20/11/2013 ● Politica
Vibac sfida la recessione e decide di restare in Molise
In uno scenario definito nel report di Bankitalia, illustrato proprio ieri
dal Direttore della Banca d’Italia del Molise, di profonda recessione economica
per il nostro territorio regionale, la risoluzione positiva della vicenda Vibac
rappresenta un esempio per tante altre realtà industriali di come, pur tra mille
difficoltà, l’azione congiunta del management, del partenariato economico e
sociale e di quello istituzionale possa portare a risultati concreti, al
rilancio dei siti produttivi e al mantenimento dei livelli occupazionali.
È quanto emerso nell’incontro, tenutosi questa mattina presso l’Assessorato
regionale al Lavoro, che ha visto la partecipazione del Vicepresidente della
Giunta regionale, Michele PETRAROIA, del Vicepresidente del Consiglio regionale,
Cristiano DI PIETRO, del Dirigente regionale alle Politiche per l’Occupazione,
Vincenzo ROSSI, del Responsabile Risorse Umane della Vibac, Fabrizio TIBERIO,
del rappresentante di Assindustria Molise, Ilario GUIDONE, dei rappresentanti
delle organizzazioni sindacali territoriali di categoria FILCTEM CGIL, Lino
ZAMBIANCHI, FEMCA CISL, Marcello GIUDITTA, UILTEC UIL, Carlo SCARATI, e delle
RSU aziendali.
L’Assessore regionale al Lavoro, Michele Petraroia, ha aperto l’incontro
esprimendo un particolare ringraziamento ai lavoratori, alle organizzazioni
sindacali, al management aziendale sottolineando che, alla risoluzione positiva
della vertenza, ha contribuito non poco l’apporto dell’Associazione Industriali
del Molise che ha lavorato dietro le quinte, assumendo un ruolo responsabile di
accompagnamento e di ausilio aziendale e dimostrando, al contempo, rispetto per
il territorio e per i lavoratori.
Nell’accordo siglato lunedì scorso tra le OO.SS. e il vertice aziendale si fa
riferimento ad una ristrutturazione dell’assetto organizzativo dello
stabilimento termolese, che fa leva essenzialmente su tre misure:
a) ricorso alla Cassa Integrazione Straordinaria per un periodo di 12 mesi a
zero ore e attraverso il meccanismo di rotazione e che potrà interessare
l’intero numero di unità lavorative aziendali;
b) utilizzo di una procedura ‘soft’ di mobilità come misura di accompagnamento
alla fuoriuscita dal mondo del lavoro per coloro i quali sono in età prossima al
collocamento in quiescenza e che, nella maggior parte dei casi, coincidono con
profili professionali che svolgono ruoli non più richiesti dal mercato del
lavoro e dal nuovo assetto organizzativo;
c) esigenza di procedere ad investimenti relativi all’ammodernamento
elettromeccanico di alcune linee produttive.
L’azienda, nel procedere al percorso di ristrutturazione aziendale, ha ritenuto
opportuno non aderire al progetto di aiuti proposto, nel corso dell’incontro
avutosi lo scorso 6 novembre, dalla Regione Molise e, per il momento, non
intercetterà i fondi regionali di investimento, riservandosi di aderire,
successivamente al pacchetto di misure che l’amministrazione regionale sta
mettendo in campo per la nuova programmazione comunitaria 2014/2020 e per le
quali lo stesso Vicepresidente dell’Esecutivo, Michele Petraroia, ha mostrato
forte convinzione della necessità di mettere a sistema un modello di sostegno
alle politiche di sviluppo industriali, settore fortemente trainante per la
crescita del PIL regionale.
Apprezzamento anche da parte delle organizzazioni sindacali, che hanno mostrato
una seria compattezza nel portare avanti la vicenda Vibac, nei confronti della
metodologia attraverso la quale è stato condotto il confronto e che ha visto la
Regione Molise svolgere il ruolo di ‘supervisor’ attento e responsabile a che
venissero tutelate le esigenze dei vari attori coinvolti.
Al termine dell’incontro si è proceduto alla firma del verbale di esame
congiunto per la concessione del trattamento di CIGS nei confronti dei
lavoratori della Vibac.
“Ribadisco a nome delle Istituzioni Regionali – ha precisato Petraroia - che
siamo pronti ad intervenire, qualora l’azienda lo riterrà opportuno, con misure
di sostegno di politiche attive del lavoro e consapevoli della necessità di
rilanciare una riflessione sul valore fondamentale delle politiche industriali:
il Molise è una terra in cui si può investire e noi siamo pronti ad assumerci la
responsabilità istituzionale, oltre che umana, di sostenere le aziende
attraverso mezzi e strumenti idonei a realizzare una competitività del Sistema
Molise”.