6/12/2015 ● Agricoltura
Allagamenti in Molise? Cose di ordinaria amministrazione
Anche stavolta l'abbiamo passata brutta. E sempre nel Basso Molise. La Natura, in questi funesti accadimenti c'entra fino ad un certo punto. Spesso è l'uomo che non ha fatto il possibile per prevenire il disastro o peggio, per cagionarlo. Traumatico e al medesimo tempo avvilente è l' assistere passivamente a sconvolgimenti ambientali, sempre uguali, dovuti dallo scarso interessamento degli enti istituzionali preposti nell'ottica di tutela, di manutenzione e di controllo del territorio sotto il profilo di sistemazione della rete idrografica regionale ( il fiume Biferno ne è l' esempio calzante). Gli avvenimenti meteorici di pochi giorni addietro, uniti a quelli di gennaio e marzo scorso, per non ricordare quello catastrofico del gennaio 2003, sono la reale costatazione di quanto su detto. Traversìe cagionate, quindi, anche da cause endemiche ed ataviche. Si fa....cosa? Questi sono i metodi di sistemazione idraulica agraria, o meglio di bonifica agraria e quindi di adeguamento delle reti scolanti considerate opere pubbliche, come ad esempio nei comprensori d'appartenenza dei consorzi di bonifica di Larino e di Termoli? Il mondo agricolo paga da sempre gabelle consortili (il tributo 630) per poi vedersi allagare i propri terreni e perdere i dovuti e sacrosanti raccolti, siano essi cereali, frutta, ortaggi, etc.? Queste sono le azioni tanto propagandate di salvaguardia del territorio? Parlo per la mia realtà, nei pressi della s.s. "Bifernina", sotto la diga del Liscione. Invito tutti e sono a disposizione per farvi costatare da vicino lo stato in cui versa il territorio, nel Comune di Palata alla contrada Stingeto, dov'è sita la mia azienda agricola. Parlo del canale Scorciabove, del canale Stingeto, delle cunette inesistenti della s.p. "Santa Giusta" e dei relativi pilastri del suo "avveniristico"(?) ponte che porta a Palata, Tavenna, Castelmauro, etc, etc. che quando piove da ponte "diventa" fiume. Questi sono i benefici (INESISTENTI) che ottengono dal locale consorzio di bonifica i consorziati obbligati a pagare i relativi tributi di ...miglioramento fondiario? A questo punto chiedo a chi di competenza: "Quali sono le opere di difesa dalle acque meteoriche, quali quelli di sistemazione idraulica nel rispetto delle vigenti normative nazionali"? Visti i risultati, peraltro scarsi, queste sono le finalità ed i compiti dei consorzi di bonifica ATTRIBUITI PER LEGGE, ad es. dal R.D. n. 368 dell'8 maggio 1904 sulla funzione di polizia idraulica, e dalla Pubblica Amministrazione necessari al conseguimento dei propri fini istituzionali per i quali sono sorti? Cioè: "stimolatori" di dissesti idrogeologici, quali allagamenti di aree agricole, esondazioni di canali, di erosioni e frane o peggio : DI MANCATI CONTROLLI? Se questo è, bisognerà rivedere il tutto ma in meglio; caso contrario, dell'ente si può sicuramente farne a meno. Il mondo agricolo sicuramente non ha bisogno della cultura della superficialità, delle omissioni di controllo (...volute?), delle colpevoli negligenze delle amministrazioni (tanto poi pagano i "datori di lavoro" cioè i consorziati), dell'omertà e quindi, forse, della cultura dell'illegalità intesa come rispetto del territorio e della natura stessa nell'ottica del bene comune. Dopo più di 60 anni i problemi rimangono tali, almeno in contrada Stingeto: allagamenti e frane.