13/4/2015 ● Cultura
La banda musicale veicolo di valori positivi. La marcia sinfonica “Mosè”
Inizio con una citazione del Maestro Riccardo Muti, noto direttore
d’orchestra (dall’intervista di Curzio Maltese “Venerdì di Repubblica” del 2
novembre 2007): <<… L’Italia è un Paese dove la cultura dovrebbe essere una
colonna portante della vita pubblica e dell’economia ed è al contrario la
cenerentola di ogni politica. Le generazioni che ci hanno preceduto ci hanno
lasciato un patrimonio immenso. Ma che cosa ne facciamo? Va in rovina giorno
dopo giorno. (…) Una delle ricchezze che rischia di sparire è quella delle bande
comunali. Molte amministrazioni hanno deciso di chiuderle, magari per destinare
altri soldi alle mode delle notti bianche e dei fuochi d’artificio, ormai
d’obbligo in qualsiasi contrada del Belpaese. (…) Imparare a stare in un coro,
in una banda, in un’orchestra, significa imparare a stare in una società dove
l’armonia nasce dalla differenza, dal contrappunto, dove il merito vince sul
privilegio e il vantaggio di tutti coincide con il vantaggio dei singoli. Quando
avanza la sopraffazione, l’egoismo corporativo, allora siamo a Prova
d’Orchestra, il film più attuale di Fellini>>.
Dalla data dell’intervista di cui sopra ad oggi non è che la situazione sia
cambiata significativamente. E veniamo alla marcia sinfonica “Mosè”. In
occasione delle feste Patronali, all’entrata e all’uscita del Santo dalla
chiesa, il complesso bandistico suona la tradizionale marcia “Mosè”, tratta
dall’opera “Mosè in Egitto” di Gioacchino Rossini. “Mosè in Egitto” fu
rappresentata a Napoli nel 1818. Considerata una delle opere più innovative
dell’autore, godette nel tempo di una vasta popolarità. “La Marcia, l’Aria di
Elcia e la Preghiera rappresentarono tre momenti fondamentali dell’opera in cui
emerge l’elevata raffinatezza della scrittura musicale di cui Rossini stesso
ebbe a dire: <<… una musica simile non la farò più perché non avrò tanta
pazienza e facilità come ebbi questa volta>> (Roberto Gramana della Banda
musicale della Polizia di Stato)”.
Detto ciò la banda è una formazione musicale che non deve essere dimenticata
dalla popolazione e dalle autorità (comunali, regionali) in quanto associazione
che non solo fa divulgazione musicale, ma vera promozione culturale. Ha fatto
conoscere al pubblico non abituato alle sale da concerto il piacere
dell’ascolto, è stata e continua ad essere simbolo di condivisione di valori
religiosi e civili.
Un particolare pensiero, da parte di chi scrive queste note, va alla prossima
festività di Sant’Adamo Abate, Patrono di Guglionesi (1,2,3 Giugno 2015) con
l’auspicio che la cittadinanza tutta offra il necessario sostegno al Comitato
preposto alla buona riuscita dell’evento.