3/11/2015 ● Politica
Federazione PD Basso Molise: "Quale situazione sulla riforma del Cosib"
Il bilancio 2014 del COSIB, approvato dal Comitato Direttivo del Consorzio
per lo Sviluppo Industriale della Valle del Biferno (il Cosib), chiude in
perdita rispetto a quello dell’anno precedente: meno 147.414 euro (dati aprile
2015) .
A gravare su questa perdita dichiarata, come è possibile leggere nella relazione
di gestione, sono l’aumento dei costi per lo smaltimento dei fanghi,
dall’aumento dei costi del personale dipendente e sono dovuti agli “scarsi
ricavi ottenuti dalla vendita definitiva dei lotti per le aziende”. Un bilancio
in perdita quello del 2014, così come quello del 2013, risultato sia delle
oggettive difficoltà economiche in cui l’Italia è coinvolta sia della scarsa
attitudine della Gestione alla promozione territoriale per attrarre nuove realtà
produttive.
Da 15 giugno 2015 Angelo Sbocca, Sindaco di Termoli, è diventato presidente del
Consorzio Industriale della Valle del Biferno, l’organismo di natura economica
che si occupa di sviluppo e aziende. La sua nomina, è avvenuta all’unanimità e
sono stati concordi i sindaci dei Comuni di Guglionesi, Portocannone,
Campomarino, Petacciato, San Giacomo, Ururi e San Martino in Pensilis hanno
fatto squadra attorno alla sua candidatura, l’unica sul tavolo dopo il passo
indietro di Luigi Mascio;
Come Federazione possiamo solo compiacerci di questo passaggio importante che
rida centralità al territorio attraverso la partecipazione attiva di Termoli e
quindi i nostri complimenti vanno al sindaco di Termoli Angelo Sbrocca.
La cittadina adriatica era da anni fuori dal Consorzio dopo che l’ex sindaco
Antonio Di Brino aveva deciso polemicamente di chiamarsi fuori dal direttivo per
il ruolo marginale al quale l’alleanza dei sindaci basso-molisani aveva relegato
Termoli, proprietaria del 90 per cento dei terreni del Consorzio.
Come Federazione Basso Molise quindi, dobbiamo constatare con piacere il
nuovo clima che si respira, notiamo un rinnovato desiderio di collaborazione fra
i vari enti comunali. Basti pensare al progetto della Costa dei Delfini che vede
consorziate le amministrazioni di Termoli, Petacciato, Montenero di Bisaccia e
Campomarino. Oppure alla collaborazione tra Termoli, Campomarino e Guglionesi in
merito alla nuova normativa unica sugli appalti. Molto probabilmente il
ritorno di Termoli al comando sarebbe il frutto anche di una nuova gestione
politica sia a livello regionale, sia a livello locale.
Malgrado questo aspetto positivo, il resto ci appare “minaccioso” per la
nuova legge regionale sulla riforma dei consorzi industriali (Arsap). Ci
appaiono “minacciosi” per due indicatori fondamentali:
1. Ero lo scorso 11 febbraio quando è stata licenziata, in Prima Commissione
consiliare regionale, la proposta di legge Regionale numero 45 del 2013 relativa
al commissariamento prima, e successivamente, alla liquidazione dell’Ente
consortile così come conosciuto sino ad oggi (sono passati altri 8 mesi e circa
due anni dalla proposta iniziale);
2. Come si legge dal verbale del Collegio dei Revisori dei Conti del Cosib il
bilancio 2014 appena approvato «non tiene conto, nella valutazione della
proposta di legge, impedendo di predire eventi o circostanze future che
potrebbero comportar venir meno dalla continuità aziendale dell’ente;
conseguentemente la mancanza di riferimenti a incertezze sulla continuità
aziendale nella relazione di revisione non può essere intesta come una garanzia
sulla capacità dell’Ente di continuerà ad operare come una entità autonoma in
funzionamento».
L’Arsap – così dovrebbe chiamarsi il nuovo ente - dovrebbe mettere insieme i tre
nuclei industriali esistenti in regione. Un solo organismo amministrativo,
composto da un presidente e da tre consiglieri. Un consiglio di amministrazione
snello che, nelle intenzioni degli attuali amministratori regionali, porterebbe
ad una riduzione dei costi e aumenterebbe la qualità e la quantità dei servizi.
Però, come già detto in sede di convegno a Guglionesi su riforma del Cosib la
proposta di legge sfornata in prima commissione presenta tratti di
incostituzionalità perché ente pubblico a tutti gli effetti. Allo stato attuale
è ancora ferma in attesa di passare al vaglio definitivo in sede di Consiglio
Regionale;
Siamo convinti come Federazione che in quella sede potrebbero essere presentati
una serie di emendamenti in grado di modificarla e impedire il ricorso alle vie
legali, già annunciato dai vari amministratori locali ma riteniamo che sia
importante e necessaria portare a conclusione l’iter di approvazione delle
riforma dei consorzi. Il riferimento non è solo alla politica delle aziende e
alla necessità di riorganizzare il Consorzio rendendolo più attraente e
"interessante", specie alla luce della imminente riforma dell’organismo, ma
anche a progetti di rete turistica integrata come la Costa dei Delfini e
l’apertura di nuovi mercati transfrontalieri che si potrebbero giocare con la
riconquista del ruolo principe del porto termolese.
Come Segreteria sollecitiamo gli organi regionali e gli organi di partito
Regionale perchè a questo punto abbiamo forte timore di vedere naufragare la
proposta di legge sulla riforma dei consorzi, temiamo che la legge non vedrà mai
la luce, al di là delle migliorie da approntare e dei tempi burocratici
necessari per modificarla. Non vedrà mai la luce perché temiamo che andrebbe a
rompere una macchina elettorale che elegge sindaci, consiglieri e assessori
regionali, e nello stesso tempo tutela poco gli interessi del territorio e dei
cittadini. Pensiamo che a tutela del territorio e del futuro stesso delle
popolazioni del basso molise, bisogna tornare ad avere dei tecnici, dei manager
che sappiano attirare l’attenzione delle industrie e farle investire sul
territorio creando occupazione.
Termoli li 19 ottobre 2015 Segreteria di Federazione Basso Molise del PD
[Pasquale Marcantonio]