9/4/2008 ● Elezioni
Amministrative 08 | Guglionesi, scatta la “caccia al voto” per i 48 candidati
Tre liste civiche con 48 candidati alla carica di Consigliere del Comune di Guglionesi. Tutte concorrenti
tra loro, escludendo, fino a questo momento, che qualcuna possa svolgere il
ruolo di “lista civetta”. Dunque tutte pretendenti alla conquista della Casa
municipale.
Nell’ultima tornata amministrativa, anno 2003, i voti scrutinati “validi” furono
circa 3.500, con due liste civiche concorrenti ed alternative. Rispetto agli
iscritti al voto (oltre 5.000), la percentuale dei votanti fu di circa il 67%.
Come in un gioco poco serio “dei se e dei ma”, ipotizzando più o meno la stessa
potenzialità espressa dal corpo elettorale di Guglionesi nel 2003, proviamo a
ragionare, con esigui margini di scientificità, alla ripartizione di tale quota
nel 2008.
Nel caso di parità tra le tre liste civiche (esasperando così il vincolo di “par
condicio”), cioè un 33% circa di quota cadauna, ogni lista dovrebbe aggiudicarsi
una fetta di circa 1.100-1.200 voti, il che significherebbe che ogni candidato
alla carica di Consigliere (16 candidati per ciascuna lista) deve garantire un
flusso di voti mediamente di circa 70-80 voti. Sottolineiamo che tale stima è
effettuata su una base media di quanto registrato nel 2003. È evidente che, in
questo gioco, bisogna tener conto dei voti espressi esclusivamente alla lista
e/o al candidato Sindaco, senza alcuna preferenza verso il candidato
Consigliere. Tale differenza, nella consultazione amministrativa 2003, è stata
dell’ordine di circa il 20% sul totale dei consensi espressi verso la stessa
lista. Nella tornata elettorale del 2008 la quota di voti che il generico
candidato deve garantire alla propria lista scende mediamente a circa 60-70
voti. Fermo restando la soglia del 33%.
Facendo in conti in tasca, anzi nell’urna, alla lista vincente, stimando il
successo elettorale intorno al 40% del voto valido, i consensi complessivi
dovrebbero aggirarsi intorno ai 1.400, il che significherebbe che il candidato
Consigliere deve svolgere la sua “caccia al voto” per raggiungere mediamente una
soglia massima di 80-85 voti ed una minima di 65-75 voti.
Tuttavia in un discorso di medie, è ragionevole prevedere che la quota minima di
voti, per garantire ad un candidato un posto in Consiglio, scende ad altri
livelli, dipendenti dalla formazione delle liste (strategie di ripartizione dei consensi tra i vari candidati) e dalle dinamiche del voto del 13 e del 14 Aprile. Tali stime
sono condizionate anche dal flusso elettorale nell’Election day, un corpo
elettorale che dovrà esprimersi sul doppio fronte, nelle Politiche e nelle
Amministrative.
In questo senso c’è un disagio nella coscienza politica dell’elettorato locale:
un voto amministrativo per un’amicizia, per la stima, per un legame affettivo, per una scelta politica
che perciò potrebbe essere “orientato” in modo opposto al voto politico, in quel fenomeno imprevedibile che si
definisce consenso “incrociato”. Altra variabile aleatoria difficilmente stimabile
nelle previsioni (poco) statistiche!