BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


25/3/2014 ● Cultura

Il capitale umano: un fattore che orienta il futuro del nostro paese


  Arcangelo Pretore ● 1497


Come la salute di un individuo è caratterizzata dal mantenimento  entro la norma di alcuni parametri biologici  quali il livello di glucosio , di colesterolo… nel sangue (che non vediamo ), pur non essendo molto diversi dall’altezza media di un individuo ( che vediamo) , ma ben  sappiamo essere lo specchio più o meno fedele del nostro stato di salute; allo stesso modo  nella popolazione  sono altrettanto importanti  alcuni indici  che ne rilevano la sua condizione   al fine di  conoscere  il suo” stato di salute “.  l’indice di natalità , l’indice di fecondità, l’indice di mortalità...Sia  i valori   sanitari riferiti all’individuo che quelli  strutturali riferiti alla popolazione , poiché sono corroborati dalla statistica. hanno una loro  probante scientificità . Infatti , in quanto individui ci  preoccupiamo  dell’aumento   di glucosio nel sangue  poiché vuol dire che incliniamo verso il diabete ; ci preoccupiamo dell’aumento del colesterolo poiché aumenta il rischio cardiovascolare ... Non di meno è importante sapere che nel nostro paese l’  indice di natalità è del  9 per mille , l’indice di mortalità del 10.8  per mille ( dati 2012), pertanto il saldo negativo ci proietta verso una decrescita della popolazione .  Che relazione  c’è tra salute generale  dell’individuo e “salute” della popolazione ? Fatte le dovute proporzioni pare che la correlazione  sia abbastanza stretta, poiché da questa , ma non solo, dipende il mantenimento della sua vitalità nel tempo  ; di fatto, l’innalzamento eccessivo di alcuni valori di laboratorio possono portare ( si spera sul lungo tempo ) a morte l’individuo , l’abbassamento eccessivo di alcuni indici nella popolazione  può portare sul lungo tempo alla sua estinzione .  Da qui la spiegazione del concetto di Superorganismo ( richiamato nella prima parte della presentazione ),  che ho preso a prestito dalle scienze  biologiche  , della conseguente necessità di conoscere  chi siamo oggi  in quanto popolazione , per sapere dove stiamo andando? Come stiamo costruendo il nostro futuro di paese, tenendo conto dei dati, per loro natura , fluttuanti della popolazione guglionesana . Ed  è  proprio a questi dati  che  vogliamo attingere per  caratterizzare  alcuni aspetti socioeconomici  della popolazione  visti  prevalentemente dal versante tematico del lavoro, dell’occupazione , della disoccupazione .

 

Non ci sembra che in passato , siano state diffuse  informazioni ( anche prudenziali come sono  quelli che seguono ) circa , l’entità della forza lavoro  a Guglionesi ;  non sembra , peraltro ,che  siano  pubblicamente circolati dati circa  la condizione occupazionale  dei  guglionesani ; Ci premuriamo di farlo in parte   oggi , sia pure con le dovute cautele dovute all’incertezza ed a volte alla frammentarietà  dei dati statistici ; lo facciamo  con lo scopo  di fornire un quadro di riferimento sull’occupazione,sulla disoccupazione , sulle attività produttive  già esistenti : fattori  di cui tener conto  al fine di predisporre una realistica progettualità  lavorativa futura .

Premesso che, la popolazione guglionesana attuale ammonta  a circa 5489 unità,  è possibile individuare alcuni parametri  utili che la caratterizzano quali  quello  di  forza lavoro  che  è  formata  da coloro che avendo un’età compresa tra i 14 ed i 64 anni sono in età lavorativa o sono alla ricerca attiva di un posto di lavoro , e che , invece, l’indice di dipendenza strutturale  rappresenta il carico sociale , ovvero il numero  di  persone sono a carico di ogni lavoratore , ed è dato dal rapporto tra popolazione non attiva ( quella compresa  tra : 0-14 anni e 65 anni ed oltre) ;  a Guglionesi la popolazione non attiva ammonta a  1905 persone, ( circa un terzo della popolazione ) su  quella attiva  ovvero dai 15 ai 64 anni  che assomma a 3584 unità nel 2013) circa i due terzi della popolazione ; l’indice di dipendenza strutturale  nel 2013 è stato  pari a 53  ciò significa che a Guglionesi  per ogni cento persone che lavorano 53 sono a loro carico .

disoccupati  :  considerando le fasce d’età dai 14 ai 64 anni, che fanno parte della popolazione attiva,  gli inoccupati  ed i disoccupati  , al di là di quanto censito dal centro dell’impiego ,dovrebbero aggirarsi sulle  quattrocento unità .

Mentre,  La popolazione occupata,  detratte le casalinghe , gli studenti , si aggira sulle  2350 unità .  E,  restando all’interno dello stesso contesto veniamo ad un altro aspetto che ci interessa  più da vicino : la condizione giovanile  relativa all’occupazione , poiché proprio ai giovani   abbiamo titolato   questo  nostro  incontro pubblico  “ giovani e territorio “.

È inevitabile fare  una premessa  sulla  condizione giovanile poiché , magari giovani vorremmo sentirci tutti e, invece, dal  punto di vista della  statistica  e della sociologia della popolazione sono considerati giovani coloro  che hanno un’età compresa tra i 14 ed i 24 anni, poi ,adulti .

I giovani guglionesani  ( secondo i dati ISTAT e quelli del Comune ) compresi in questo intervallo delle età  sono  circa  660 ; di costoro  :  541 ,si dichiarano all’anagrafe studenti , frequentano le scuole Medie Superiori  e l’Università  ; pertanto  restano  120  giovani    che presumibilmente  lavorano , sono inoccupati ; ovvero non hanno mai lavorato o hanno  avuto un impiego  e successivamente hanno perso l’ ‘occupazione   .Il locale ufficio per l’impiego non ha saputo  o voluto, dare informazioni al riguardo . Ovviamente, mancando statistiche precise sui dati giovanili non ci lasciamo convincere dalla dichiarazione della condizione di studente ( soprattutto universitario ,poiché sappiamo che  il perdurare di tale condizione, si estende talvolta  fino a 28 anni ed  anche oltre ); d’altronde il permanere  della condizione di studente  può essere più semplicemente dovuto a trascuratezza  nel  comunicare il cambiamento di  professione all’anagrafe , poiché  noi  sappiamo per certo  che sono   tanti  i giovani  che aiutano i genitori in agricoltura o in altre attività ,  altri lavorano in nero e comunque resta una  quantizzazione degli impieghi  giovanili  indefinita e poco chiara ancora  tutta da indagare .

 La condizione degli  stranieri a Guglionesi

Un  capitolo aggiuntivo  merita, la presenza sul nostro territorio degli stranieri, soprattutto  per  il contributo che questo mix di umanità varia approdata al nostro paese dà , sia dal punto di vista economico che sociale ,alla nostra comunità .

Gli stranieri iscritti all’anagrafe , provenienti soprattutto dalla Romania  secondo stime del 2011( Istat ) sono 243; altrettanti, pare siano secondo stime ufficiose   gli stranieri non registrati , quindi clandestini ;  i primi  rappresentano   ufficialmente il 4.5% della popolazione residente e pare quindi  credibile la  percentuale  del   9% degli stranieri totali . Maggiormente rappresentativi sono i rumeni con circa il 58% di presenze ; a seguire  i marocchini , che costituiscono un altro  25%  . Gli stranieri , purtroppo per le implicazioni sociali e culturali che il  loro  arrivo comporta formano la Guglionesi  parallela ; dico parallela alla luce di alcune necessarie  considerazioni strutturali  sulla loro multietnica  composizione .Infatti:

1)   Riproducono quasi tutte le fasce d’età della popolazione  autoctona  guglionesana

2)   Costituendo gli stranieri all’incirca il 9 % della popolazione  rappresentano  una realtà non più ignorabile ,né da sottovalutare sotto tutti gli aspetti ; i lavoratori stranieri oltre a produrre reddito , forniscono anche il 10 per cento degli alunni dalla scuola dell’infanzia  alle superiori ; se ciò non fosse saremmo in un’ ancor più grave situazione di declino demografico.

3)    Guglionesi, d’altronde , come comunità accogliente non mi pare abbia fatto significative aperture d’ integrazione, né tantomeno  gli stessi stranieri  hanno dato  segni manifesti di  volersi integrare . Intendo,  segni tangibili , quali una   partecipazione multietnica ai nostri , purtroppo  , sporadici eventi pubblici collettivi :  civici, culturali o d’altra natura   che si tengono a Guglionesi ; ne vedete qualcuno  partecipare  questa sera a questo incontro ?

4)   Di sicuro però gli stranieri presenti a Guglionesi  contribuiscono per lo più in nero all’economia sommersa del nostro paese ; contributo che pure è significativo e importante  per i tanti guglionesani che  li utilizzano in diversi ambiti produttivi  soprattutto in agricoltura , nell’ l’edilizia; nel sociale  come badanti .

5) Siccome nell’eterogenea comunità straniera  sono rappresentate , dicevo, tutte le fasce d’età  capita che i 31 ragazzi in età dell’obbligo ufficialmente censiti ,  a cui si aggiungono altri bambini al seguito di stranieri clandestini   che comunque devono essere accolti e scolarizzati ,nell’insieme contribuiscono a mantenere posti di lavoro ai residenti nella scuola dell’obbligo e mascherano il fenomeno altrimenti  molto più evidente del calo demografico della popolazione infantile  a Guglionesi  .

6) inoltre, gli stranieri,  poiché  non hanno in paese case di proprietà  contribuiscono a movimentare l’altrimenti superdepresso mercato degli affitti,  e allo stesso tempo danno attraverso  le spese di mantenimento quotidiano   un certo sollievo  anche allo stagnante commercio locale ;

7) Le donne straniere  attraverso il  loro lavoro di badanti , attenuano ,e a volte risolvono, talvolta  anche attraverso legami  duraturi, problemi di solitudine individuale e di assistenza agli anziani , e non solo,  che molti, parenti , affini … ,  non possono o non vogliono più sobbarcarsi. 

Settori produttivi censiti a Guglionesi ( dati della camera di Commercio e censimento della popolazione  )

 Avendo  caratterizzato per sommi capi alcuni aspetti  riguardanti la struttura della popolazione,  è il caso di   riportare le  principali tipologie  lavorative che danno lavoro ai guglionesani residenti ,  raggruppando le attività censite per settori produttivi .

Agricoltura ( dati ISTAT censimento dell’agricoltura 2000) : sono censite 842  aziende di cui 734  con sola manodopera  familiare ; 50 con  prevalente manodopera familiare ; 20 con manodopera extrafamiliare prevalente , conduzione con salariati 38 aziende.

Servizi ( comprende i servizi meno tradizionali offerti alle persone e alle imprese) : in questo settore sono state  rilevate 98 attività .

Ed ancora nei  terziario tradizionale ,  nel Commercio  sono state  censite 78 attività ( è probabile che ci siano compensazioni tra cessazioni di  attività e nuove iscrizioni , oppure più probabilmente, visto che i dati non sono aggiornati,   è possibile  che il saldo sia negativo  nel senso che maggiori sono le cessazioni di attività  rispetto alle nuove aperture )

Imprese e artigianato ; registrate  nel territorio  104  ditte artigianali.

Attività industriali : sono presenti nel nostro territorio 118 attività industriali che occupano all’incirca il 50 % della forza lavoro .

Società e cooperative : due cooperative censite.

Il pubblico impiego  : non censito nei suoi comparti disaggregati  : comunque  il comparto  annovera   più o meno l’ l’8,5% della forza lavoro ; Il motivo del mancato inserimento  è presto spiegato  ; poiché qui si vuole  offrire una panoramica delle attività presenti sul territorio che , proprio  perché  basate  sull’iniziativa privata autonoma sono suscettibili di espansione e di integrazione di manodopera locale non è il caso di fare inutili esplicazioni  di inserimenti lavorativi che prevedono un meccanismo concorsuale .   

Credito e assicurazioni : 5 sportelli  bancari, a cui si aggiunge , poste italiane , 2 titolari di concessioni assicurative

Seguono , per essere un po’ propositivi , semplici indicazioni generali  per quanti volessero intraprendere un’ attività d’impresa singola o collettiva :

1)    Costituire  , capitali d’investimento , magari ,  generosamente messi a disposizione da un”enturage” familiare disponibile  ad accordare fiducia a coloro che sono in attesa di un impiego e volessero  inventarsi un’impresa individuale  : figli, parenti , conoscenti , comunque  persone  operose alle quali  ,  suggeriamo di evitare  di doppiare, triplicare gli esercizi  commerciali e altre imprese  già  operanti   nel territorio .

 

2)    Possibilmente qualora s’intenda puntare sulla produzione di beni e merci , consigliamo di  cercare di  invertire la  classica filiera che partendo dalla produzione porta al  prodotto vendibile, iniziando invece  possibilmente dalla collocazione  del prodotto sul mercato prima dell’inizio del processo di produzione ( es. in agricoltura);  pertanto , iniziare l’attività imprenditoriale dalla  promessa  di collocazione del prodotto futuro sul mercato  al fine di realizzare  una economia certa e indirettamente   controllare la produzione evitando sprechi e  un costoso stoccaggio. 

 

 

3)     Più che puntare sul mercato locale già saturo di  prodotti ampiamente disponibili in loco sarebbe opportuno  delocalizzare la vendita  facendo affidamento su una rete commerciale  esterna  già esistente  a cui ,  fidando sulla tracciabilità e sulla qualità  del  proprio prodotto, si  potrà concedere,  dopo averlo consolidato,  il logo di produzione locale  

 

CONCLUSIONI

Mi avvio a concludere  facendo qualche considerazione di carattere generale e particolare

  

L’art. I della nostra costituzione  recita che la nostra  Repubblica democratica è fondata sul lavoro ; purtroppo è  lo stesso Stato che dovrebbe impegnarsi   a realizzare  un esplicito dettato   costituzionale invece a  mantenere disoccupati   per un tempo vita esageratamente  lungo,  inaccettabile in Italia il 44% della popolazione giovanile ;  probabilmente a Guglionesi   in percentule  di gran lunga  maggiore? Qualora si consideri che il costo di un giovane da parte della famiglia fino a 18 anni vale qualcosa come 171.000 euro ( stima recente : La Repubblica ), altrettanto valgono i costi sociali che  sostiene lo Stato  per  la scolarizzazione , sanità , servizi sociali, etc. Questa semplice constatazione  ci fa comprendere quanto sia insensato mantenere disoccupato un giovane ( in genere purtroppo formato solo scolasticamente e non con  un sistema misto scolastico- professionale come avviene ad es.  in Germania ) , comunque  per gli standard formativi  vigenti nel nostro paese ,pronto per immettersi nel mondo del lavoro .

Non solo  ci tocca registrare come cittadini , ad ogni cambio di governo  da parte dei nuovi  governanti di turno   il ripetuto  annunciato impegno per il lavoro  ;  nei fatti ,  il sostanziale disimpegno ; ma per noi guglionesani  il segmento terminale dello Stato “visibile” è il Comune che, ad oggi nelle diverse amministrazioni, che negli ultimi decenni si sino avvicendate  non mi sembra abbiano  fatto proprio, l’aspetto occupazionale attraverso la promozione  ( almeno  indiretta)del lavoro nel territorio , né  hanno  avuto la curiosità  culturale di conoscere  a livello locale  la struttura occupazionale del nostro territorio . Questo  disimpegno  lo contestiamo con forza sia allo Stato centrale che a quello periferico; ma non salviamo  da responsabilità etiche collettive  neppure i privati guglionesani, che  come si è visto , sono  detentori di ingenti capitali ; mentre  riponiamo la nostra fiducia in coloro che, giovani oggi, sono  la speranza e l’opportunità  per  un radicale cambiamento delle prospettive economiche del nostro paese che altrimenti  è destinato ad un declino certo .

Guglionesi, 27 febbraio 2014

 Arcangelo Pretore

Cartellone




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