21/11/2014 ● Eventi
Visita studenti alla mostra "Ave Crux": riflettendo sul significato profondo del Simbolo
Ieri, 13 novembre 2014, le classi 3 dell'itng “Ugo Tiberio” di Termoli
si sono recate, a vedere la mostra intitolata “Ave Crux” allestita presso il
Palazzo vescovile della diocesi di Termoli-Larino.
L’insegnante di Religione Cattolica nei giorni precedenti aveva proposto loro in
modo sommesso la visita pensando che, trattandosi di ragazzi abituati ad una
tipologia di studio tecnico-pragmatico, forse non avrebbero apprezzato una
mostra orientata verso una riflessione spirituale oltre che storico-artistica.
La visita, tuttavia, si è svolta in modo sorprendentemente atipico e
coinvolgente. Infatti tra gli alunni che vi hanno partecipato vi è un ragazzo,
Gianluca Grillo, che questa estate, in agosto, ha contribuito ad allestire le
opere ed a fare da guida ai visitatori estivi.
Gianluca ha generosamente accettato di guidare i suoi compagni verso la scoperta
di questo opere d’arte svolgendo il suo compito con la naturalezza e la
spontaneità propria della sua età. Il suo linguaggio semplice e soprattutto
l’empatia e la complicità derivante dall’appartenenza al gruppo - scuola ha
creato subito un’atmosfera rilassata e familiare trasformando la sacralità di
quel luogo in un ambiente naturale per i ragazzi. Gianluca ha descritto le opere
esposte soffermandosi sui particolari che maggiormente hanno suscitato la
curiosità dei suoi compagni e cercando di proiettarla anche sulle opere che
potevano sembrare meno interessanti. In questo misterioso dialogo sorto così tra
i giovani ed il Cristo rappresentanto nella varie tipologie di croci
all’insegnante è rimasto solo il piacevole compito di registrare e prendere atto
che l'atmosfera sacrale si è pian piano trasformata in raccoglimento e
riflessione comunitaria sul significato della croce, della scelta libera di Gesù
Cristo di redimere l’uomo attraverso di essa. Sono emerso tanti “perchè”, tante
curiosità in ordine alla diverse raffigurazioni di questo simbolo. Ogni opera ha
trasmesso emozioni e reazioni diverse.
In particolare la Croce di Lampedusa dell’artista Tuccio, costruita con i resti
delle barche dei profughi è quella che ha maggiormente ha suscitato interesse
per la sua semplicità ed originalità. Il pensiero dei i ragazzi è volato subito
verso quelle persone che durante il viaggio di speranza hanno trovato la morte
ed a quelle fortunate che sono riuscite ad arrivare in Italia per ricominciare
una nuova vita lontano dalla guerra e dalla violenza. In quest’opera
disperazione e speranza sono apparsi, ai giovani, intrinsecamente legate.
Durante il dipanarsi della visita i ragazzi hanno scoperto piccole cose della
religione cristiana, oltre che dell’arte sacra, di cui non erano a conoscenza.
Tuttavia ciò che maggiormente li ha fatti riflettere è stato il significato
profondo di questo Simbolo, icona della croce quotidiana che caratterizza la
vita di ciascuno di noi e sopratutto simbolo di speranza per tutti. E’ stato
commovente, infine, vedere alcuni di questi giovani studenti avvicinarsi al
Tabernacolo del Santissimo Sacramento custodito nella cappella privata per
raccogliersi in una silenziosa preghiera. Il sorriso stampato sui loro volti
durante il rientro a scuola è stato più esauriente di qualunque altro commento.
Barbara Colazingari