1/10/2014 ● Caro Direttore
Guglionesi non avrà futuro con un’amministrazione ridotta nel ruolo di esattore di tasse
CARO DIRETTORE,
la maggioranza ‘Guglionesi nel cuore’ ha approvato il bilancio di previsione
2014. Per la seconda volta quasi a fine anno. Antonacci ancora una volta nel
rilevare la gravissima anomalia ( cosa e come programmare dopo che le risorse
sono state già utilizzate ?) promette, come ha già fatto lo scorso anno,
solennemente che non accadrà più. Il gruppo di minoranza, dopo la dichiarazione
preliminare di voto (concessa gentilmente dal presidente) ha ritenuto di
abbandonare l’aula. La ragione della protesta poggia su un netto dissenso sul
merito e sul metodo.
Circa il metodo chiamare il consiglio comunale a discutere su una cosa ‘già
accaduta’ costituisce una vera e propria sottrazione (de facto) di competenze
programmatorie proprie del consiglio. Ed in particolare dei diritti della
minoranza. Il Bilancio di previsione ridotto a mero atto formale e burocratico.
Ed il consiglio comunale costretto ad un’approvazione umiliante usando la
complicità di consiglieri ‘silenti’ ed ‘apatici’ fino all’inverosimile.
Circa il merito l’anno finanziario 2014 è segnato da una sola cosa: l’aumento
della tassazione locale a fronte di servizi sempre più scadenti e da una
manutenzione dl territorio quasi inesistente. Nessun taglio. Nessuna
razionalizzazione e riqualificazione della spesa.
Troppi sprechi nascosti nella spesa corrente non vengono eliminati. Anzi negli
ultimi anni abbiamo assistito alla moltiplicazione di centri di spesa per
sostenere cosa?
1. Festicciole e ‘colti e creativi’ passatempi ad uso e consumo delle
‘fissazioni’ di taluni personaggi in cerca di ‘trascorrere allegramente’ il
proprio tempo improduttivo;
2. Piccoli interventi manutentivi fatti con la precisione della ‘chirurgia
politica’ ( una ‘nuova laurea specialistica’ conseguita honoris causa da qualche
assessore ?);
3. Indennità e cumuli ai limiti della legalità;
4. Un’azione amministrativa sviluppata nella zona grigia compresa tra la
legalità-illegalità
Un’azione amministrativa dominata, da una parte dalla improvvisazione,
dall’altra trascinata da sollecitazioni e bisogni quotidiani provenienti da
interessi più o meno privati. Balza agli occhi che manca di una bussola.
L’esatto contrario di quello che andrebbe fatto: sostegno al reddito delle
famiglie(detassando) e rilancio degli investimenti pubblici. L’unico modo
per invertire la deriva di abbandono cui sembra costretta la nostra comunità. In
particolare i giovani.
Antonacci-Lucarelli ( assente l’assessore al bilancio, immaginiamo per…….
irrinunciabili impegni familiari) non negano le difficoltà.
Ma attribuiscono la colpa di tutto questo alle politiche nazionali di rientro
del debito e, quindi, al taglio ai trasferimenti finanziari ed al rigore
imposto dal patto di stabilità. Citando le fonti “ Siope’ e ‘Finanza Locale’
utilizzate come prove. Giustificazione usata, ormai, come ‘un mantra’ per
veicolare l’idea di un sud che non c’è la fa senza il sussidiamento dello Stato.
Uno schema irripetibile nell’Italia che ha scelto, per fortuna, di stare in
Europa. Ma irripetibile anche per l’evidente fallimento delle politiche che per
mezzo secolo hanno finanziato il sud producendo clientelismo e mafie. Senza
produrre sviluppo.
Ed allora occorre una politica coraggiosa ed all’altezza del compito di
governare i territori verso il futuro. Partendo dall’utilizzazione efficiente
e produttiva di ciò che si ha e da ciò che sappiamo fare. Evitando di fare
delle nostre capacità vuota retorica celebrativa ed attività da salotti
letterari strapaesani.
Alle politiche spinte verso gli investimenti degli anni precedenti sono state
sostituite politiche che utilizzano tutte le risorse pubbliche ( ormai sottratte
per buona parte dai redditi da lavoro delle famiglie) per gestire un esistente
effimero e, spesso, deprimente.
Guglionesi non avrà futuro con un’amministrazione ridotta nel ruolo di esattore
di tasse ( ad essere buoni) senza introdurre visioni e prassi innovative e
coraggiose. In linea con quello che stanno facendo le comunità del centro-nord
Italia e dell’Europa.