16/12/2013 ● Politica
TARES, "l’avviso non basta. Ci vuole chiarezza" (di Farina-Antonacci)
Premessa di Francesco Farina
Alle ore 13.15 un bimbo torna a casa e la mamma non gli fa la consueta domanda
di ogni giorno “Amore, cosa hai imparato oggi a scuola?”. Il bimbo si avvicina
comunque alla mamma per darle un bacio e si accorge che dagli occhi della mamma
scorrono delle lagrime. E il bimbo chiede “Mamma, perché piangi?”. E la mamma
“Perché ha chiamato babbo natale e ha detto che quest’anno non può venire a
portarti quel regalo che tanto aspettavi.” E il bimbo “Mamma, ma io ho fatto
sempre il bravo. Quel regalo è il mio sogno! Gli dici che anche se viene dopo
Natale io l’aspetto lo stesso?”. Alle ore 14.30 torna a casa dopo otto ore di
lavoro in fabbrica il padre e non appena mette piede in casa il bimbo gli va
incontro e gli dice “Papà, mamma piange e babbo natale non viene....” . Il papà
dopo aver saputo la notizia della bolletta TARES ed aver letto tutti i “nomi”
sul calendario si accorge più tardi che qualcosa non va e dice al figlio “Papà
ti promette che babbo natale arriverà”.....
Considerazioni di Francesco Farina
Non può esserci nulla di più umiliante per un genitore privare un proprio figlio
del suo desiderio, del suo sogno. Quel figlio che sarà il futuro della nostra
comunità dove nel migliore dei modi dovrà realizzare i propri sogni.
Si sapeva, vista l’ingarbugliata legislazione, vista l’ingegneria dei conteggi
da fare, che qualcosa poteva andare storto.
Si poteva quindi prevedere una informazione maggiore da fare alla cittadinanza,
come fatto all’epoca per la raccolta differenziata, dove avvisare, proprio in
virtù dell’ingegneria cervellotica dei conteggi da fare, di non allarmarsi in
caso di errori perché questi potevano essere sanati in qualsiasi momento.
E si poteva inoltre porre maggiore attenzione agli applicativi software per il
calcolo e la stampa delle bolletta.
Non facendolo, si è annegato il sogno di quel bimbo e di tanti bimbi. Già,
perché in una famiglia dove c’è almeno un bimbo, si potrebbe riscontrare una
somma non dovuta che varia tra i 70 e i 100 euro. Somma che come un onda anomala
va ad infrangere i sogni di quei bambini che saranno il nostro futuro.
Non facendolo, si è voluto trasformare l’Ufficio Tributi in una sorta di “meta
di pellegrinaggio” dove, il sig. Luigi Lucchese ed i suoi collaboratori, oltre a
vestire i panni del dipendente, devono anche fare l’assistente sociale, il prete
e lo psicologo a seconda delle situazioni, e armati di santa pazienza sono
costretti a raccogliere i disagi di innumerevoli, ma davvero innumerevoli nostri
concittadini e sanare le posizioni TARES. E questo per un Ufficio comunale né
per le persone che ci lavorano non può essere ammesso.
Raccogliendo i malumori di tanti guglionesani, insieme a loro chiedo: il
silenzio era dovuto al non sapere oppure al nascondere eventuali errori?
C’è una differenza sostanziale tra le due azioni. Il silenzio per il non sapere
è una azione in buona fede. Il silenzio per nascondere eventuali errori è una
azione in mala fede.
E ancora, noi cittadini ci chiediamo se la frase “PARTE MINORITARIA” che ancora
oggi rimbomba nel corridoio municipale appartenga ad una azione in buona fede.
Come si possono liquidare innumerevoli segnalazioni con “PARTE MINORITARIA”?
Non basta un avviso emanato a ridosso della scadenza della prima rata a calmare
le nostre inquietudini.
Se tutti avessimo pagato le bollette senza controllare, il Comune avrebbe
incassato tanti soldi in più continuando nel suo silenzio? Vogliamo sapere cosa
è successo e perché si è deciso per il silenzio.
Vogliamo chiarezza.
RISPOSTA DEL SINDACO DI GUGLIONESI (Leo Antonacci)
Cosa è successo in sintesi lo descrivi molto bene tu nella tua analisi, e nel 90
% dei casi si tratta di dati trasmigrati da altri sistemi (catasto) e da errori
di accatastamento degli immobili stessi....
Non è stato possibile informare per tempo, perché tempo non ce n'è stato,
imparagonabile l'informazione della raccolta differenziata (frutto di un
progetto di un anno) con la TARES che è stata variata fino al 28 11.....
Per evitare il “pellegrinaggio” abbiamo avuto il solo rimedio dello "scarno"
comunicato perché altro non si poteva fare, e per rafforzare la teoria del tempo
ristretto, ad oggi (e non per colpa nostra evidentemente), un buon 30% della
nostra popolazione ancora riceve le bollette con scadenza il 16 (me compreso),
creando un ulteriore disagio al disagio......
Per il "bambino" della lettera, e per tutte le altre persone che soffrono di
questa situazione, che oggi purtroppo sono la stragrande maggioranza, abbiamo
appunto emanato un comunicato in cui invitavamo tutti a pagare la sola prima
rata della tassa (per non essere sanzionati dallo STATO), per poi poter eseguire
i controlli ed i conguagli di rettifica nel mese successivo. In più ti aggiungo
che la prossima settimana ci saranno delle novità, in quanto stiamo studiando il
modo di protrarre di alcuni mesi la 2 e 3 rata (invece che gennaio e febbraio,
mi immagino marzo e giugno, naturalmente da confermare), e tutto questo per dare
maggior respiro alle famiglie, ed al natale di tutti......
Chiudo dicendo che qualora il cittadino avesse pagato in eccesso per un errore
documentale, lo stesso avrebbe RIAVUTO il mal tolto al momento della verifica.
Sul silenzio sorvolo, lasciando all'intelligenza di chi ha voglia di leggere
questa risposta, le proprie deduzioni.
Sperando di essere stato chiaro, ricordo che la struttura TARES è stata
partorita altrove, e non al Comune di Guglinesi. Sempre per chiarezza il comune
di Guglionesi, per le scelte CHIARE fatte in materia di IMU ed IRPEF è tra i
pochi comuni in ITALIA CHE NON HA FATTO "RITOCCHI" IN MATERIA...... MA DI QUESTO
NESSUNO NE HA PARLATO.