14/9/2013 ● Scuola
Qualche primo segnale: arrivano risorse per la scuola
La riapertura delle scuole in Molise hanno evidenziato vari problemi che non
hanno consentito il regolare inizio dell’anno scolastico. In particolare gli
organici sono al di sotto dell’offerta formativa possibile e prosegue la pratica
delle classi pollaio. Nei prossimi giorni si concluderanno le operazioni
riguardanti le nomine annuali per il personale docente. L’ampio numero di
incarichi che saranno alla fine conferiti su posti disponibili e vacanti,
dimostra che potevano essere fatte il triplo delle immissioni in ruolo
realizzate.
Intanto il decreto legge n.104/13 che comprende norme sulla scuola, sul
potenziamento dell’offerta formativa e sul diritto allo studio è un primo passo
per invertire le politiche degli ultimi anni che hanno devastato il sistema
d’istruzione e ricerca del nostro Paese. S’iniziano a raccogliere i primi frutti
delle tante iniziative per ridare valore e dignità all’intero sistema della
conoscenza e per garantire a tutti il diritto al sapere. Si migliora il welfare
studentesco, si elimina il bonus maturità, si riduce il costo dei libri di
testo. Ci sono risorse, in verità ancora scarse, per interventi sull’edilizia
scolastica e per la lotta alla dispersione.
Il Decreto prevede un piano triennale di immissione in ruolo del personale della
scuola per circa 60.000 unità organiche, stabilizzazione di 26.684 posti di
sostegno; un nuovo sistema di reclutamento dei dirigenti scolastici con bando a
cadenza annuale; delle provvidenze per gli studenti; un aumento di un’ora di
geografia nel biennio delle superiori (manca il recupero del tempo scuola
soppresso nella primaria e nelle medie, il ripristino urgente delle materie
professionali d’indirizzo nelle superiori e delle discipline giuridiche ed
economiche); l’eliminazione della categoria delle scuole sottodimensionate;
degli stanziamenti per la formazione degli insegnanti; l’ingresso gratuito -
sperimentale - dei docenti nei musei. Il Decreto, inoltre, stanzia dei fondi per
il wireless nelle superiori, per potenziare l’offerta formativa e l’orientamento
degli studenti nella scuola secondaria di secondo grado ecc.. Per il
Conservatorio sono previste borse di studio per gli studenti; assunzioni di
personale precario.
Spicca, però, l’assenza di un provvedimento riguardante i docenti aventi diritto
alla pensione per aver raggiunto quota 96 e la non risoluzione del problema dei
docenti inidonei della scuola. C’è la propensione ad invadere, per legge, il
campo contrattuale: la cosa accade quando si indica nel Fondo d’Istituto il
luogo dove prendere i soldi per le attività aggiuntive riferite all’orientamento
(art. 8), quando si ignora completamente la contrattazione in materia di
formazione dei docenti (art. 16), e quando ancora in materia salariale si
ricorre al Fondo per la retribuzione di posizione e di risultato dei dirigenti
scolastici per pagare i supplenti sui posti dei collaboratori esonerati (art.
17). Nei 60 giorni di dibattito parlamentare previsto per la conversione del
decreto occorrerà modificare tali norme. Il rinnovo del contratto e il
superamento del blocco degli scatti d’anzianità per la scuola non possono più
attendere se si vuole favorire il protagonismo dei lavoratori della conoscenza
nel migliorare il nostro sistema di istruzione e ricerca.