19/6/2015 ● Politica
Riassetto vertice politico del COSIB: un’occasione perduta per il centro-sinistra!!
Il Sindaco di Termoli è stato eletto Presidente del Cosib. Il rientro della
rappresentanza del comune di Termoli nel governo dell’Ente in sé costituisce un
fatto positivo. Ma purtroppo, per il modo come esso è avvenuto rischia di
trasformarsi in una clamorosa sconfitta politica del centro-sinistra.
La vicenda della nuova nomina è macchiato dai segni inconfondibili: della
continuità (con chi poteva fare e non ha fatto!!) e dal dominio del gioco delle
parti. Ad uso e consumo di un ceto che ha fatto della politica una professione.
Infatti, il CdA è composto dalle stesse persone. Ad eccezione del presidente.
Questo perché le nomine sono state il risultato di un inciucio tra un pezzo del
PD e sindaci del centro-destra. E’ evidente che tale soluzione contrasta, nel
metodo e nel merito, quella prospettiva riformatrice che ha mobilitato
l’elettorato a favore del centro sinistra vista come forza di cambiamento.
La riforma del Cosib, quale premessa per un rilancio della sua funzione, è stato
propagandato e promesso da molti. Tutti si dicevano convinti che occorresse un
ripensamento strategico ed una, conseguente, riforma organizzativa dello stesso.
In tal senso andavano le prese di posizioni di Totaro, le reprimende di
Pietraroia e gli annunci di Frattura. Personalità, da due anni, alla guida della
regione che sembrano essere stati colpiti da una rara forma di ‘ amnesia ed
afasia acuta’.
Inoltre, a sostenere la necessità della riforma, si sono espressi e mobilitati i
dirigenti locali dei circoli PD del basso Molise, nonché le rappresentanze delle
imprese locali vessate ( a loro dire) dall’alto costo dei servizi e da un
sistema infrastrutturale sempre più datato e non rispondente alle sfide che il
sistema di PMI deve sostenere.
Il tempo per approvare la legge di riforma c’era. Il consenso politico anche.
Rimane da capire perché la riforma non sia stata fatta.
Se la responsabilità del governo regionale emerge con evidenza, tuttavia, non va
sottaciuto il fatto che le amministrazioni locali di centro-sinistra avrebbero
potuto tentare un’azione di rilancio dal basso del Cosib. Sulla base di un serio
programma condiviso con i rappresentanti locali eletti e non dell’insieme del
centro-sinistra, in primis. Ed ascoltando, poi, le altre rappresentanze
coinvolte. In particolare il sistema impresa. Invece, si è preferito imbastire
un’operazione verticistica basata sull’inciucio e sul trasformismo che non
poteva non lasciare inalterato quell’equilibrio politico che di fatto, in questi
anni, ne ha bloccato lo sviluppo. Un equilibrio che si regge a discapito
dell’Ente. Sacrificato sull’altare della contrattazione che interessa solo il
ceto politico e le loro ‘ maggioranze distratte’. Il Cosib ridotto, secondo una
consolidata tradizione manipolatoria, ad ‘ammortizzatore sociale a supporto
dell’avidità dei politici”.
A fronte di questo scenario ci vediamo costretti ad assistere, preoccupati e
delusi, il “religioso silenzio” del vertice regionale del PD. Ridotto al ruolo
di ‘cortigiano’ in attesa di compensi. Un vertice che appare sempre più diviso e
litigioso. Assillato da una bassa legittimazione derivante dal metodo delle
‘primarie aperte al ‘soccorso azzurro’. Luogo di ‘diatribe del nulla’. Un
vertice che ha rinunciato a svolgere il ruolo guida e di orientamento critico
delle politiche proprie di un partito. Forse perché, ormai, non ha nulla da
dire. Per questo occorre al più presto riorganizzare, anche nel basso Molise, le
fila offrendo ai militanti ed elettori un contenitore politico che sappia
ritrovare la strada di un riformismo autentico capace di riaprire la speranza
per il futuro.
Comitato Cittadini Liberi Molisani