7/10/2015 ● Agricoltura
Quale sicurezza per le campagne basso molisane?
Gli agricoltori basso molisani, da tempo, sono vittime di furti nei loro
poderi e, cosa negativa, quest'ultimi aumentano sempre più. Alcuni furti non
vengono più manco denunciati.
E, un territorio senza leggi idonee atte a tutelare la proprietà verso i
mariuoli, siano essi italiani, europei o extracomunitari, con le Forze
dell'Ordine al vero e proprio collasso, non potrà che soccombere. E' solo
questione di tempo.
Nelle campagne, i malviventi sono "i padroni" della notte.
Trafugano di tutto, dal gasolio prosciugato dalle cisterne alle grondaie di rame
dai tetti; dai trattori alle attrezzature varie; finanche i guardrail sulle
strade di bonifica.
Certo è che il mondo agricolo è davvero spaventato da questa triste realtà dalla
quale se non si cambiano le regole è davvero difficile uscirne fuori.
Il contadino e la sua famiglia si sentono soli, indifesi ed abbandonati, sotto
il tiro del ladro che, al contrario, "opera" per nulla intimorito, quasi sicuro
di farla sempre franca o, nel peggiore dei casi, farsi qualche ora di fermo in
caserma e poi fuori, di nuovo a delinquere e, tutto come prima; tant'è che più
di tanto non potrà capitargli.
Non si può più nascondere l'evidenza e pertanto si chiedono più controlli e
maggiore sicurezza; un aiuto concreto che scoraggi il mondo delinquenziale da
parte di tutte le Istituzioni.
Non ci si può spaccare la schiena sotto il sole o il freddo tutto il giorno e
poi durante la notte rimanere svegli per vigilare la proprietà, trattori,
attrezzature spesso obsolete ma utili per eseguire i lavori, effettuando ronde
o, peggio, alternarsi tra padre, moglie e figli a vegliare.
Una volta rubati, visti gli scarsi o inesistenti guadagni a causa dei prezzi di
vendita sottocosto delle derrate, non si ha di conseguenza neanche danaro
sufficiente per acquistarli!
E questo, grazie alla globalizzazione senza regole, all'agropirateria, etc.
Sono episodi ormai consueti che evidenziano il timore di essere sempre nel
mirino dei ladri e che condizionano la vita del contadino.
Ciò è inconcepibile.
I "nuovi schiavi" della globalizzazione sono anche gli imprenditori agricoli,
quelli che rispettano le regole, non solo gli operai agricoli "caporalizzati"!
I primi sono ricchi per lo Stato (..per reddito? o per patrimonio "svalutato"?)
ma nella realtà... poveri in canna (debiti verso l'Inps, l'Equitalia, Banche,
Consorzi di bonifica,...) a causa, come prima detto, dei prezzi delle derrate
che non coprono manco i costi per produrle.
E di esempi anche per l'anno in corso ce ne sono: pomidoro da industria a 5 - 8
cent-euro/kg, zucchine a 18 cent-euro/kg, carote a 5 cent-euro/kg, grano duro a
26 euro/ql, susine e pesche... a ricavo.
Dopo tutto questo dire, sfortunatamente ed in maniera irreparabile, qualche
volta succede il dramma come poco tempo addietro si è verificato nelle campagne
dell'Alto Tavoliere delle Puglie e precisamente a Troia e Lucera: l'omicidio.
Famiglie distrutte, disperate per tutta la vita; sia quella dell'assassino che
quella della vittima.
Ahimè: la guerra fra poveri.
E' ora di prendere opportuni provvedimenti affinché non avvenga anche
l'ineluttabile.