16/8/2015 ● Cultura
Tempo d’estate e… di musei chiusi
Il caldo, l’afa, la necessità di dare riposo al corpo e svago alla mente
possono portare, noi Guglionesani in particolare, ad ignorare e comunque a non
dare il dovuto peso all’avvenuto trasferimento dei reperti archeologici
rinvenuti in Contrada Ripatagliata di Guglionesi dal museo della nostra
cittadina al Comune di Civitacampomarano, con inevitabile definitiva chiusura
della struttura civica inaugurata nel 2006, avvenimento di cui, invece, bisogna
parlare con forza al fine di capire come ciò possa essere accaduto e,
soprattutto, per far sì che detto luogo possa riaprire ed essere centro di
informazione, di studio, di ricerca e di socializzazione.
Si è sostenuto al riguardo che noi Guglionesani diamo alla cultura minor peso
della merda (letteralmente “minus quam merdam”) e ciò sarebbe dimostrato da una
scienza esatta qual è la matematica, attese le poche reazioni degli “internauti”
sulla questione rispetto ad altre problematiche sicuramente di minor rilievo
(buche nelle strade e quant’altro)!
Pur condividendo il dato obiettivo della nostra poca partecipazione ad eventi
con valenza culturale laddove sganciati da connotazioni festaiole, non ritengo
si possa elevare la frequentazione del Web a metro di misura, considerando
quanto meno la circostanza che le persone che “postano” le proprie opinioni –
condivisibili o meno che siano – su Internet costituiscono una percentuale
insignificante rispetto all’intera popolazione residente in Comune!
E, d’altra parte, rimettere al tempo – che secondo il detto popolare, dovrebbe
essere galantuomo –l’accertamento di responsabilità di soggetti diversi da
quelle, asserite, del guglionesano medio può portare al protrarsi indefinito
dello “status quo”, ossia non solo del disinteresse, o forse della “sonnolenza”,
di noi cittadini nei riguardi della cultura ma, soprattutto della inerzia, se
non addirittura della incompetenza e del menefreghismo, degli Amministratori
locali!
E’ veramente deludente leggere di una sorta di scaricabarile di funzioni e
responsabilità da parte degli amministratori comunali in capo ai propri
funzionari, quasi che questi ultimi agiscano – o dovrebbero agire – in modo del
tutto avulso dagli indirizzi politici ed amministrativi che la Giunta in carica
ha dato … o avrebbe dovuto dare!
Meno deludente, in quanto atteggiamento solito di questa Amministrazione, ma
altrettanto e sempre grave è ritenere di poter replicare a legittime
considerazioni - dettate da circostanze obiettive, connotate, nel caso di
specie, dallo sdegno per il trasferimento dei reperti archeologici e conseguente
chiusura, avvenuta in sordina (volutamente?) del museo che li ospitava – con
affermazioni all’insegna della sminuizione del valore della persona che “osa”
far sentire la propria voce fuori dal coro dell’appiattimento politico, sociale
e culturale!
E che dire di Amministratori locali che sembrano menar vanto di aver indicato ai
nostri concittadini la strada dell’emigrazione (che altro significato dare ad
affermazioni quali “qualcosa, forse, gli abbiamo insegnato, almeno sui punti
cardinali”), con l’aggravante – fatemi passare il termine tecnico – della
supponenza di chi ritiene di non aver bisogno di “lezioni”, dimentico del fatto
che nella vita non si finisce mai di imparare, soprattutto quando, come nel caso
del prof. Salvatore, chi ha ritenuto di esternare il proprio sdegno per la
chiusura del museo ha avuto la forza e l’umiltà di riscattare la propria
condizione di emigrante dando pregnanza e valenza alla propria persona ed alla
comunità nella quale vive!
A fronte di ciò rimane il dato obiettivo della chiusura del museo archeologico,
al cui riguardo gli Amministratori comunali non hanno ritenuto di spendere –
almeno allo stato attuale delle cose – alcuna argomentazione concreta e
specifica, rimandando ad asserite pregresse corrispondenze intercorse con la
Soprintendenza archeologica regionale, rendendo in tal modo evidente l’esistenza
da tempo del problema e, quanto meno, la poca o totale mancanza di efficacia
delle eventuali azioni poste in essere da essa Amministrazione locale!
Azioni che una Amministrazione efficiente avrebbe da subito dovuto attivare e
coltivare, con la diligenza “del buon padre di famiglia” di romanica memoria,
facendo informazione, coinvolgendo e rendendo partecipi i cittadini e le varie
Istituzioni presenti nel territorio (istituti di istruzione, associazioni …) al
f ine di arrivare ad una soluzione positiva e proficua della vicenda, evitando
così di ritrovarsi, a “giochi ormai fatti”, a dover scaricare sui propri
dipendenti – in ferie, atteso il tempo d’estate – la colpa quanto meno della
poca conoscenza della questione, così implicitamente ammettendo le proprie
deficienze!
Ma tant’è! E’ tempo di ferragosto, di vacanze, e quindi quale migliore
esortazione da parte degli Amministratori e del Sindaco di … “rasserenarci” (o
forse volevano dire “rassegnarci”?)
P.S. Eventuali repliche su quanto precede saranno bene accette, con l’auspicio
che esse attengano ai fatti in discussione, siano scevre di “personalizzazioni”
ed avulse da considerazioni fuorvianti ed ininfluenti, affinchè il confronto
possa permettere non l’affermazione aprioristica delle rispettive ragioni ma un
maggior grado di comprensione e conoscenza e possa portare alla riapertura del
museo archeologico e, soprattutto alla funzionalità e fruibilità dello stesso!
Augusto Schiassi