13/1/2015 ● Poesia
Moltitudini
Un intero universo
s'agita nel mio essere.
Gente d'ogni indole,
luogo, tempo,
animali d'ogni specie
già estinti o da evolversi,
abitano la sconfinata
mia immaginazione.
Tanti, mamma quanti!,
me stesso alternativi
avrei potuto impersonare
se solo avessi fatto, detto ...
o me ne fossi astenuto,
cose parole comportamenti
decisioni e prese di posizione.
Dall'ombra una folla,
nel luogo comune vociante,
rivendica un posto
sotto i riflettori.
Ogni maschera s'arteggia
nella seduzione,
reclama la mia attenzione
per recitare da protagonista
un me stesso
dalle svariate fattezze,
per issare bandiera
sul mio volto di sempre.
Ancora bambino
ogni nuovo giorno
era occasione
per tuffare l'occhio
nel caleidoscopio,
riemergendo novello abitante
di un magico mondo
in movimento.
Liturgia capovolta
ora che di notte sogno
di copioni mai letti prima,
di maschere sempre diverse,
da indossare s'un volto
ch'è il solito al consueto risveglio,
da cui lo specchio coglie
un'istantanea, un riflesso,
un isolato fotogramma,
evocante l'ineluttabile mediocrità
dell'uomo qualunque.