18/8/2014 ● Cultura
Estate 2014: gli spari mancati di Guglionesi, quelli reali di Termoli
Sono anche scritti nel cielo notturno estivo i segni del lento declino delle tradizioni festive guglionesane . L’inizio delle festività , sin dal mattino della vigilia, anche nel nostro passato recente, venivano annunciate da un “botto” cupo per ricordare ai distratti che cominciava la festa e che la stessa si sarebbe conclusa nel crepitìo notturno dei fuochi pirotecnici alla fine dell’ultima giornata : oramai per noi guglionesani solo un “amarcord” felliniano lasciato al passato. Guardando , appena ieri notte (oggi) il grande spettacolo dei fuochi pirotecnici a Termoli , e pensando al” fiume di persone” che lo stesso aveva richiamato, con qualche nostalgia e un po’ di stizza mi sono ritornate in mente le polemiche e le critiche sensate e insensate che il “chiacchiericcio” interessato ha messo in campo tra i compaesani ( come per il mancato Palio !) che erano favore degli spari e coloro che con opposte ragioni erano contrari. Posizioni perfino corroborate da una ordinanza del sindaco ( non ottemperata dagli” spari” a conclusione della festa del quartiere “S. Margherita”e da quelli diurni successivi lanciati addirittura dall’impiantito in legno del palco della cassa armonica a “Castellara” durante il passaggio della processione nella festività di S. Nicola). E’ chiaro che pericoli d’incendio potenziali sono connaturati alle manifestazioni pirotecniche , specie notturne, infatti ,nel nostro paese in passato ce ne sono stati . Nella lunga storia passata delle festività a cui erano associate spettacoli pirotecnici , principi d’incendio sono stati prontamente spenti dagli addetti al controllo ed alla vigilanza dei” Comitati festa “, ma che da questo si arrivasse alla eliminazione dei fuochi ,tacitamente accettata da tutti: concittadini Istituzioni, gli stessi Comitati è quantomeno singolare . Riflettevo ieri sera su ciò che stava accadendo in quel momento su quel tratto costiero costellato da decine e decine di “concessioni demaniali pagate ;” spazi privati “ solo poche ore prima attrezzati per offrire servizi ai bagnanti letteralmente invasi , e quasi messi a soqquadro da folle di anonimi” spettatori dei fuochi” della cui “concessione” nessun titolare degli stabilimenti balneari mai s’è sognato di interdire agli “invasori”. Oggi, il giorno successivo al godibilissimo spettacolo pirotecnico, le spiagge , soprattutto a spese dei gestori, torneranno ad ospitare i loro abituali clienti; intanto in ragione della comune condivisione dell’evento , questo sì contestualmente culturale, è stato consegnato un altro anno di incendio del “Castello” alla storia delle tradizioni termolesi. Così non è più a Guglionesi , uno dei pochi paesi dell’intorno nel cui cielo notturno probabilmente non vedremo più effetti pirotecnici , vuoi perché la raccolta di sottoscrizioni porta a porta langue o è oggettivamente residuale e , pertanto, il rigetto dell’istanza , da parte del sindaco che fa divieto alla ditta di G. “Parente “ di Torremaggiore richiedente, prima della festività di S. Nicola , il nulla osta al Comune per il lancio dei fuochi artificiali giunge a pennello per togliere dall’impiccio i Comitati feste che probabilmente non avrebbero avuto neppure i fondi per pagare i fuochi pirotecnici ; tant’è che nessun comitato , mi pare, si sia angosciato più di tanto per opporsi a tale divieto . Ci abitueremo anche a questo , pure per il piacere di osservare i fuochi pirotecnici andremo a Termoli o, magari a S. Martino ?! E’ però appena il caso di far notare che le consuetudini e le tradizioni se è pur vero che non hanno forza di legge vanno contestualizzate , confrontate e assimilate con ciò che accade nell’intorno del territorio immediato, pertanto , se il paese muore, è solo colpa delle nostre Istituzioni e nostra , in quanto cittadini .
Arcangelo Pretore 16 agosto 2014