18/9/2015 ● Politica
Richiedere indizione referendum per autorizzare trivellazioni nel mar Adriatico e Ionio
I presidenti delle regioni Puglia, Michel Emiliano; Molise, Paolo Di Laura
Frattura; Basilicata, Marcello Pittella; Abruzzo, Luciano D'Alfonso; Calabria,
Mario Oliverio e l'assessore all'Ambiente della regione Marche Angelo
Sciapichetti hanno annunciato oggi a Bari, dalla Fiera del Levante, che
sottoporranno ai rispettivi Consigli regionali una delibera per richiedere
l’indizione del referendum sulle norme contenute nello Sblocca Italia che
autorizzano le trivellazioni nel mar Adriatico e Ionio.
In conferenza stampa Michele Emiliano ha spiegato: “Abbiamo deciso, in linea con
i presidenti dei consigli regionali, di sostenere nelle aule delle varie regioni
le delibere che chiederanno l’indizione di un referendum per la dichiarazione di
incostituzionalità di alcune norme che consentono le ricerche e le trivellazioni
minerarie nel nostro mare. Non una impugnativa dello Sblocca Italia nel suo
complesso ma solo di quelle parti che consentono questo tipo di attività. Non
vogliamo certo bloccare l’attività del governo o il suo indirizzo energetico ma
fare in modo che venga condiviso da tutti. È un atto di leale collaborazione
attraverso l’esercizio di prerogative costituzionali con il quale i governi
regionali fanno valere le loro visioni strategiche sul futuro economico,
turistico e ambientale delle loro regioni, quando queste visioni sono in
contrasto con atti individuati dal governo, anche ovviamente valutando che
alcune norme abbiano dei profili di incostituzionalità proprio con riferimento
al sistema regionalistico previsto dalla Costituzione”.
Nel corso della riunione odierna sono stati approvati i quesiti che saranno
inseriti in un’unica delibera che man mano sarà sottoposta ai Consigli regionali
per chiedere l'indizione del referendum: “Abbiamo formulato i quesiti in modo
strettamente connesso alle norme che consentono le attività di ricerca e
sfruttamento dei giacimenti petroliferi in mare. Lo Sblocca Italia non viene
impugnato nel suo complesso – ha ribadito Emiliano - ma solo nei limiti nei
quali agevola e cambia le norme ordinarie che sono previste per questo tipo di
attività. Questo evento ha comunque un valore politico molto rilevante, perché è
la prima volta che alcune regioni si collegano non solo al fine di costruire
un'identica condotta con riferimento alle stesse norme di legge, ma una visione
del proprio futuro che tende a realizzarsi in modo congiunto, senza ovviamente
travalicare i limiti della Costituzione della Repubblica e della Conferenza
delle Regioni. Le regioni qui rappresentate hanno una serie di interessi in
comune e uno di questi si chiama mar Adriatico e mar Ionio. Il 9 ottobre questo
gruppo di lavoro si riconvoca a Pescara. E in quella riunione verificheremo
l’andamento delle varie deliberazioni dei consigli regionali e cominceremo, nei
limiti del possibile, a dare un collegamento alle nostre politiche e ad
affrontare al meglio il futuro che ci aspetta.
Il Mezzogiorno è una grande opportunità per tutta l’Italia e ne siamo pienamente
consapevoli. Il governo deve contare sulla nostra collaborazione e sulla nostra
energia. Sappiamo bene di aver assunto oggi con questo atto una grande
responsabilità e che dovremo essere coerenti in tutti gli atti successivi. Gli
atti sono quelli che cambiano veramente le cose”.
I Consigli regionali che discuteranno la delibera sulle trivellazioni seguiranno
il seguente calendario: apre la Basilicata che delibera domani, a seguire le
Marche, il Molise, la Puglia, l’Abruzzo e la Sardegna che deliberano il 22
settembre, la Sicilia il 23, il Veneto il 25 e la Calabria il 28 settembre.
La riunione dei governatori è stata preceduta da un incontro al quale ha
partecipato il presidente del Coniglio regionale Mario Loizzo con tutti i
presidenti delle assemblee regionali interessate, i quali hanno concordato i
calendari. In questa vicenda le assemblee legislative rivestono un ruolo
centrale.
Inoltre i governatori hanno ricevuto i sindaci salentini contro le trivelle le
delegazioni del Comitato No TRIV, WWF, Legambiente, Greenpeace, Avaaz per
condividere l'intero percorso.