9/2/2015 ● Caro Direttore
Dell'Imu agricola…
Gentile direttore, ancora una volta dobbiamo registrare quanto chi ci
amministra sia incompetente o bugiardo. Lascio giudicare ai lettori attraverso
il racconto di quello che nei giorni scorsi è stato un lungo dibattere con il
nostro primo cittadino sul social network facebook.
Ebbene il 05 febbraio veniva pubblicato sul sito “guglionesionline” il seguente
comunicato “IMU agricola, la tanto discussa tassa introdotta dal governo
centrale vedrà milioni di agricoltori e proprietari di piccoli appezzamenti di
terreni mettere mano ai propri risparmi costretti al pagamento del tributo in
scadenza il prossimo 10 febbraio. Centinaia di Comuni al contrario hanno deciso
di rinviare tale scadenza al 30 marzo 2015, tra questi anche il Comune di
Guglionesi. Il motivo del rinvio è l’applicazione dell’aliquota, l’analisi del
ministero dell’Economia rimanda al comma 692 dell’ultima legge di stabilità
(legge 190/2015), dove si evince che l’imposta è calcolata in base alle aliquote
standard ossia, il 9,6 per mille. Questo parametro è stato applicato nell’ampia
maggioranza dei comuni come si legge nelle pagine de IL SOLE 24 ORE pertanto,
quasi tutti pagheranno il 9,6 per mille. Contrariamente, l’Amministrazione
Antonacci deciderà nelle prossime ore di applicare una tariffa ridotta ovvero,
il 7,6 per mille.”
Tralasciando il fatto che la legge a cui si fa riferimento nel comunicato non è
la 190/2015, ma la 190/2014 (un errore dovuto al fatto che i nostri grandi
amministratori confondono l'anno a cui è riferita la legge di stabilità con
quella di emanazione: il che già potrebbe dirla lunga sulle loro conoscenze e
competenze tanto millantate) quello che è grave è che nel comunicato si fa
passare come scelta amministrativa quello che per il comune di Guglionesi è, per
come ha agito l’amministrazione, un obbligo: ovvero l’aliquota del 7,6 anziché
quella del 9,6, non è una scelta amministrativa per il nostro comune, ma un
obbligo ex lege.
Perché? Presto detto. Il comma 692 della Legge 190/2014 prevede che: “Nei comuni
nei quali i terreni agricoli non sono piu' oggetto dell'esenzione, anche
parziale (come è il caso del nostro comune - ndr) … (omissis) l'imposta e'
determinata per l'anno 2014 tenendo conto dell'aliquota di base fissata
dall'articolo 13, comma 6, del decreto-legge 6 dicembre 2011 (che fissa appunto
tale aliquota di base al 7,6 e non al 9,6 come falsamente detto dal Sindaco e
dagli amministratori nel loro comunicato sopra riportato – n.d.r.) … (omissis) a
meno che in detti comuni non siano state approvate per i terreni agricoli
specifiche aliquote” . Il combinato disposto dei 2 testi normativi (la Legge
190/2014 e il D.L. 06/12/2011) quindi si traducono nella seguente disposizione:
se tu comune non hai fissato specificatamente per i terreni agricoli con
deliberazione del consiglio comunale, un’aliquota diversa dal 7,6 (comprendendo
in tale caso anche quello in cui tu non abbia fissato alcuna aliquota), allora
la tua aliquota è quella del 7,6.
Nella discussione su fb il Sindaco afferma che il Comune aveva fissato per i
terreni agricoli l’aliquota del 9,6 (che vuole però rivedere) portando a
supporto del suo ragionamento il fatto che nella Delibera che fissa le aliquote
IMU (e che le allego) è scritto che “Il Consiglio PROPONE di variare le aliquote
di legge stabilite per l’imposta municipale propria per l’anno2014 come segue:
-variazione aliquota di base, di cui all’art.13, comma 6, del D.L. 201/2011:
0,96%” (pag. 6 della delibera) ed invitando i lettori a leggersi solo questo
estratto di poche righe (dove come potrà vedere non c’è alcun riferimento
specifico ai terreni agricoli)… mentre se si leggesse tutta la delibera e non si
desse retta al sindaco, più sopra si troverebbe scritto che “a norma dell’art.
7, comma 1, lettera h), del D.Lgs 504/92, richiamato dall’art. 9, comma-8, del
D.Lgs 23/2011, i terreni agricoli sono esenti dall’imposta nel Comune di
Guglionesi in quanto rientrante tra i comuni montani o di collina riportati
nell’elenco allegato alla circolare del Ministero delle Finanze del 14/06/1993"
(pag. 4). Le due cose lette insieme (così come devono essere lette in quanto la
deliberazione deve tener conto di tutte le premesse e di tutte le disposizioni),
credo ne convenga con me, porta a concludere che il Consiglio Comunale non abbia
deliberato alcuna aliquota per i terreni agricoli dal momento che alla data di
adozione della deliberazione tali terreni erano stati ritenuti esenti dal
pagamento dell’IMU.
Se così non fosse, ed il sindaco avesse ragione, allora dal momento che, avendo
fissato in precedenza l’aliquota (COSA RIBADISCO NON VERA), e quindi a detta del
sindaco potendo rimodulare l’aliquota dal 9,6 al 7,6, tale rimodulazione
potrebbe essere fatta comunque la si voglia purché entro la finestra prevista
dall'articolo 13, comma 6, del decreto-legge 6 dicembre 2011 (7,6±3). Se così
fosse e davvero si volesse “NON INFIERIRE ANCORA DI PIÙ' DI QUANTO SIA STATO GIÀ
FATTO DAL NOSTRO AMATO GOVERNO, SU UNA CATEGORIA GIÀ STREMATA DA QUESTA CRISI”
(cit. L. Antonacci), allora si porti l’aliquota IMU sui terreni agricoli al 4,6
(minimo che sarebbe stato consentito dalla legge).
Altrimenti siamo di fronte o ad incompetenza o a malafede.
Invito gli agricoltori ed i lettori tutti, che leggeranno queste righe, ad
aprire gli occhi perché davvero BASTEREBBE APRIRE GLI OCCHI PER NON VEDERE PIÙ
GENTE SIFFATTA, abituata ad una politica clientelare e piena di bugie di cui
davvero in tanti hanno le tasche piene.
Ed inoltre mi verrebbe da dire a chi ha già pagato l’IMU sui terreni agricoli
dopo il 30 dicembre 2014 (giorno di entrata in vigore del comma 692 della Legge
190/2014) di farsi restituire subito i soldi (che non avrebbero dovuto versare)
dai commercialisti che abbiano fatto eventualmente loro pagare un’aliquota IMU
sui terreni agricoli del 9,6 anziché del 7,6. Questi eventualmente a lor volta
potranno rivalersi sul comune qualora ritengano che avvisi e informazioni mal
date abbiano generato il loro errore, che ad ogni buon conto, poteva essere
evitato leggendo i testi normativi sopra richiamati e la Deliberazione del
Consiglio Comunale.
Ci troveremmo davanti ad una situazione comica, da veri esperti in barzellette,
se non ci trovassimo in questi tempi di crisi e di disaffezione alla politica
che rendono tali cose tragiche.