25/10/2013 ● Politica
Rinnovo del PD: concretizzare la rappresentanza civica al "bene collettivo"
Un’ampia rappresentanza politica di partecipazione democratica a livello
locale, come il PD, domenica prossima sceglierà la sua nuova classe dirigente.
Nel periodo di approccio al voto di domenica prossima, tuttavia, abbiamo
assistito a lunghi silenzi post-elettorali (con esiti inutilmente negativi alle
regionali, provinciali e comunali) e che hanno determinato in primo luogo le
dimissioni del segretario uscente e successivamente non hanno suscitato
pubblicamente - forse demotivati dall'esito del recente voto amministrativo comunale -
un sereno dibattito in merito, nemmeno durante la recente "festa democratica".
Per concretizzare la potenzialità di una sostenuta rappresentanza civica (non solo partitica!)
al “bene collettivo”, la nuova classe dirigente del PD sarà chiamata a superare alcune incongruenze trascinate ormai da tempo nell'opinione
pubblica, inerenti una "visione interna" del partito e una "visione esterna"
della partecipazione condivisa:
1- il superamento, senza equivoci, di una fase di “(ri)generazione dinastica”
della classe dirigente del PD a livello locale;
2- un coinvolgimento trasparente e convinto delle energie vive della comunità ai
processi di progettualità del “bene comune”, ponendo solide basi
all’aggregazione di una rappresentanza locale che si costituisca effettivamente
come "forza di governo" (nelle proposte, nelle azioni, nelle condivisioni, nelle scelte) e non più ridotta (anche da un pugno di vecchie militanze) ai margini delle scelte
civiche e amministrative del futuro.