25/4/2014 ● Cultura
Un'oasi di meditazione, di evasione e di liberazione culturale
Nel monachesimo dell’XI secolo emergono personalità emblematiche di nome “Adam”:
chi potrebbe rappresentare il carisma spirituale del Patrono di Guglionesi?
Perché l’anno del Signore 1102 coincide con la prima Historia Translationis
delle reliquie di Sant’Adamo? Quali gli eventi a premessa della scelta dei
guglionesani di possedere il patrocinio delle reliquie di un beato monaco
benedettino?
Le benedettine “familiarità” e “fraternità” tra il monaco Adamo e l’abate Leo
nella rivelazione di una visione mistica: quali coordinate storiche sedimentano
nella Chronica monasterii Casinensis?
Quali erudizione culturale e richiamo spirituale dietro la comparsa di San Paolo
negli affreschi manieristici della volta della cappella di Sant’Adamo nella
cripta romanica della chiesa di Santa Maria Maggiore? L'evocazione artistica a
Saulo davvero è “fuori contesto” nel ciclo pittorico della Genesi
affrescata nella suggestiva cappella patronale?
Quali sono le fasi salienti delle carresi guglionesane nelle tre Historie
Translationum delle reliquie di Sant’Adamo, caso più unico che raro in un
contesto territorialmente così localistico?
Sono alcune tra le varie questioni culturali – considerevoli di inediti sulla
ricerca della storia locale – che pongo nella stesura del mio appassionato
contributo al libro “Le traslazioni delle reliquie dei santi. Le Carresi”. Un
breve ma intenso viaggio nella storia, nelle tradizioni e nell’arte del
patrimonio culturale di Guglionesi attraverso tre distinti capitoli:
- Historie Translationum: la prima traslazione delle reliquie di
Sant’Adamo
- Fonti benedettine nella Chronica monasterii Casinensis: il monaco
Adamo e l’abate Leo, figure storiche del monachesimo
- Historie Translationum: la seconda e la terza traslazione delle
reliquie di Sant’Adamo, tra passato e contemporaneità
Tenevo a rendere la seguente testimonianza sulle pagine di questo diario
virtuale (FPW): il capitolo relativo alle “Fonti benedettine nella Chronica
monasterii Casinensis…” è stato da me ultimato il 21 marzo 2014, per la
Chiesa cristiana giorno della beata memoria di San Benedetto da Norcia.
Inoltre, nell’ambito di una pura curiosità culturale sullo storico fenomeno
della pietà religiosa attraverso le carresi devozionali nelle nostre comunità
cristiane e diocesane di Guglionesi, San Martino in Pensilis, Larino, Ururi e Portocannone,
tra le pagine del libro – redatto a più mani con autorevoli e qualificati
collaboratori della nostra Diocesi di Termoli-Larino – offro un’oasi di
meditazione, di evasione e di liberazione culturale dal tema: “Il bue nell’esegesi
dell’iconografia cristiana”.
La cultura è un dono che si dona. Secondo me.
25 aprile 2014 (anche a chi ha donato alle future generazioni la propria cara
esistenza per la Liberazione anche culturale)