27/12/2013 ● Caro Direttore
Guglionesi verso il 2014: un bisogno di ripartire, di progettualità, di speranza
Caro direttore,
è consuetudine tracciare, alla fine di un anno, un bilancio di ciò che si
ritiene sia stato positivo e negativo e fare auspici per il nuovo anno. Mi si
consentano alcune considerazioni al riguardo, iniziando con una citazione: <<Aspettiamo
che ritorni la luce, di sentire una voce, aspettiamo senza avere paura, domani>>.
Così finisce la canzone di Lucio Dalla che guarda al futuro con fiducia.
Mi fornisce lo spunto per questo articolo l’aver letto su “informamolise.com”
(24 dicembre) di una spiccata attenzione dell’Amministrazione Comunale di
Termoli verso una ripresa turistica della città. Come ha dichiarato l’Assessore
Michele Cocomazzi, Termoli guarda ad una progettazione strategica del turismo.
<<Ci siamo mossi subito dopo l’estate – precisa l’Assessore – con
l’individuazione di un tecnico, un consulente che è il professore Angelo
Presenza, docente di strategia del turismo all’Università di Chieti, con cui
stiamo pensando proprio ad una progettualità turistica per Termoli. Un primo
passo è la certificazione di Termoli tra la rete delle città nazionali ed
internazionali “Slow”, che ci siamo visti attribuire proprio lo scorso Novembre
(… ). Pensiamo che Termoli è una città a vocazione di Turismo di nicchia,
dobbiamo valorizzare il borgo, le attività artigianali ed artistiche>>.
Inoltre, si pensa di costituire un ‘brand’ (Termoli, Campomarino, Petacciato e
Montenero), un marchio che sarà denominato “Riviera Molisana”.
Osservo che nella suddetta intervista nulla viene detto in merito alla necessità
che la costa dialoghi con le cittadine dell’interno, le quali sono in grado di
offrire cose belle che altrimenti rimarrebbero nascoste. Tali bellezze bisogna
mostrarle a tutti (utile allo scopo una ‘rete culturale’); in tal modo si
contribuirebbe a combattere una visione frantumata che molti hanno del
territorio molisano. Ciò detto, Guglionesi non si pone l’obiettivo strategico
del turismo? Ben le si adatta, a mio parere, un tipo di turismo ‘lento’ che
coinvolge natura, spiritualità, cultura, enogastronomia e identità locale. A
tale scopo è importante valorizzare le risorse del borgo e, al suo interno,
trasformare un determinato capitale simbolico (come la chiesa romanica di San
Nicola, monumento nazionale) in investimento comunitario. Insomma, “repetita
iuvant”: quando la storia e la cultura di un territorio si legano alle
tradizioni e alle bellezze paesaggistiche creano una sinergia e diventano
elementi di sviluppo. Un richiamo inaspettato alla nostra cittadina si è
verificato il 17 agosto di quest’anno a Termoli ad opera del poliedrico artista
Vinicio Capossela. “Io ti amo ma ti lascio a Guglionesi” (cfr. YouTube) è
il titolo di una canzone eseguita in piazza Duomo con la ‘Banda della Posta’. Un
concerto che – come altre esibizioni del medesimo complesso – nasce dal
desiderio di realizzare un ‘live’ popolare per avvicinare il pubblico delle
grandi feste tradizionali. Un repertorio, dunque, di mazurche, valzer, tango,
tarantella, foxtrot e altro, per coinvolgere in un momento di spensieratezza
gente di ogni età. Auspico per Guglionesi un progetto culturale alimentato dalla
fondamentale linfa di associazioni e singole persone, tale da favorire lavoro
per il piccolo commercio e la piccola ristorazione, che possa offrire di che
vivere alle persone che vi abitano. Un obiettivo ulteriore: riaprire il Museo
Archeologico, dotandolo di un apparato didattico al fine di raccontare ai
cittadini e ai turisti la storia della nostra cittadina. Quanto precede in linea
con l’articolo 9 della Costituzione: <<La Repubblica promuove lo sviluppo
della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il
patrimonio storico e artistico della Nazione>>. A proposito di paesaggio, ho
letto su ‘ Fuoriportaweb Facebook’ la seguente notizia: <<Impressionante la
recente crescita di campi dediti al fotovoltaico nel territorio guglionesano>>.
Per parte mia osservo: Non si capisce perché, in presenza di alternative
esistenti (tetti di capannoni, aree compromesse, tetti delle abitazioni etc.),
sia proprio necessario sottrarre terreni agricoli all’agricoltura e
compromettere il paesaggio. Le energie alternative vanno usate con giudizio! Il
valore aggiunto che Guglionesi ha è rappresentato dai suoi paesaggi. Autorizzare
impianti fotovoltaici a terra è distruttivo di un’economia legata
all’agricoltura e al turismo. <<Paesaggi, opere d’arte non sono macchine per
soldi, ma strumento di eguaglianza, ingranaggio di un diritto alla cultura che
la Costituzione garantisce ai cittadini>> (Salvatore Settis). Insomma, per
Guglionesi occorrono politiche ambientali finalizzate alla qualità e alla
bellezza, nonché riqualificazione urbana, infrastrutture di trasporto ed
economia’verde’.
Per concludere, una Amministrazione comunale non deve essere solo capace di
usare la leva fiscale che provoca appesantimenti per le famiglie e le attività
produttive. La politica ha l’obbligo di indicare prospettive e opportunità. Non
bisogna solo rincorrere l’emergenza e trincerarsi dietro la crisi economica
generale. Guglionesi, i suoi cittadini e le sue cittadine hanno dunque bisogno
di progettualità, di speranza. Facciamo nostro quanto ha detto Papa Francesco:
<<… Come nella vita di ognuno di noi c’è sempre bisogno di ripartire, di
rialzarsi, di ritrovare il senso della mèta della propria esistenza, così per la
grande famiglia umana è necessario rinnovare sempre l’orizzonte comune verso cui
siamo incamminati. L’orizzonte della speranza!>> (1/12/2013, all’Angelus
della prima domenica dell’Avvento).
Auguri per un sereno Anno Nuovo.
Pietro Di Tomaso