23/8/2014 ● Cultura
Il direttore Ivano Ludovico: "alto gradimento della mostra d'arte diocesana Ave Crux"
La mostra di questa estate costituisce il settimo appuntamento culturale di
un percorso iniziato nel 2008, che la Diocesi di Termoli-Larino, propone come
testimonianza della fede, e come rivisitazione di un patrimonio che vuole
ricordare quali sono le radici della nostra esistenza. L’iniziativa si avvale
della competente collaborazione della Soprintendenza per i Beni Storici
Artistici ed Etnoantropologici del Molise e della disponibilità della
Commissione per la Valorizzazione dei Beni Culturali Ecclesiastici.
Il gradimento di questo percorso si evince dal numero dei visitatori sempre
crescente negli anni, che si attesta in media nell’ordine di migliaia di persone
per ciascuna mostra.
Si riporta di seguito quanto fatto, mostre e tematismi proposti:
2008 “Riflessi della Fede”. Tesori sacri nella Diocesi di Termoli - Larino.
Chiesa S. Anna in Termoli.
2009 “Rivestiti di Cristo. Vesti liturgiche” nella Diocesi di Termoli - Larino.
Chiesa S. Anna in Termoli.
2010 “Opere d’Arte Sacra” di artisti molisani. Chiesa S. Anna in Termoli.
2011 Mostra su “Maria - La Madonna nelle Opere d’Arte della Diocesi di Termoli -
Larino. Opere d’arte XVII al XIX. Palazzo vescovile in Termoli
2011 Esposizione d’Arte e Workshop di indagini diagnostiche sulle opere di
“Michele Greco da Valona”. Rinascimento e cultura adriatica nell’arte sacra del
XVI. Organizzato da Soprintendenza B.S.A.E. del Molise in collaborazione con la
Diocesi di Termoli - Larino presso il Palazzo vescovile in Termoli.
2012 Esposizione opere d’Arte “Cercando le cose di lassù” - Sentieri del Sacro
nelle opere d’arte di Alex Bonatti ed Enzo Terzano. Palazzo vescovile in
Termoli.
2012 Dicembre - Apertura Museo Diocesano a Larino (allestimento provvisorio).
2013 Sguardi all’infinito. Paolo Gamba. Pittore Molisano del XVIII sec.
2014 Maggio - Eventi Culturali. I DIALOGHI AL MUSEO.
2014 “AVE CRUX_da un albero all’altro”. La Croce nell’Arte. Palazzo vescovile in
Termoli
La mostra ruota intorno alla Croce di Lampedusa, realizzata
dall’artista-falegname Tuccio con i legni dei barconi dei migranti naufragati
nel “Mare nostrum”.Le opere esposte hanno l’unica pretesa di essere un umile
aiuto per guardare il bello e riconoscere lo stupore che genera, promuovendo la
conoscenza e il patrimonio culturale diocesano.
Una possibile chiave di lettura della mostra, partendo dal fatto che l’arte è un
“fatto popolare”, è un dialogo tra l’esperienza di chi guarda e quella
dell’artista e dell’epoca che l’hanno generata.
Partiamo da semplici domande:
Quale è il significato hanno queste opere d’arte? Quale esperienza di uomo e di
popolo rappresentano? Come è possibile “spiegarle”?
LE OPERE ESPOSTE SONO: N. 28 OPERE D’ARTE DEL SEC. XVIII, seconda metà; N. 11
OPERE D’ARTE CONTEMPORANEA (artisti della diocesi); n. 6 OPERE DA COLLEZIONI
PRIVATE.
PROVENIENTI DA:
MONTORIO NEI FRENTANI, SANTA CROCE DI MAGLIANO, PORTOCANNONE, CASTELBOTTACCIO,
SAN MARTINO IN PENSILIS, SAN GIULIANO DI PUGLIA, LARINO, TERMOLI, CAMPOMARINO,
RIPABOTTONI, GUGLIONESI, LUPARA.
Nell'ambito della mostra d'arte diocesana "Ave Crux. La Croce nell'Arte",
mercoledì 20 agosto, al palazzo vescovile nel Borgo Vecchio di Termoli, è stato
organizzato un evento culturale con a tema i "SISTEMI DI CROCI VOTIVE E VIARIE
IN MOLISE", tenuto dal Dott. Daniele Ferrara, Soprintendente per i Beni S.A.E.
del Molise e dal Dott. Domenico Fornaro della Direzione Regionale dei Beni
Culturali e Paesaggistici del Molise.
Nell’interessante relazione e lettura delle cartografie è evidente che le croci
costituiscono un connotato storico-paesaggistico rilevante nel territorio, sia
singolarmente, per la loro posizione in altura, sia in quanto parti di un
sistema di segnali viari che compongono un vero e proprio Sistema delle croci
votive e viarie lungo i crinali di confine tra i comuni interessati. Le croci
viarie indicavano ai pastori il percorso per raggiungere l’Adriatico e ai
pellegrini le mete di pellegrinaggio. Le croci erano collocate in punti visibili
a tutti, su alture, agli incroci, nei pressi di punti di sosta, nei punti di
raduno delle mandrie o di ingresso dei paesi. Per gli abitanti di una zona,
oltre ad avere un significato devozionale, le croci potevano indicare anche un
confine fra territori di centri abitati o proprietà.
L’obiettivo della ricerca è la tutela e la salvaguardia di questi manufatti
anche per poter permettere in futuro una valorizzazione del patrimonio del
sistema croci particolarmente interessante per il nostro territorio.
Il direttore del Museo Diocesano “Mons. Tria”
Arch. Ivano Ludovico