4/10/2014 ● Caro Direttore
Guglionesi Colle Dioniso: anatomia di un sogno
Caro direttore,
forse non ci crederai o forse sì. Pochi giorni fa ho sognato che il Comune aveva
cambiato il suo nome in “Guglionesi Colle Dioniso” per testimoniare l’alta
vocazione delle sue colline per la vite (molti cittadini dell’antica Usconio
possedevano vigneti), e ricordare il mito di Dioniso nel territorio frentano.
Infatti, una tradizione asserisce che l’attuale Guglionesi si chiamava,
all’origine, Collisnysii (da Nysus abbreviazione di Dyonisus), “perché sorge
su di un colle consacrato in gran parte alla coltivazione della vite”.
Lo so, è stato solo un sogno. A riportarmi più in fretta nel mondo reale ha
contribuito la notizia riportata su ‘Fuoriportaweb’ secondo cui Guglionesi non
investe nell’agricoltura e nel turismo (salvo errore in merito alla
interpretazione del bilancio comunale 2014 : vedasi ‘Missione 16 e Missione 7).
E’ un peccato, proprio ora che aumentano i ragazzi che si orientano verso corsi
di studio legati alla terra. Come riportato dal quotidiano ‘La Stampa’<<I figli
dell’era della crisi puntano tutto sul verde… I sondaggi confermano:
l’agriturismo batte la banca come lavoro dei sogni>>. Insomma, si torna alla
terra. Aumento di iscritti negli istituti agrari e tendenze positive “per tutti
gli indirizzi legati ad ambiente, alimentazione e turismo secondo i dati dello
studio presentato alla prima Summer School sul made in Italy, promossa da
Coldiretti Giovani Impresa..”. Un boom, dunque, quello delle scuole tecniche di
agraria, agroalimentare e agroindustria che trascina anche le scuole
professionali per i servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale e quelli che
si indirizzano verso l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera. In Francia gli
studenti del liceo agrario sono aumentati del 38 per cento. Ci sono due ragioni
– aggiunge ‘La Stampa’ : <<La prima è l’attenzione all’ambiente, ma quella
fondamentale è che in questi cinque anni di crisi economica il settore
agroalimentare ha tenuto. Per cui i diplomati degli istituti agrari e i laureati
hanno trovato lavoro>>.
Certo, la crisi ha fatto di necessità virtù.
Cordiali saluti,
Pietro DI TOMASO