18/11/2014 ● Caro direttore
Il 'fattacccio' ricondotto per massima parte alla inciviltà, alla mancanza di vergogna...
Caro Direttore,
a proposito dell’ incendio doloso dell’eco-centro di Guglionesi, leggiamo con
molte perplessità l'insieme delle reazioni al 'fattacccio' ricondotto per
massima parte alla inciviltà, alla mancanza di vergogna, e cosi via.
Si tratta evidentemente di una questione seria. Molto seria. E la pratica trita
e ritrita di parlar male (di dire tutto il male possibile) del proprio
'dirimpettaio' è inutile e dannosa, oltre che fuorviante.
Negli ultimi mesi, nel territorio del Molise costiero (parte considerevole di
competenza dell’Unione dei Comuni) si sono verificati episodi dello stesso
genere: l’ incendio di siti adibiti a stoccaggio provvisorio di rifiuti.
Nell'area ricompresa tra Campomarino e Termoli almeno in due occasioni. In
questa ultima circostanza sembra sia stato preso di mira il sito di Guglionesi.
Questi fatti suggeriscono delle domande:
1. si tratta solo di una coincidenza?
2. a chi conviene bruciare i rifiuti?
3. chi può lucrare su un'attività del genere?
Le piste da seguire, risulta in maniera lampante, certo non sono quelle
moralistiche dei presunti 'vandali'. Si tratta invece di accertare eventuali
interessi illeciti, che sembrano affermarsi, perseguiti da singoli o gruppi.
Come sembrano mostrare recenti fatti di cronaca, anche di natura giudiziaria che
hanno contraddistinto la recente storia locale. Naturalmente c’è da augurarsi
che nulla del genere corrisponda alla realtà effettiva. Ma diffidare è lecito.
Persino necessario. Per tenere alta la guardia rispetto una materia che se
‘gestita illegalmente’ garantisce facili guadagni. Complice il dominio di una
cultura predatoria rispetto la natura ed un’azione politico-amministrativa
ridotta il più delle volte a mere funzioni burocratiche.
Circa il fronte della politica locale c’è da chiedersi:
1. quali misure sono state assunte per predisporre tutto quanto era possibile
per evitare, da una parte che simili cose potessero accadere, dall’altra
garantire la tutela materiale dell’impianto?
2. nei prossimi giorni e mesi i cittadini ed i comuni interessati dove dovranno
smaltire rifiuti simili, nella considerazione, ovvia, che quel sito non risulta
più in regola per lo stoccaggio dei Raee?
C’è da sperare che le diverse autorità competenti convolte, ognuno per la
propria parte, diano risposte immediate, chiare ed esaustive rispetto un
fenomeno che desta molte ansie e preoccupazioni.