BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


3/3/2014 ● Cultura

Noi, guglionesani: chi siamo? Dove andiamo?


  Arcangelo Pretore ● 1790


(dall’ introduzione all’incontro: “ il nostro territorio, una risorsa per l’occupazione)
Fin da bambino ,quando pensavo al mio paese, che allora era tutto il mondo, lo pensavo come fosse un Superorganismo , come fosse una simpatica società di laboriose formichine; così vedevo allora me stesso e i miei compaesani . Infatti, quasi allo stesso tempo, ad iniziare dal mio intorno familiare , al mattino ognuno si svegliava, prendeva la prima colazione ; poi, con abituale flemma , s’apprestava al proprio impegno quotidiano; fosse la scuola, il lavoro di casalinga , il lavoro nei campi, il lavoro in generale . Sapevo, perché l’intuivo dai rumori attutiti dai muri e dalla distanza , che altrettanto, quasi contemporaneamente e con similare lentezza facevano i miei vicini,così coloro che lontani da me non vedevo , ma sapevo esserci… Era come se il paese avesse un unico respiro collettivo ; come le infaticabili sociali formiche operaie; ciascuno si apprestava al suo impegno ,al suo lavoro e, più o meno a metà giornata ,quasi spariva la gente da ogni luogo pubblico e, coloro che abitavano il paese si ritiravano nelle proprie dimore apprestandosi , più o meno allo stesso tempo a consumare il pranzo ; così avveniva anche nelle frugali cene serali , rassicurati dalla presenza dei capifamiglia alla sera immersi nel buio esterno all’abitazione . Ritualità condivise estese e confortanti, che rinnovavano ogni giorno collettivamente tradizioni millenarie quasi che il paese avesse un unico respiro: il respiro vivo di un Superorganismo , quasi eterno nel suo incessante ricambio generazionale; formato, allora ,da circa ottomila persone . Ed oggi , proprio della popolazione guglionesana attuale in quanto, massa e folla di individui accomunati dal condividere uno stesso spazio geografico voglio parlarvi , tenendo conto di quegli indici che sono la stima e la misura del suo essere popolo . Quanti siamo? Quante case abitiamo? di quanto disponiamo economicamente per vivere ?... e, tanti altri indici statistici che ci caratterizzano in quanto popolo e, in qualche modo sono la nostra cifra in quanto popolazione , proprio come l’età, il peso, l’altezza ci caratterizzano come persone fisiche . Ringrazio il gruppo “ occupare il territorio” di cui faccio parte di avermi dato l’opportunità di approfondire la mia conoscenza della struttura socioeconomica del nostro paese i cui risultati presentati nella mia relazione introduttiva all’incontro tenutosi il 28 febbraio c.m. al Cinema Teatro Fulvio di Guglionesi , insieme ad alcune riflessioni, che in questa prima parte , estendo ai lettori di Fuoriportaweb.

Il nostro gruppo “occupare il territorio “, diversificato al suo interno, in quanto a provenienza socioculturale , è nato in modo informale attraverso il passaparola : formato da persone accomunati dalla stessa motivazione : quella di far incontrare i giovani con alcune realtà imprenditoriali già attive sul territorio, in modo da ridare fiducia a quanti, in attesa di occupazione , vogliano sperimentare possibilità lavorative individuali o di gruppo ,volte a valorizzare le risorse umane individuali e collettive , a partire dalle risorse materiali del nostro territorio . Durante i primi incontri , abbiamo cercato di mettere a fuoco il problema dell’occupazione giovanile nel nostro territorio e , benché , sin dal primo incontro fossero stati invitati alcuni giovani,con imbarazzante sorpresa, abbiamo dovuto prendere atto che questa fascia d’età aveva scarsa rappresentanza all’interno del gruppo .Bisognava allora operare un cambio di passo e affrontare il problema dell’occupazione da un versante più coinvolgente . Pertanto, abbiamo realizzato che probabilmente avrebbe suscitato un maggior coinvolgimento l’incontro tra rappresentanti di imprese locali di recente costituzione che annoveravano tra loro amministratori e dipendenti giovani , nonché strutture organizzate sul territorio come l’ associazione : “un paese per giovani “ che ha finalità di primo orientamento ed accompagnamento nel percorso di tirocinio presso alcune aziende del territorio .
Esperienze aziendali concrete , che quindi, meglio e più avrebbero potuto intercettare il disagio giovanile dovuto alla mancanza , soprattutto a livello locale, di prospettive occupazionali . Abbiamo ritenuto che sarebbe stata questa l’entratura giusta per mettere a confronto esperienze lavorative dinamiche e di successo con quanti , giovani e non più giovani , impegnati nella ricerca di una giusta collocazione lavorativa , se ben indirizzati,confortati da esperienze di lavoro che esprimono realtà imprenditoriali consolidate , possono essere spronati ad intercettare al meglio le opportunità di lavoro e persino inventarselo , il lavoro , facendo affidamento sulle risorse patrimoniali ed economiche che il territorio già offre . La nostra visione non nasce da una restrizione prettamente localistica poiché le imprese , le aziende, che come sentirete , attraverso gli interventi dei loro rappresentanti societari che seguiranno , che andranno a caratterizzare la loro ragione sociale, hanno già fatto proprio il motto” dell’”agire localmente e pensare globalmente “, poiché coniugando : intraprendenza ,tenacia e innovazione , anche supportati dalle generazioni dei padri, hanno superato i confini del nostro territorio e oramai operano e competono con successo su mercati molto più estesi, rispetto a quello locale .
Le direttrici che hanno ispirato sin dall’inizio il nostro gruppo sono state fondamentalmente tre :
1) considerare il nostro territorio, soprattutto quello guglionesano, una risorsa economica da valorizzare;
2) capire la struttura dell’economia locale di base al fine di far derivare dalla nostra realtà socio-economica le prospettive di innovazione e di crescita;

3) presentare alcune delle iniziative imprenditoriali che sono risultate vincenti e a nostro giudizio possono essere faro e modello per ulteriori diversificate attività di produzione di beni e servizi , a partire , con concretezza, da ciò che in termini di risorse umane , patrimoniali ed economiche il nostro territorio offre.

Al fine di dare una cornice in cui inquadrare una tematica qual’ è quella dell’incontro sul mercato locale e globale del lavoro della domanda e dell’offerta che per la sua ampiezza e complessità rischia di diventare vaga e superficiale è il caso di riprendere , sviluppare, e da ultimo , fare un tentativo d’interpretazione degli indici economici che caratterizzano la nostra realtà patrimoniale ed occupazionale ;
Ciò facendo, si spera almeno che i numeri in quanto neutri, né di destra , né di sinistra , né devoti, né agnostici , ci trovino d’accorso su indici che più o meno sono la nostra cifra di persone che nell’insieme fanno paese.
Sono dati ( per forza di cose parziali) di cui attraverso fonti diverse siamo giunti in possesso .
E, quali , secondo noi , sarebbero i dati strutturali che opportunamente riconsiderati possono essere alla base di un possibile, credibile motore economico , che di fatto può diventare un formidabile contenitore capace di organizzare e consentire lo sviluppo di una molteplicità di progetti di rilancio economico-occupazionale?
Ovviamente sono : i capitali patrimoniali e il capitale umano a disposizione della nostra comunità :
Cominciamo dal patrimonio terriero , quello che ancora oggi è la roba (“ a rrobb”); dopotutto , un tempo non lontano da oggi” a rrobb” per molti compaesani è stata l’ unica fonte di reddito sotto il cielo di Guglionesi
L’immensa proprietà immobiliare terriera ;
Non è infatti da sottovalutare il fatto che Guglionesi è il paese che vanta la più consistente estensione territoriale regionale : circa 10.730 ettari di terreno che, tenendo conto delle valutazioni dell’Agenzia del Territorio ; ricondotte ai valori medi di mercato valgono qualcosa come 12.200 euro ad ettaro ; quindi circa 22.500 euro procapite
Il patrimonio immobiliare abitativo ;
Non disprezzabile e neppure secondario è il patrimonio immobiliare delle case che secondo i dati del Censimento dei fabbricati ammonta a Guglionesi a circa 3000 abitazioni ( comprese le circa quattrocento case sparse) il cui valore unitario, stimato su 100 metri quadrati , ad abitazione , ottenuto facendo la media delle principali zone abitative di Guglionesi (dati , agenzia immobiliare) genera un valore approssimato per eccesso ( di 53.750 euro) ; che fanno circa 30.000 euro pro capite ( più o meno una abitazione ogni due abitanti );
ricordiamoci del pro capite, poiché ricondurre i capitali ad ogni abitante ,ci tornerà utile nelle considerazioni che farò dopo.
I depositi bancari e postali ; i risparmi affidati ai cinque sportelli bancari dai guglionesani ammontano complessivamente a circa trenta milioni di euro ; dati desunti dal bollettino trimestrale della Banca d’ Italia , che sommati ai depositi postali danno una giacenza pro capite che supera i 10.000 euro per abitante
Il reddito per abitante annuo; ovvero Il reddito annuo prodotto e a disposizione mediamente da ciascun guglionesano ; tenendo conto dei dati ISTAT del 2013, tale disponibilità non supera i 7500 euro
Vi chiederete adesso il motivo per cui sono stato così certosino nel voler calcolare deposti , valori patrimoniali e reddito? L ‘ho fatto ispirandomi ad una molto credibile valutazione economica fatta da un noto economista francese: Thomas Pichetty il quale recentemente ha stimato il rapporto tra capitali a disposizione ( terreni, case, depositi e quant’altro possa produrre reddito … ) e reddito annuo prodotto da una comunità ; tale rapporto deve essere tendenzialmente basso , poiché rappresenta un indice importante di crescita economica, di stagnazione o di recessione ; se tale rapporto è alto vuol dire semplicemente che prevale la rendita parassitaria da capitali morti : morti perché ereditati e, soprattutto, perché immobili (terreni, abitazioni, e depositi che non vengono mobilitati in proprio); infatti , l’indicatore economico che ha più importanza per capire la dinamicità economica è il reddito annuo , che appunto incorpora il lavoro vivo annuo prodotto dal lavoratore , e quindi, i beni e servizi generati attraverso il lavoro .
Pertanto , sommando i valori pro capite di : terreni, case e risparmio otteniamo un indice pari a 8,33 ; ciò significa che l’economia locale si trova ad un livello di intraprendenza economica tipo quella che prevaleva nell’ottocento ; ovvero quando alta era la rendita da capitali terrieri e, scarsa ,se non completamente assente l’industrializzazione ; basso pertanto risulta essere il reddito accumulato attraverso la produzione di beni e l’erogazione di servizi . Applicata all’azienda Italia oggi il rapporto capitale/reddito è 7 , in Francia è 5 in Germania e Regno Unito questo rapporto è 4.
Penso si sia già compreso, riflettendo sui nostri dati patrimoniali che i guglionesani, soprattutto coloro che detengono ingenti capitali ,sono poco propensi ad investirli in proprio ( assumendosi il rischio e l’eventuale maggior profitto dell’investimento ), associandoli ( com’è d’uso fare là dove l’economia ha una certa intrinseca vivacità ) ad un altro importante capitale che pure a livello locale è abbondante ed è a disposizione come appresso vedremo nel nostro paese : il capitale umano , ovvero la forza lavoro locale che è sottoutilizzata in tutte le fasce di età lavorative, ma soprattutto è largamente inutilizzata a Guglionesi , circa il 44% nella fascia giovanile .

(fine prima parte parte)
Arcangelo Pretore

Cartellone




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