17/5/2008 ● Ambiente
Volge a conclusione l’operazione “Salviamo il Fratino”
"Volge a conclusione l’operazione “Salviamo il Fratino” promossa
da Legambiente Basso Molise, dalla Protezione C. Campomarino, dal Nodo di Ebn
Abruzzo-Molise e dal WWF, che ha visto grazie al duro lavoro dei volontari della
Protezione di Civile di Campomarino, nonché alla piena approvazione e
disponibilità del Comune di Campomarino, prima la localizzazione dei siti di
nidificazione e poi l’assidua sorveglianza dei nidi. Questa specie, lo
ricordiamo, è in declino in tutta l’Europa a causa del disturbo (ovviamente
involontario) nelle aree di nidificazione da parte del turismo balneare. La
coppia di genitori (che si alternano nella cova delle uova) non riesce a portare
a termine l’incubazione quando ignari bagnanti si sistemano a prendere il sole
proprio vicino ad esso, determinando l’abbandono del nido.
Il nido, costituito da una piccolo avvallamento nella sabbia, mimetizzato tra
ciottoli e conchiglie, viene spesso devastato dai mezzi meccanici che operano la
pulizia delle spiagge, da fuoristrada, moto, quad e mezzi non autorizzati che
scorazzano indisturbati per le spiagge.
Ma da quest’anno, almeno sul litorale di Campomarino, dove peraltro è massima la
densità di coppie riproduttive del Molise e dell’Abruzzo (2 coppie ogni Km di
costa) il fenomeno è in controtendenza con quanto accade nel resto d’Italia.
Dopo l’impegno, animato da una sensibilità unica, speso per la pulizia a mano
della spiaggia e per la delimitazione di “un’area di rispetto” attorno ai nidi,
nonché per un’operazione di informazione e di sorveglianza, proprio in questi
giorni si sono iniziate a schiudere le prime uova e i pulcini, a gruppi di tre,
si muovono sulla spiaggia accompagnati dal controllo serrato dei genitori che li
dirigono nelle zone più tranquille dove trovare cibo.
Un grande successo per chi crede che lo sviluppo delle attività umane possa
conciliarsi, attraverso quello che è chiamato “sviluppo sostenibile”, con la
tutela dei valori naturali di cui, ricordiamolo, non ne siamo eredi da parte dei
nostri genitori ma ci sono stati dati in prestito dai nostri figli.
lì 17/05/08. Il Presidente Lucchese Luigi"