13/8/2015 ● Cultura
Il polittico dell'Assunta nella pala d'altare della collegiata di Santa Maria Maggiore
La pala d'altare che racconta in iconografia pittorica il dogma dell’Assunzione della Vergine Maria - opera conservata a Guglionesi con altre quattro tavole dipinte con le immagini di santi (San
Pietro, San Giovanni Battista, San Paolo e San Girolamo) - costituiva un
polittico d'arte sacra risalente alla seconda metà del Cinquecento, polittico forse scomposto nella prima metà del XVIII secolo (probabilmente in occasione della demolizione in parte della chiesa antica medioevale di Santa Maria Maggiore), e che dunque aveva un’altra collocazione originaria: l’antico presbiterio romanico, la grande aula liturgica che si innalza sopra la cripta della collegiata di Santa Maria Maggiore.
Fu proprio un vescovo di Termoli che dimorò e morì a Guglionesi, mons. Cesare
Ferranzio Sessuano [cfr. FPW "Cesare
Ferrante, dal Concilio di Trento a vescovo di Termoli in Guglionesi"],
erudito padre religioso nel Concilio di Trento con un'orazione dedicata a San
Giovanni Evangelista, a donare alla chiesa di Santa Maria Maggiore il pregevole polittico
che presentava, nella sua struttura originaria, la tavola ad olio dell’Assunzione della Vergine (350x250
cm) al centro di una composizione articolata in più opere, alcune andate purtroppo perse nel tempo
(l'Annunciazione).
Il cartiglio, in basso al centro del dipinto, nella parte leggibile recita: “DEI
GENITRICI / ANN. MDLXXII / XIII.KAL.APR(…) / CAES. FER. S(…) / D. D.” (Alla
Madre Genitrice del Figlio di Dio, Anno 1572, 20 marzo (nel calendario romano), Cesare Ferranzio da
Sessa) .
La qualità e la composizione rinascimentali sono citazioni artistiche della bottega
di Marco Pino (Costalpino [Siena] 1525? – Napoli 1586), pittore senese, che
autorevoli studiosi identificano in Marco “dal Pino”, noto pure con
l’appellativo di “Marco da Siena”, e segnalato tra i più bravi allievi della
bottega di Domenico Mecarino detto “Beccafumi” (Castel Monaperto [Siena] 1486? –
Siena 1551).