18/2/2008 ● Politica
Centrosinistra, bilancio sul passato, un “rinnovamento in continuità”
Si è tenuto domenica 17 febbraio l’incontro organizzato dal coordinamento del Partito
Democratico di Guglionesi per aprire la lista di centrosinistra al dibattito
politico e all’interesse della cittadinanza. Per la cronaca si è registrata una
partecipazione assai scarsa dei cittadini di Guglionesi, praticamente assenza
totale di giovani e l’età media abbondantemente al di là della cinquantina. Due
sole donne su un totale di quaranta-cinquanta uditori, in una stima fatta per
eccesso. Tale sottolineatura si rende necessaria essendo in controtendenza con
il messaggio di Walter Veltroni, l’attuale leader PD, che ritiene essenziale la
partecipazione della componente giovanile ai processi decisionali del
costituente Partito Democratico.
“Questa iniziativa pubblica – ha esordito Antonio
Romano, del comitato coordinamento PD – rappresenta un’occasione di dialogo
con gli Amministratori uscenti, per definire uno schieramento politico dai
connotati ben precisi: il centrosinistra. Vogliamo un programma lungimirante che
non si esaurisca con l’identificazione del candidato Sindaco, ma che si basi su
alcuni punti essenziali: un rinnovamento in continuità con l’Amministrazione
uscente, sulla base dell’esperienza dei dieci anni trascorsi; l’aggregazione di
persone non intorno all’ideologia, ma al bene comune; sviluppo e solidarietà per
un sistema integrato che deve interagire con il territorio del Basso Molise;
sviluppo locale, cioè politiche territoriali, contratti d’area pubblico-privato”.
Al termine della brevissima premessa, peraltro apparsa già
sul manifesto pubblico, Romano ha sottolineato che “più in là daremo il
progetto e il programma” per un lista che forse, ma è ancora da decidersi,
secondo la proposta del coordinamento PD, potrebbe chiamarsi “Nuovo progetto per
Guglionesi”.
“Siamo aperti a tutti coloro che vogliono entrare – ha concluso Romano – e,
come vedete, non abbiamo aperto solo le porte ma anche le finestre nonostante la
fredda giornata di oggi”, cercando così un “esplicito” riferimento
all’articolo apparso di recente su Fpw (Fuoriportaweb), un blog che intende
incentivare culturalmente la comunicazione e il confronto dialettico. Anche
nella politica locale. Chiamati in causa come Fpw, aggiungiamo una
considerazione disinteressata: peccato che il coordinatore Romano,
dall’esperienza consolidata della sua militanza politica, abbia perso
l’occasione per osservare che le porte, quando sono aperte e spalancate, possono
essere utilizzate anche per uscire, non solo per entrare.
E in questo senso il sindaco Bellocchio ha preso la parola,
per una sorta di discorso d’uscita, di fine mandato, come era dovuto da chi,
invitato a prendere la parola, è in procinto di lasciare un incarico
istituzionale durato per dieci anni. “Chiudo un ciclo della mia esperienza
politica, non solo perché imposto dalla legge. Chiudo un ciclo – ha
sostenuto Bellocchio – per dare spazio a nuove persone in grado di
amministrare la comunità, tornando ad essere un semplice militante politico del
centrosinistra. (...) Sono orgoglioso di come ho risolto la questione rifiuti,
convinto che senza la nostra scelta amministrativa oggi probabilmente saremo
nella situazione di Napoli. La demagogia e la protesta in mano ai giovani,
alcuni di estrema destra, sono state una istigazione alla teoria dell’imbroglio.
Ci ricordiamo quale era la situazione rifiuti prima del ’98 a Guglionesi? Gli
striscioni sull’immondizia fatti mettere da chi ha amministrato per quarant'anni
prima di me con la Democrazia Cristiana? Il signor Lucarelli, dov’era? Il sig.
Antonacci chiede a me della diossina? Si è mai chiesto delle vecchie discariche
abusive e incontrollate. Chi le ha mal gestite quelle situazioni? Oggi le
discariche sono certificate dagli enti preposti, non dal Sindaco! Il sindaco di
Termoli continua a polemizzare sull’emergenza, come mai non ha risolto la “sua”
questione rifiuti?
È la crisi morale della politica. Quando c’è il successo
per aver risolto un’emergenza, quale quella dei rifiuti, nessuno riconosce i
meriti, ma c’è sempre l’insinuazione della furbizia.
Di Felice (ex vice Sindaco) è stato massacrato
con una gogna mediatica – ha ricordato il Sindaco – della destra di
Guglionesi, dal loro populismo e dal loro giustizialismo.
Fino a qualche tempo fa ci si lamentava che Guglionesi
non era rappresentato nel Cosib, ora che ci siamo ci si preoccupa del contrario.
Qualcuno addirittura si è preso la briga di andare a controllare in internet il
mio reddito, perché sapete che tali dati, per i sindaci, sono oggetto di
pubblicazione. Ebbene, non trovando nulla hanno fatto finta di niente perché
nulla era contestabile.
In qualità di Sindaco, durante il mio mandato, ho
ridotto il mio compenso da 3.200,00 a 600,00 euro mensili, questo ha fatto
scattare una riduzione automatica anche per gli assessori che hanno guidato con
me il paese per € 200,00 euro mensili, talvolta senza coprire nemmeno le spese
di viaggio nelle varie competenze con i 200,00 euro mensili. Tale risparmio,
circa un milione di euro, è stato messo a disposizione delle opere pubbliche e
al servizio della comunità. In questi anni abbiamo realizzato opere pubbliche
per circa 40-50 milioni di euro, con un tasso di indebitamento del 6%,
pienamente dentro i parametri imposti per legge. Questo significa capacità di
investimento per la futura Amministrazione che si riterrà virtuosa. Abbiamo
recuperato circa 250.000,00 euro con gli accertamenti ICI, un dato che è
divenuto strutturale nel bilancio considerando che abbiamo dovuto fare in conti
con un taglio di circa 800.000,00 euro all’anno, taglio dovuto alla riduzione
dei finanziamenti dello Stato verso i comuni (...).
Ora ci sono le opportunità per abbassare le tasse. Un
programma di centrosinistra deve dare opportunità, poi viene il contenuto, per
poter pensare ad un progetto di vita e pari opportunità. Però il cittadino deve
fare la sua parte, e non solo giudicare gli altri, perché questa è una vecchia
storia, la storia della “furbizia” nel meridione d’Italia. (...) Credo – ha
concluso il Sindaco uscente - nella libertà e nella meritocrazia, perciò
chiudo un ciclo ma non esco dalla politica. Gli schieramenti si costruiscono sui
contenuti e quando si scrive un programma bisogna farlo su punti raggiungibili,
e vi invito ad un rinnovamento in continuità”.
Al termine si è tentato invano di aprire un confronto
dialettico tra i pochi presenti, come l’occasione richiedeva. “Guglionesi
deve diventare protagonista – ha sostenuto Vincenzo Di Narzo, consigliere
provinciale dell’IDV -, il paese sta diventando vecchio, così pure le strade
e il resto. (...) Voglio dei programmi per far tornare Guglionesi viva”.
Il consigliere comunale Antonio Radatti ha sollecitato
l’esigenza di proposte, di confronto, di iniziative, vista la poca distanza
temporale dalla convocazione elettorale. Qualche esperto militante ha puntato
timidamente il dito sulla questione “nuovo Sindaco”, sull’eventualità di
svolgere le primarie, ma non ha avuto risposte dai dirigenti dei vari gruppi
politici presenti. Per ora “fumata nera” nel centrosinistra, non solo sui nomi
dei candidabili.
C’è molto da lavorare in futuro e per il futuro.
Siamo,
ormai, a sole tre settimane dalle presentazioni delle liste elettorali per
l’Amministrazione comunale di Guglionesi “che verrà” e nei potenziali
schieramenti candidabili regnano la tanta indecisione, le troppe riserve
personali, la scarsa partecipazione, le ruggini di inutili personalismi,
l'inconcludente tatticismo, la palese incertezza sui futuri scenari
della politica locale, una permanente e irrisolta sudditanza dai politici
esterni al nostro contesto. Mancano ancora gli obiettivi, le candidature, le
alleanze, le condivisioni sulle linee e le scelte programmatiche.
E tutto resta ancora poco chiaro alla cittadinanza, in un evidente stato di
emergenza per la comunicazione.