15/1/2015 ● Caro Direttore
Le agricolture a Guglionesi, raffronti nazionali e una proposta: la filiera corta
Nella prima parte ( pubblicata su
Fuoriportaweb
il 16 dicembre 2014.), ho volutamente utilizzato la metafora
dell’albero, umanizzandola : le radici, il tronco , le ramificazioni, i frutti …
poiché , forte è la sua potenza evocativa e , più di altri viventi , anche in
ragione della sua relativa longevità , l’albero , forse , meglio sintetizza
l’agricoltura; in genere , superando la vita di colui che l’ha piantato diventa
teca e testimone della continuità delle generazioni passate che l’hanno
praticata e di quelle future che , comunque, al di là dell’attuale
disincentivante congiuntura che sconta il primo settore ,come ”ultima ratio”,
torneranno al lavoro della terra. Non una sola agricoltura , bensì , tante ,
come avrete sicuramente intuito leggendo la prima parte , si praticano nel
nostro territorio : l’agricoltura tradizionale, biologica,l’agricoltura
collegata ai disciplinari DOP e IGP e , altre se ne potrebbero praticare:
biodinamica , ecosostenibile … Ma, ritorniamo all’analisi dei dati , che
disegnando mentalmente la geografia locale del nostro paesaggio agricolo , ne
descrivono gli aspetti più caratterizzanti, rappresentando l’agricoltura
guglionesana ancora un forte contributo all’ economia locale , che seppur
annualmente varabile nella consistenza , di fatto condiziona la qualità della
vita materiale di molti nostri compaesani ,costituendo una “ricchezza” primaria
, direttamente derivante dal bene territorio .
Orientamento tecnico-economico : specializzazioni colturali
Tipo di specializzazione Numero di aziende Superficie agricola utilizzata
Produzione (in euro) Giornate l
-Seminativi (58%) 7891 ettari 11,24 milioni 53.244(gg.)
-Aziende specializzate
In colture permanenti (26%) 641 ettari 2.18 milioni 17.784(gg.)
-Aziende con policolture (11% ) 1051 ettari 1.80 milioni 13. 894(gg.)
-aziende con allevamenti (2,5% ) 832 ettari 1.09 milioni 8.383 (gg.)
- Ortofloricoltura 25 ettari 84.440 euro 852 (gg.)
Inferendo in modo molto generale i dati è possibile rilevare come predominante
siano le colture cerealicole , mentre scarso rilievo hanno le colture permanenti
, che seppur presenti nel 26% delle aziende soddisfano perlopiù il consumo
familiare , mentre scarsamente significativo è l’allevamento .
L’agricoltura in Italia ( relativa ai dati occupazionali generali e alla
produzione standard)
Gli occupati in agricoltura in Italia sono attualmente 1.621.033 ( negli ultimi
cinque anni sono diminuiti del 6% ; nello stesso periodo i giovani in
agricoltura sono diminuiti del 16% ; ad oggi gli agricoltori fino a 35 anni sono
82.000 ( il 5,1% del totale) . Gli agricoltori che superano i 65 anni sono
603.390 , pari al 37% degli agricoltori ( in altri settori produttivi sarebbero
da alcuni anni in pensione!).
E’ opportuno , conclusa la presentazione dei dati, fare qualche considerazione a
carattere generale sul settore primario . Al confronto dei dati nazionali con
alcuni paesi europei si evince che la terra spesso è un bene rifugio per chi già
possiede altra ricchezza (una rendita aggiuntiva ) e che pertanto non
rappresenta una risorsa possibile per chi, in quanto giovane , potrebbe
inventarsi un futuro in agricoltura . Infatti, in Italia :
1) sono al lavoro in agricoltura 14 giovani ogni 100 anziani,
2) l’agricoltura italiana non è remunerativa per i giovani agricoltori che in
Italia impegnano una superficie agricola media di 13,6 ettari ( per essere
sufficientemente remunerativa la Sau dovrebbe essere di almeno 20 ettari )
3) La produzione standard è di 55.000 euro in Italia , in Francia di 118.000
euro, in Germania di 130.000 euro.
La filiera corta e la tradizione contadina : una proposta
Schema di legge regionale per la produzione, trasformazione e
commercializzazione in ambito locale
La proposta attraverso un suo preciso articolato , qui semplificato e ridotto,
prevede:
-di poter trasformare e confezionare i propri prodotti nell’abitazione o nei
suoi annessi , attraverso le attrezzature e gli utensili usati nella consueta
gestione domestica;
- poter vendere i propri prodotti agricoli ( comprese sementi autoriprodotte) ,
alimentari e di artigianato manuale ai consumatori finali , senza che ciò sia
considerato atto di commercio .
La proposta prevede che il contadino sia esonerato da:
-il regime Iva , la tenuta dei registri contabili, l’obbligo di iscrizione alla
Camera di Commercio. Ogni tassa relativa all’occupazione prevalente , alla
propria abitazione e al fondo , comprese quelle di registrazione e proprietà
relative all’acquisto di terreni confinanti con i propri e confinanti tra loro
Venga esonerato dal sistema HACCP e, più in generale , le norme vigenti in
materia di igiene e sicurezza degli alimenti ( ovvero da tutto ciò che attiene
ad una concezione burocratico. Industriale dell’agricoltura , sono conservate le
salvaguardie sanitarie nel disciplinare specifico allegato alla proposta )
- Venga esonerato dai vincoli progettuali ed urbanistici per la costruzione o
ricostruzione di piccoli manufatti, come stalle , serre ed altri annessi sui
propri terreni e per l’ esclusiva occupazione prevalente;
- Possa macellare direttamente nel proprio fondo il bestiame nato ed allevato
nel podere , limitatamente ad un numero di capi proporzionato ai membri della
famiglia e agli ospiti ( limitati ad una decina);
- Possa esercitare nella propria abitazione e sul proprio fondo attività di
ospitalità rurale fino ad un massimo di dieci coperti e di dieci posti letto
senza la necessità di autorizzazioni e senza essere soggetti a regole fiscali e
sanitarie.
- -ricevere attraverso la Regione servizi gratuiti a domicilio , assistenza
agronomica e di assistenza burocratica
- -la proposta attraverso un preciso ( e ben più corposo) articolato è già
diventata normativa pilota in Trentino Alto Adige; è in via di acquisizione alla
regione Piemonte , Lombardia e Marche ; noi la giriamo agli organi di Governo
della Regione Molise perché la faccia propria
Conclusioni
Inferendo in modo generale i dati è possibile calcolare il prodotto medio
vendibile lordo in circa 1640 euro per ettaro e, tenendo conto del fatto che
l’estensione media aziendale a Guglionesi è di circa 10 ettari è possibile
stimare il reddito medio lordo per azienda che si attesta pertanto sui 16.400
euro (2010), al di sotto della media di 18.000 euro del Mezzogiorno e dei 28.000
euro del Nord del paese ( dati INEA : Istituto nazionale di Economia Agraria ) .
Molto di più ci sarebbe da dire sulle agricolture a Guglionesi , includendo pure
, l’ uso improprio dei terreni agricoli del comprensorio comunale , che mutando
la loro naturale destinazione d’uso sono stati riconvertiti per la produzione di
energie alternative , che solo nel nostro territorio, già impegnano 20 ettari ;
argomento, quello delle energie alternative , che già di per se meriterebbe un
documentato intervento pubblico soprattutto per le pesanti ripercussioni
ambientali che tale settore , innovativo nel tempo implicherà.
Arcangelo Pretore