19/11/2014 ● Cultura
Cassinetta di Lugagnano : “Stop al Consumo di territorio”
Sabato scorso a Cassinetta di Lugagnano (Milano) si è svolto il convegno
nazionale “Stop al Consumo di territorio” alla presenza di politici,
amministratori locali, ambientalisti e associazioni. Cassinetta di Lugagnano è
il primo Comune italiano che ha approvato, nel 2007, un piano urbanistico a zero
consumo di suolo. <<Siamo un paese agricolo – dichiara a ‘Repubblica’ l’attuale
primo cittadino Daniela Accinasio - , abbiamo un’identità culturale e
architettonica importante. Che senso ha costruire se non ne hai la necessità,
mettendo a rischio geologicamente il territorio? Le aziende agricole della
nostra zona non sono state costrette a cedere i terreni alla speculazione, si
sono riconvertite al biologico. Così oggi hanno dimensioni che consentono loro
di mantenere competitività>>. <<E la stragrande maggioranza dei Comuni –
sottolinea Damiano Di Simine di Legambiente Lombardia – utilizza da decenni il
mattone per far cassa, senza pensare alla salvaguardia del territorio>>.
<<Oggi – dice il sindaco Accinasio – abbiamo dovuto imparare a far di necessità
virtù, facendo quadrare i conti senza il bonus-villetta ben prima della crisi
edilizia che ha colto alla sprovvista molti altri enti locali>>. Come? “
Riducendo al minimo le spese (il sindaco ha 460 euro di stipendio, non ci sono
consulenze e solo l’ufficio tecnico ha un telefonino a disposizione) e
diversificando le entrate: <<A esempio – spiega il primo cittadino –
organizzando matrimoni e cerimonie nelle ville che abbiamo restaurato
recuperando un altro pezzo della nostra identità>>. Certo, stiamo parlando di un
Comune piccolo dove è possibile applicare un tipo di economia all’insegna del
realismo e del pragmatismo. Un abitante di Cassinetta ha dichiarato a Ettore
Livini, inviato di ‘Repubblica’, che <<qui in paese il senso di appartenenza e
di socialità è molto aumentato con il no al cemento>>. << C’è gente che si è
trasferita da Milano a qui proprio per questo – assicura il sindaco Accinasio -.
Persone più partecipi e attente ai bisogni di Cassinetta>>.
Dunque siamo in presenza di una esperienza comunale che prova a dimostrare come
l’equazione crescita uguale cemento non sia sempre vera, e senza alternative. In
Toscana la legge urbanistica regionale approvata il 29 ottobre prevede tra
l’altro che vale per tutti il principio secondo cui <<nuovi impegni di suolo a
fini insediativi o infrastrutturali sono consentiti esclusivamente qualora non
sussistano alternative di riutilizzazione e riorganizzazione degli insediamenti
e delle infrastrutture esistenti>>.
Tuttavia i pericoli per l’ambiente e il territorio sono sempre in agguato.
<<Sembra che anche questo governo – scrive Mario Pirani su ‘Repubblica’ (17
novembre) – che pur sembrava animato da propositi risanatori, sia pronto a
piegarsi alle richieste di nuovi incentivi da parte delle lobby eoliche. (…)
Tutto il Mezzogiorno è stato massacrato da migliaia di torri alte dagli 80 ai
130 metri…>>. Insomma occorre vigilare su quanto forma oggetto dell’articolo di
Pirani dal titolo “I soldi facili dei mercanti d’aria”.