11/3/2015 ● Cultura
Salvare la bellezza, la dimensione di un Popolo [io sto leggendo]
Ho letto il libro “Il mondo salverà la bellezza? Responsabilità, anima,
cittadinanza” di Salvatore Settis (edizione Fonte alle Grazie). Un viaggio
rapido per penetrare culturalmente oltre il concetto di Dostoevskij (Idiota): “La
bellezza salverà il mondo”.
Settis restituisce una certa concretezza alle parole del principe Myskin, il
protagonista del romanzo di Dostoevskij: “la bellezza non salverà il mondo se
noi non salviamo la bellezza”.
Il libro risponde ad una domanda fondamentale: “le generazioni future hanno
dei diritti?”. Una risposta umana c’è nella successiva domanda: chi c’è
tra il “prossimo” da amare nei Vangeli di Gesù?
Una riflessione interessante è sostenuta da Edmund Burke (il quale nel 1790
rifletteva sui i risvolti storici della Rivoluzione francese): “gli uomini
che non guardano mai indietro non saranno mai capaci di guardare avanti verso i
posteri”.
Attraverso la salvaguardia del principio di uguaglianza fra i cittadini e della
loro pari dignità, la sensibilità (quindi tutela, valorizzazione e fruibilità!) verso l'ambiente e il patrimonio culturale anche immateriale ["L'idea di 'popolo' è di per sé una cooperazione, una coesistenza e una successione di varie generazioni" (P. Häberle)], la Costituzione (custode della "Dimensione di un Popolo”) diviene lo strumento garante della
libertà e della democrazia nella successione delle generazioni. “La
Costituzione – secondo il prof. Salvatore Settis – va interpretata e
applicata, non cambiata come ci vogliono far credere”.