BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


17/1/2014 ● Cronaca

Precisazione della diocesi su notizie relative al comportamento di un presbitero


  Diocesi Termoli-Larino ● 1329


[ Prot. n. 4/14 - Termoli, 17 gennaio 2014]

Sulle notizie apparse su diversi organi di informazione sul comportamento di un presbitero della nostra diocesi con una minore che oggi ha 18 anni, la Diocesi di Termoli-Larino precisa quanto segue:

La denuncia è sicuramente gravissima, ci addolora e ci sconcerta profondamente. Nel prendere atto della denuncia e della sua verosimiglianza, abbiamo usato tutta le rapidità e la determinazione necessarie sia nell’allontanare il presbitero dal luogo del proprio ministero, sia nel farci vicino alla minore che risultava profondamente scossa dall’esperienza vissuta.
Il Vescovo, nei colloqui intercorsi con la minore e i familiari, ha in modi diversi e a più riprese, espresso il dolore e chiesto perdono per l’accaduto, ha cercato di salvaguardare la persona della minore esortandola, fin dal primo incontro, a esporre denuncia per l’accaduto invitandola a restare serena e a rimanere in tutte le attività parrocchiali e non, nelle quali era coinvolta, assistendola perché iniziasse un percorso di sostegno psicologico.
Siamo in attesa della sentenza del Tribunale Ecclesiastico Diocesano che il Vescovo ha nominato per il caso. E di quella del procedimento civile, del quale ad oggi, solo grazie ai media, risulta l’esistenza non essendo ancora pervenuto alcun avviso di reato, all’interessato. Tuttavia si tratta di due procedimenti separati e distinti e, nel rispetto dei modi e dei tempi di ciascuno di essi, confidiamo pienamente nel percorso della giustizia sia canonica che civile circa l’accertamento della verità e delle responsabilità. Ricordiamo che fino alla eventuale condanna c’è la presunzione d’innocenza.
Il Vescovo ha agito in obbedienza alle linee guida: “chierici e minori” della CEI rese note il 22-5-2012 che sono una esplicitazione delle indicazioni della Congregazione della Dottrina della Fede del 15.07.2010. Ricevuta la notizia di possibili abusi in materia sessuale compiuti da un chierico della Diocesi di Termoli-Larino nei confronti di una minore, ha proceduto immediatamente per conoscere la verosimiglianza dell’accusa ascoltando le parti anche davanti a testimoni.
Il Vescovo, in totale chiarezza di coscienza, è arrivato alla determinazione che sussistendo delle verosimiglianze circa le accuse, ha allontanato immediatamente dalla parrocchia e da ogni altra attività pastorale il chierico, proponendogli di vivere in una comunità di sostegno e accompagnamento, il tutto accettato dal chierico e l’ha deferito direttamente alla Congregazione della Dottrina della Fede, secondo le norme.
Il Vescovo nel frattempo è stato sempre disponibile ad ascoltare la ragazza e i suoi familiari, suggerendole subito di intraprendere iniziative giudiziarie presso la Procura della Repubblica, assicurando allo stesso tempo ogni cura nel trattare il caso secondo giustizia e impegnandosi ad offrire sostegno non solo spirituale e psicologico, nel rispetto della libertà della ragazza. La vicinanza e il sostegno sono stati calibrati in riferimento al bene globale della giovane, proponendo diverse forme di sostegno pertinenti al caso che la famiglia ha scelto, lasciando lo spazio anche ad altre possibilità, soprattutto quando la ragazza ha raggiunto la maggiore età. Comunque in tutte le scelte, nel cuore, nella mente e negli atti, per il Vescovo, e non solo per lui, c’è stata la preghiera, l’accoglienza, la vicinanza e il sostegno alla ragazza e a sua madre, sostegno dato in modo più stabile dopo la denuncia alla Procura.
Verso il chierico c’è stata chiarezza, fermezza e applicazione delle norme, ma nello stesso tempo quella vicinanza e sostegno che ogni cittadino deve avere verso tutti, anche nei confronti di chi, eventualmente, commette atti gravissimi.
Successivamente il Vescovo, dopo l’allontanamento, la restrizione dell’azione pastorale e l’invito a ricoverarsi in un luogo adatto per un cammino di penitenza e di revisione personale, ha sospeso “a divinis” il chierico, provvedimento grave che proibisce ogni azione di ministero sacerdotale, compresa la celebrazione della santa Messa.
La Congregazione della Dottrina della Fede, ricevuta la documentazione della Diocesi ha affidato il primo grado del processo penale ecclesiastico alla stessa e per questo il Vescovo ha istituito il Tribunale Diocesano composto da un collegio di tre giudici, dal promotore di giustizia e dal notaio. Quando il Vescovo riceverà la sentenza del Tribunale Ecclesiastico, invierà tutto alla Congregazione della Dottrina della Fede, la quale costituisce il Tribunale di seconda istanza.

La Diocesi di Termoli-Larino, continuerà ad agire applicando le indicazioni della CEI, a collaborare con tutti per il bene della giustizia, delle persone coinvolte in questa vicenda e soprattutto della ragazza che è la parte più debole e, in quanto tale, la prima nelle premure da attivare.
Concludendo si riafferma con forza che nella vicenda il primo obiettivo è stato la protezione e il sostegno della persona e della dignità della ragazza e l’accertamento della verità. A questo riguardo riportiamo il pensiero del vescovo il quale dice: “Sono fortemente preoccupato perché non vorrei che da quanto accade in questi giorni venga ulteriormente vilipesa e offesa la persona e la dignità della ragazza che è da salvaguardare e rispettare in modo assoluto, senza riserve ed illazioni. Purtroppo alcune reazioni, amplificate dai media, che colgo qua e là, e che non condivido assolutamente e sono certamente esecrabili, accrescono questa mia preoccupazione. Voglia il Signore e la rettitudine delle persone che amano e servono la verità impedire questo. Io resto fiducioso che la piena verità sulla vicenda venga accertata dai procedimenti giudiziali in corso”.

Il Vescovo sarà oggi pomeriggio e domani pomeriggio (17 e 18 gennaio), dalle ore 16.00 in poi, sarà nelle Chiesa parrocchiale di Portocannone a disposizione di ogni cittadino di Portocannone che voglia parlare con lui, anche perché avverte che, alle già gravi situazioni precedenti, ora il trauma coinvolge la stessa comunità della cittadina.

Cartellone




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