22/11/2013 ● Caro Direttore
Alla Giovine Cultura: “parole vane alla tua cenere muta”
Carissimo Direttore,
forse si è “diversamente abili” o, se preferisce, “portatori sani” di
Cultura (anche?) diffondendo, da circa 3 lustri, un blog partecipato ai sondaggi,
cordialmente aperto (anche!) a chi di “fuorviante” faziosità è gran maestro, in virtù
della sua dose di (perpetua?) coscienza elettorale pure nell'esplicare
l'obiettivo di una crescita culturale dell'intera collettività. Essendo argomento culturale, torno a sottolineare: "intera collettività".
D'altra parte, senza alcuna indennità dal valore collettivo, mai non abbiamo ritrovato i vari amministratori
locali del "sapere" e della "conoscenza" tra i protagonisti in campo, e in prima
persona, per valorizzare e per tutelare la cultura
del patrimonio locale. Almeno, personalmente, mi pare di non ricordarli - tra i pochi di noi! - nell'elenco glorioso dei volontari
a proprie spese, non solo per ragioni di contabilità economica e/o finanziaria!
Nella sua elogia sepolcrale al fratello, scriveva Catullo (parafrasandolo, purtroppo, con lo stato d'animo collettivo della
nostra “vecchia e decadente cultura”):
“(...) advenio has miseras, frater, ad inferias, ut te postremo donarem munere
mortis et mutam nequiquam alloquerer cinerem (...)"
[(…) vengo, o fratello, con queste misere offerte per gli dei sotterranei, come
dono di morte per te
e a dire parole vane alla tua cenere muta (…)]
PS. All’Assessore di turno: non mi preoccuperei tanto della formulazione (più o meno
"fuorviante") di una domanda, quanto delle
imbarazzanti risposte dell’attuale e di altri sondaggi. Nel "fare Cultura" l'augurio è a confrontarsi sempre, con onestà intellettuale, in una visione partecipata e trasparente di "collettività" (per intenderci meglio dal punto di vista culturale: non di un riduttivo programma più o meno convenzionato elettoralmente!), e non solo con le domande proposte nei sondaggi di FPW e/o con gli amici del ristretto circolo quotidiano.
Ecco, in questo senso, gli scritti culturali di Catullo hanno ancora tanto da insegnare alla "Giovine
Cultura".