27/4/2015 ● Cultura
L’appiattimento sul presente provoca la domanda: Quale visione di futuro per Guglionesi?
Grandi sfide decisive nei prossimi anni: L’evoluzione demografica, i nuovi
cicli tecnologici, la Scuola e le competenze delle nuove generazioni. Cosa serve
davvero per generare futuro? Una nuova e articolata progettualità, rispettosa
del territorio e attenta alla formazione dei giovani. Insomma, un progetto che
coinvolga i cittadini (giovani e meno giovani) invitando, ad un auspicabile
Convegno, un sociologo per parlare di “Progetti partecipati” nonché un urbanista
per la ‘qualità dell’abitare’. Una conoscenza puntuale della storia urbana ci
può aiutare a comprendere il rapporto tra il “nuovo” e il “vecchio” di una
cittadina. Sul rilancio dell’agricoltura, sulla difesa del suolo e del paesaggio
ho più volte insistito; ho altresì auspicato l’istituzione di una scuola per
l’economia verde, senza dimenticare il valore del recupero di saperi contadini
che sono andati persi. Il turismo ‘lento’ che coinvolge natura, spiritualità,
cultura, enogastronomia e identità locale. Il professor Rossano Pazzagli,
docente di Storia del Territorio e di Storia Moderna dell’Università del Molise
ha evidenziato (in un recente Convegno sul turismo a Termoli) come il patrimonio
territoriale possa essere una risorsa per il turismo e che Termoli città,
nonostante lo sviluppo e la crescita graduale degli ultimi decenni, si
contraddistingue per <<un’identità debole>>. E’ importante quindi chiedersi
<<qual è l’identità e cosa vogliamo essere; dentro il patrimonio territoriale ci
sono le risorse turistiche>>.
Ciò detto, l’Università del Molise va coinvolta in ambito culturale e sociale,
in considerazione del ruolo che un Ateneo ha sul territorio. Come ha dichiarato
recentemente il Rettore dell’Università di Bari, professor Antonio Uricchio
(fonte ‘Repubblica’), <<bisogna considerare che l’Università ha il compito
fondamentale di promozione sociale e di volano di sviluppo e crescita nel
proprio territorio>>. Serve coraggio e visione.
L’Università del Molise è una risorsa per l’intera Regione. Dal che si ricava –
mi permetto osservare – che tale funzione-risorsa vada “spalmata” su più Comuni
senza privilegiare soltanto alcuni, come ad esempio Pesche (in provincia di
Isernia) dove risultano istituite una mole di facoltà (Informatica, Ingegneria
Edile, Scienze Biologiche, Scienze Turistiche e relativi corsi di lauree
magistrali, oltre al Dipartimento di Bioscienze e Territorio. Si prevede altresì
una laurea in Scienze politiche).
Ripeto, come già detto in passato, Guglionesi fatti sentire !!