19/12/2015 ● Agricoltura
Crisi dell'agricoltura meridionale: con la terra non si vive più
La situazione, già critica da svariati anni, sta facendosi davvero
irreversibile.
Il mondo rurale, "quello degli inascoltati" da tutti, quello che vive di solo
reddito agricolo è al collasso.
L'insicurezza del reddito, da transitoria sta diventando perpetua perché di anni
trascorsi in simil modo ne sono passati davvero tanti.
Le aziende muoiono ( i dati STAT ne sono la conferma) nella totale indifferenza
istituzionale di tutti, senza che nessuno faccia davvero qualcosa.
Un mondo, e cito un antico detto contadino che calza proprio a pennello, ancora
attuale, ed è il caso di ricordarlo ai "tanti responsabili" che non vogliono
sentire: "Abbandonato da Cristo e da tutti i Santi".
La terra non "produce" più reddito ma solo debito ed il "cafone" è privato della
dignità del suo lavoro.
La realtà dura e cruda, mista a rabbia e delusione allo stesso tempo, è che
nonostante ci si sacrifichi di più non si riesce a mantenere la stessa famiglia
sotto il profilo economico, cosa che prima, con la medesima azienda, si riusciva
a fare in modo egregio ed in tutta tranquillità.
Oggi, lavorare e non permettersi di portare a casa manco un reddito sufficiente
per il sostentamento famigliare significa svolgere un lavoro fallimentare, da...
"suicidio lavorativo".
Lavorare sodo per poi rifonderci.
E questo succede da tempo sia al Sud (di più), che al Centro e al Nord Italia.
Parlare quindi di clima di fiducia del comparto è davvero fuori luogo e chi lo
afferma, certamente non lo conosce da vicino. I fatti sono ben diversi. Provare
per credere.
A fagiolo, una frase detta dall'ex Presidente degli Stati Uniti d'America,
Dwight Eisenhower: L'agricoltura sembra molto semplice quando il tuo aratro è
una matita e sei a un migliaio di miglia dal campo di grano".
I redditi odierni sono comparabili a quelli di cinquanta anni fa quando un
chilogrammo di pasta fatta di ottimo grano duro costava la cifra di £ 150. Un
quintale di grano duro ne costava £ 7000 - 7.500.
Con un quintale di grano se ne potevano acquistare circa 50 kg di pasta.
Rapportato ad oggi, un kg di pasta costa € 2,50; un ql di grano duro costa €
25,00
Sempre con lo stesso quintale di grano, si acquistano solamente kg. 10 di pasta.
A chi legge le relative conclusioni.
Altro esempio calzante è il latte alla stalla a 30-35 cent/l e così, più o meno
per qualsiasi altra derrata prodotta in Italia. Non cambia proprio nulla.
Questo non è più sostenibile.
Termoli, 19 dicembre 2015
Giorgio Scarlato