30/9/2013 ● Scuola
Dimensionamento scolastico, gli studenti molisani non lo meritano
Dopo l’approvazione delle linee guida sulla razionalizzazione della rete scolastica da parte della giunta regionale, ci si aspettava un dibattito che partisse da quelle indicazioni per fare proposte di merito riguardanti il riassetto organizzativo delle istituzioni scolastiche. Invece la discussione si è concentrata prevalentemente sul tema: aumentiamo il numero degli istituti omnicomprensivi in regione. E’ davvero singolare che si spenda tempo ed energie per una realtà organizzativa occasionale come si vede chiaramente nella tabella sottostante che riporta i dati del MIUR.
Regioni |
Istituti Omnicomprensivi 2013/2014 |
Friuli |
1 |
Liguria |
1 |
Veneto |
1 |
Marche |
2 |
Lombardia |
3 |
Sicilia |
3 |
Toscana |
3 |
Basilicata |
4 |
Piemonte |
4 |
Sardegna |
4 |
Trentino |
4 |
Campania |
6 |
Abruzzo |
8 |
Molise |
9 |
Lazio |
10 |
Umbria |
11 |
Calabria |
17 |
Dati che dimostrano quello che inascoltati diciamo da tempo: l’istituto
omnicomprensivo, gestito da un commissario, è residuale. Se, invece, fosse
strutturale, non ci sarebbe la possibilità di organizzare un’adeguata offerta
formativa territoriale nella secondaria superiore, ci sarebbe una chiusura
campanilistica che rappresenterebbe un problema serio sul versante dei poli
scolastici delle superiori, verrebbe stravolta la regola della diversificazione
nel territorio degli indirizzi.
Eppure il Molise deve continuare a distinguersi per le pessime pratiche. 54
scuole e 9 istituti omnicomprensivi, il 17% del totale. Se la stessa percentuale
fosse applicata nel resto del Paese avremmo 1600 istituti omnicomprensivi al
posto degli attuali 91! Bel modo di programmare stando al passo con i tempi.
L’assessore regionale all’istruzione ha convocato il 6 settembre u.s. un tavolo
istituzionale per discutere degli istituti omnicomprensivi. Il dirigente
regionale, senza considerare le articolate posizioni emerse nel confronto, ha
emanato, nei giorni scorsi, una nota nella quale afferma che tutti sono
d’accordo per la conferma dei 9 istituti omnicomprensivi in Molise. Cosa
assolutamente distante dalla realtà, come si può leggere nel verbale della
riunione.
Da mesi la FLC CGIL Molise lo ripete: il dimensionamento è una cosa seria e non
può essere lasciato in mano a spinte che nulla hanno a che fare con la
progettualità di medio periodo. Occorre che la Regione Molise con coerenza
mantenga le linee guida approvate, entro le quali programmare l’offerta
formativa territoriale; occorre che si attivi, con una legge sull’istruzione,
per delineare gli impegni relativi all’attuazione del titolo V della
Costituzione; che individui le priorità legate alla rete di trasporti
territoriali, ai servizi aggregati dei vari comuni, all’istituzione dei poli
scolastici per far fronte all’emergenza dell’edilizia scolastica,
all’individuazione dei poli liceali, tecnici e professionali da realizzare a
livello locale, evitando duplicazioni di indirizzi e pressioni locali.
Il dimensionamento va ripensato perché, così come si sta delineando, è contrario
ai principi basilari di un buona organizzazione e di un’offerta formativa di
qualità. Chi ha interessi di campanile, chi nutre desideri di rivalsa o
dissemina trappole, non può anteporli alle esigenze degli studenti molisani. C’è
ancora tempo per agire bene.