertà. C'è chi spreca e chi muore.
Popoli sempre meno liberi e fraterni non solo in Africa o Asia ma anche nelle
Americhe ed Europa.
Non si parla altro che di terrorismo, violenza, guerra e quindi movimenti
razzisti, regimi autoritari e totalitari con pratiche incostituzionali.
I MIGRANTI NE SONO LA SFORTUNATA RISULTANZA.
I rifugiati nel mondo, secondo l’ultimo rapporto dell’Alto Commissariato Onu per
i Rifugiati (UNHCR: United Nations High Commission for Refugees) sono più di 20
milioni.
A questi si aggiungono 34 milioni di sfollati all’interno del proprio Paese e
quasi un milione in attesa dell’esito delle domande di asilo.
Considerando tutti gli altri, quest’anno potrebbe chiudersi con la cifra record
di oltre 60 milioni di persone in fuga.
FAME, DISPERAZIONE E GUERRA PER I TANTI; RICCHEZZA, CONTROLLO DELLA FINANZA, CHE
POI SI CONCRETIZZA NEL “ MONOPOLIZZARE” CIBO, DENARO, ENERGIA, ACQUA E PETROLIO,
PER I POCHI.
Questo sistema collaudato porta a due amare conclusioni:
a) perdita del rapporto umano, quello vero;
b) la distruzione della razza umana, quindi della vita stessa del Pianeta Terra.
“L’AVERE” a tutti i costi per essere qualcuno, inchinarsi ai facili compromessi,
dimostrare che…” più ho, più comando e posso sottomettere gli altri, quindi
sono” non fa altro che annichilire la vita stessa nel senso più vero della
parola.
Vita che, al contrario, deve essere imperniata sui 4 pilastri valoriali: quello
dell’etica, della moralità, della dignità, del rispetto della persona, chiunque
essa sia.
E' in ciò che consiste la felicità, in quell'abbraccio sincero, in quella
stretta di mano, in quel saluto vero, disinteressato.
Si è dimenticato che il Natale è la nascita di colui che viene sulla Terra a
portare pace, fratellanza e serenità.
Solo se si riuscirà ad estirpare dalla vita interiore di ognuno il virus
contagioso dell'egoismo, della sopraffazione, della ricchezza da dimostrare a
tutti i costi ed immedesimarsi di chi vive in condizioni di miseria si potrà
riassaporare quel gusto vero della vita piena di affetti e sentimenti.
Caso contrario è solo una festa fittizia, mascherata di religiosità che fa
sembrare di essere felici. Solo apparenza.
Il Santo Natale non è un periodo o una stagionalità, ma uno stato della mente
costruttivo per il bene comune.
Buon Natale a tutti.