5/7/2014 ● Solitudini d'autore
La carità
1. Se anche tu desideri questa fede, per prima otterrai la conoscenza del
Padre.
2. Dio, infatti, ha amato gli uomini. Per loro creò il mondo, a loro sottomise
tutte le cose che sono sulla terra, a loro diede la parola e la ragione, solo a
loro concesse di guardarlo, lo plasmò secondo la sua immagine, per loro mandò
suo figlio unigenito, loro annunziò il Regno nel cielo e lo darà a quelli che
l’hanno amato.
3. Una volta conosciutolo, hai idea di qual gioia sarai colmato? Come non amerai
colui che tanto ti ha amato?
4. Ad amarlo diventerai imitatore della sua bontà, e non ti meravigliare se un
uomo può diventare imitatore di Dio: lo può volendolo lui (l’uomo).
5. Non si è felici nell’opprimere il prossimo, nel voler ottenere più dei
deboli, arricchirsi e tiranneggiare gli inferiori. In questo nessuno può imitare
Dio, sono cose lontane dalla Sua grandezza!
6. Ma chi prende su di sé il peso del prossimo e in ciò che è superiore cerca di
beneficare l’inferiore; chi, dando ai bisognosi ciò che ha ricevuto da Dio, è
come un Dio per i beneficati, egli è imitatore di Dio.
7. Allora stando sulla terra contemplerai perché Dio regna nei cieli, allora
incomincerai a parlare dei misteri di Dio, allora amerai e ammirerai quelli che
sono puniti per non voler rinnegare Dio. Condannerai l’inganno e l’errore del
mondo quando conoscerai veramente la vita nel cielo, quando disprezzerai quella
che qui pare morte e temerai la morte vera, riservata ai dannati al fuoco eterno
che tormenta sino alla fine coloro che gli saranno consegnati.
8. Se conoscerai quel fuoco ammirerai e chiamerai beati quelli che sopportarono
per la giustizia il fuoco temporaneo.
Anonimo - Lettera a Diogneto (Antichità) / La carità