17/1/2014 ● Cronaca
Precisazione della diocesi su notizie relative al comportamento di un presbitero
[ Prot. n. 4/14 - Termoli, 17 gennaio 2014]
Sulle notizie apparse su diversi organi di informazione sul comportamento di
un presbitero della nostra diocesi con una minore che oggi ha 18 anni, la
Diocesi di Termoli-Larino precisa quanto segue:
La denuncia è sicuramente gravissima, ci addolora e ci sconcerta profondamente.
Nel prendere atto della denuncia e della sua verosimiglianza, abbiamo usato
tutta le rapidità e la determinazione necessarie sia nell’allontanare il
presbitero dal luogo del proprio ministero, sia nel farci vicino alla minore che
risultava profondamente scossa dall’esperienza vissuta.
Il Vescovo, nei colloqui intercorsi con la minore e i familiari, ha in modi
diversi e a più riprese, espresso il dolore e chiesto perdono per l’accaduto, ha
cercato di salvaguardare la persona della minore esortandola, fin dal primo
incontro, a esporre denuncia per l’accaduto invitandola a restare serena e a
rimanere in tutte le attività parrocchiali e non, nelle quali era coinvolta,
assistendola perché iniziasse un percorso di sostegno psicologico.
Siamo in attesa della sentenza del Tribunale Ecclesiastico Diocesano che il
Vescovo ha nominato per il caso. E di quella del procedimento civile, del quale
ad oggi, solo grazie ai media, risulta l’esistenza non essendo ancora pervenuto
alcun avviso di reato, all’interessato. Tuttavia si tratta di due procedimenti
separati e distinti e, nel rispetto dei modi e dei tempi di ciascuno di essi,
confidiamo pienamente nel percorso della giustizia sia canonica che civile circa
l’accertamento della verità e delle responsabilità. Ricordiamo che fino alla
eventuale condanna c’è la presunzione d’innocenza.
Il Vescovo ha agito in obbedienza alle linee guida: “chierici e minori” della
CEI rese note il 22-5-2012 che sono una esplicitazione delle indicazioni della
Congregazione della Dottrina della Fede del 15.07.2010. Ricevuta la notizia di
possibili abusi in materia sessuale compiuti da un chierico della Diocesi di
Termoli-Larino nei confronti di una minore, ha proceduto immediatamente per
conoscere la verosimiglianza dell’accusa ascoltando le parti anche davanti a
testimoni.
Il Vescovo, in totale chiarezza di coscienza, è arrivato alla determinazione che
sussistendo delle verosimiglianze circa le accuse, ha allontanato immediatamente
dalla parrocchia e da ogni altra attività pastorale il chierico, proponendogli
di vivere in una comunità di sostegno e accompagnamento, il tutto accettato dal
chierico e l’ha deferito direttamente alla Congregazione della Dottrina della
Fede, secondo le norme.
Il Vescovo nel frattempo è stato sempre disponibile ad ascoltare la ragazza e i
suoi familiari, suggerendole subito di intraprendere iniziative giudiziarie
presso la Procura della Repubblica, assicurando allo stesso tempo ogni cura nel
trattare il caso secondo giustizia e impegnandosi ad offrire sostegno non solo
spirituale e psicologico, nel rispetto della libertà della ragazza. La vicinanza
e il sostegno sono stati calibrati in riferimento al bene globale della giovane,
proponendo diverse forme di sostegno pertinenti al caso che la famiglia ha
scelto, lasciando lo spazio anche ad altre possibilità, soprattutto quando la
ragazza ha raggiunto la maggiore età. Comunque in tutte le scelte, nel cuore,
nella mente e negli atti, per il Vescovo, e non solo per lui, c’è stata la
preghiera, l’accoglienza, la vicinanza e il sostegno alla ragazza e a sua madre,
sostegno dato in modo più stabile dopo la denuncia alla Procura.
Verso il chierico c’è stata chiarezza, fermezza e applicazione delle norme, ma
nello stesso tempo quella vicinanza e sostegno che ogni cittadino deve avere
verso tutti, anche nei confronti di chi, eventualmente, commette atti
gravissimi.
Successivamente il Vescovo, dopo l’allontanamento, la restrizione dell’azione
pastorale e l’invito a ricoverarsi in un luogo adatto per un cammino di
penitenza e di revisione personale, ha sospeso “a divinis” il chierico,
provvedimento grave che proibisce ogni azione di ministero sacerdotale, compresa
la celebrazione della santa Messa.
La Congregazione della Dottrina della Fede, ricevuta la documentazione della
Diocesi ha affidato il primo grado del processo penale ecclesiastico alla stessa
e per questo il Vescovo ha istituito il Tribunale Diocesano composto da un
collegio di tre giudici, dal promotore di giustizia e dal notaio. Quando il
Vescovo riceverà la sentenza del Tribunale Ecclesiastico, invierà tutto alla
Congregazione della Dottrina della Fede, la quale costituisce il Tribunale di
seconda istanza.
La Diocesi di Termoli-Larino, continuerà ad agire applicando le indicazioni
della CEI, a collaborare con tutti per il bene della giustizia, delle persone
coinvolte in questa vicenda e soprattutto della ragazza che è la parte più
debole e, in quanto tale, la prima nelle premure da attivare.
Concludendo si riafferma con forza che nella vicenda il primo obiettivo è stato
la protezione e il sostegno della persona e della dignità della ragazza e
l’accertamento della verità. A questo riguardo riportiamo il pensiero del
vescovo il quale dice: “Sono fortemente preoccupato perché non vorrei che da
quanto accade in questi giorni venga ulteriormente vilipesa e offesa la persona
e la dignità della ragazza che è da salvaguardare e rispettare in modo assoluto,
senza riserve ed illazioni. Purtroppo alcune reazioni, amplificate dai media,
che colgo qua e là, e che non condivido assolutamente e sono certamente
esecrabili, accrescono questa mia preoccupazione. Voglia il Signore e la
rettitudine delle persone che amano e servono la verità impedire questo. Io
resto fiducioso che la piena verità sulla vicenda venga accertata dai
procedimenti giudiziali in corso”.
Il Vescovo sarà oggi pomeriggio e domani pomeriggio (17 e 18 gennaio), dalle ore
16.00 in poi, sarà nelle Chiesa parrocchiale di Portocannone a disposizione di
ogni cittadino di Portocannone che voglia parlare con lui, anche perché avverte
che, alle già gravi situazioni precedenti, ora il trauma coinvolge la stessa
comunità della cittadina.