17/1/2014 ● Politica
Ricostruzione: 3 milioni di euro risorse certe per l’assistenza tecnica
Tre milioni e mezzo di euro aggiuntivi per l’assistenza tecnica che dovrà
portare a conclusione la ricostruzione post sisma entro il 31 dicembre 2018: il
3 percento concesso dal ministro Carlo Trigilia, in virtù di quanto stabilito
dalla delibera Cipe 1/2009, è dato certo e arriva in risposta a una nota del
governatore Paolo di Laura Frattura inviata al Ministero della coesione
territoriale lo scorso ottobre. “La prova che del problema del personale
impiegato nell’Agenzia di protezione civile ci siamo fatti carico molto prima
che divenisse un’emergenza”.
Nella conferenza stampa convocata a Palazzo Vitale assieme al consigliere
delegato, Salvatore Ciocca, e al direttore dell’Arpc, Emidio Mastronardi, il
presidente della Regione Molise parte da qui per certificare il nuovo corso
della ricostruzione illustrando, al contempo, il quadro reale di una vicenda
gravata anche da una certa confusione strumentale.
“La nota del ministro Trigilia, con data 16 gennaio, risponde – contestualizza
Paolo Frattura –, a una nota che la Presidenza della Regione ha inviato al
Ministero lo scorso 25 ottobre. Oggi riceviamo la conferma a una richiesta
avanzata da noi prima della scadenza dei contratti. A garanzia della continuità,
3 milioni e mezzo aggiuntivi che in parallelo ci impongono un ragionamento serio
e ponderato sul fabbisogno effettivo delle professionalità”.
La quota del 3 percento corrisponde al tetto massimo fissato dalla delibera Cipe
1/2009 per i programmi fino a 500 milioni di euro, “non è una soluzione
arbitraria del Ministero. Ricordiamo questo – l’affondo del presidente –, a chi
parla senza leggere e conoscere le leggi, al contrario di chi è abituato a
parlare quando conosce i fatti e a stare in silenzio per ascoltare quando non li
conosce”.
Arginando “ogni forma di gossip con cui si prova a mettere in dubbio la
ricostruzione”, Frattura ripercorre le tappe di un percorso finalmente tracciato
e monitorato: “In soli otto mesi abbiamo messo ordine in una situazione nella
quale di ordine si sapeva davvero ben poco”.
Uno per uno, dunque, i punti salienti della questione. Nella delibera Cipe
62/2011 che stanzia 346 milioni per la ricostruzione post sisma non c’è voce per
l’assistenza tecnica: “L’abbiamo prevista noi – specifica il governatore –,
all’interno degli Apq. Per ogni Accordo di programma quadro le strutture
ministeriali ci hanno riconosciuto il 2 percento. Insufficiente, l’abbiamo
subito denunciato: in totale gli interventi coinvolti dalla ricostruzione sono
1.141. A fronte di queste esigenze abbiamo motivato la richiesta di riallinearci
con il tetto massimo fissato dalla delibera Cipe 1/2009 al 3%, un punto in più
rispetto a quanto già stanziato”, per un importo complessivo di 10 milioni e
mezzo.
Dalla nascita dell’Agenzia di protezione civile, istituita con legge regionale
il 30 aprile 2012, sono stati spesi 5,2 milioni solo per il personale per 218
contratti, ora scaduti o in prossima scadenza.
“È evidente – riflette Frattura –, che l’assetto dovrà essere rivisto per
renderlo compatibile con le risorse disponibili”. A stretto giro di posta, sarà
il neodirettore dell’Arpc, Emidio Mastronardi, a definire il fabbisogno
necessario in termine di personale ripartito per professionalità e competenze
relative ai singoli settori.
Conti alla mano, in una logica di programmazione rigorosa, senza ricorrere a
ulteriori deroghe al patto di stabilità, si calcola sui residui 320 milioni di
euro da spendere un impegno di circa 60 milioni l’anno per i lavori della
ricostruzione e “le risorse della delibera Cipe saranno destinate, come dovuto,
esclusivamente all’assistenza tecnica. Basta commistioni tra ricostruzione e
Protezione civile”.
“Nel rispetto delle professionalità presenti e costruite dopo il cosiddetto
concorsone premieremo all’interno del personale – assicura il presidente della
Regione – , il numero di risorse professionali utile ad accompagnare la
ricostruzione. Lo faremo attraverso una selezione interna, mettendo in campo
risorse certe per stipulare contratti certi”.
Impegni puntuali e circoscritti rimarcati da Frattura per contrappasso con il
passato. Il governatore cita la legge di istituzione dell’Agenzia regionale
della Protezione civile che prevedeva una copertura del 4 percento per i
contratti di lavori, “ma mai un solo euro – la sua denuncia –, è stato destinato
dalla Regione per la copertura finanziaria della legge stessa”.
Oggi, un’altra storia: Frattura fa leva sui fatti. “Abbiamo contezza
dell’avanzamento dei lavori grazie a certificazioni e contestuali impegni di
spesa per liquidare lavori già eseguiti. Abbiamo messo su un macchina che
procederà per singole schede con un monitoraggio continuo tra entrate e uscite.
Ogni trasferimento delle risorse tra Protezione civile e Comuni sarà
reinquadrato per rintracciare anche le eventuali economie derivanti. Per evitare
ulteriori spese di fitto, a breve trasferiremo – anticipa il presidente della
Regione –, l’ufficio del soggetto attuatore nei locali dell’Arpc”.
Il cambio di passo così garantito per le professionalità coinvolte ma
soprattutto per chi non ha a casa dopo 12 anni dal terremoto. “Ai nostri
cittadini in attesa di risposta va data priorità”.
Da qui l’annuncio con il consigliere Ciocca: pronti già un nuovo Apq da 7
milioni e mezzo di euro e un altro da 31 milioni per l’edilizia pubblica.