27/10/2015 ● Politica
Consiglio comunale di Guglionesi, rinviato all’unanimità l’adesione del Comune all’EGAM
Il consiglio comunale di Guglionesi nella seduta del 26 ottobre ha
rinviato all’unanimità l’adesione del Comune all’EGAM. Scongiurando per il
momento l’approvazione di un atto che, per molti aspetti, si presenta confuso,
improvvisato, viziato di illegittimità.
La regione Molise ha inteso seguire un metodo che ha non ha posto i comuni nella
condizione di assumere una decisione ‘serena e meditata’. In realtà era
possibile individuare un percorso più ‘aperto e democratica. Rispettoso
nella sostanza delle responsabilità in capo ai Sindaci ed agli enti locali.
Nulla impediva, infatti, avviare il tutto con:
1. uno studio di fattibilità preliminare, in modo da mettere i comuni nella
condizione di decidere con maggiore consapevolezza, anche sulla base di
previsioni di spesa proiettate nel medio periodo.
2. la individuazione di forme di gestione più ‘razionali’ e definiti.
Visto che il tutto ruota attorno ad un bene essenziale e primario, qual è
l’acqua. Su cui c’è stata una espressione della volontà popolare che ha respinto
l’ipotesi di una privatizzazione.
Invece, si è proceduto con un atto di giunta (esautorando il Consiglio
regionale) che ha di fatto istituito un nuovo servizio. Lasciando, nel contempo,
in sospeso problemi rilevanti, quali:
a) la scissione tra la titolarità del servizio (che rimane in capo ai
comuni) e la gestione, regolazione e tariffazione, attribuite ad un organo
diverso con conseguente carenza di legittimazione dell’ente comunale anche
in sede giurisdizionale;
b) la possibilità di recuperare in tariffa i costi di investimento che
pone sui bilanci comunali la ‘spada di Damocle’ di possibili e prevedibili
aumenti tariffari e conseguenti aggravi per i contribuenti, senza alcun potere
di controllo e di decisione da parte dei Comuni medesimi;
c) non è scongiurata l’affidamento e la gestione ad un privato.
d) non sono quantificati i costi per il funzionamento degli organi, che
sarebbero a carico di ciascun comune;
e) non sono definite le modalità di funzionamento dell’Ambito territoriale.
Insomma si trattava di aderire ad un ‘pasticcio’ a scatola chiusa.
Non si comprendono le ragioni che hanno mosso l’esecutivo regionale. Ma tant’è.
Ma certo siamo di fronte ad una ennesima occasione mancata per creare sinergie
ed azioni concertate con il ‘territorio’. Il metodo concertativo che costituiva
un pezzo del programma del centro-sinistra totalmente, almeno per adesso,
disatteso.
Noi siamo convinti che la Regione fa ancora in tempo a porre rimedio
‘riaprendo’ il dialogo istituzionale evitando il ‘commissariamento’ dei comuni
che hanno evidenziato le criticità. Cosa che chiediamo ed auspichiamo.
Il gruppo consiliare
UNITA’ DEMOCRATICA PER GUGLIONESI