BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


26/8/2013 ● Politica

Sinistra: versione compassionevole e correttiva della trionfante destra liberista?


  Pierino Raspa ● 1408


Sinistra: versione compassionevole e correttiva della trionfante destra liberista ?

 

Dal Venerdì di Repubblica uno stuzzicante articolo di Curzio Maltese, giornalista di punta di Repubblica, che di solito non prediligo. E' gustoso!! Per sentire altre campane o critiche a uesto “pezzo”, se volete, cercate una sorta di replica di G. Ferrara sul foglio.

 

A mio avviso sarebbe utile riflettere sull'affermazione "...una versione compassionevole e correttiva della trionfante destra liberista..".

Per gli appassionati eventuali del tema felicità in salsa economico-sociale con riflessi sul PIL, suggerisco, sommessamente e pacatamente, un interessante volume: ECONOMIA DELLA FELICITA’, di Bruno S. Frey e Claudia Frey Marti, ediz. Il Mulino 2012

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Testo articolo

La triste fine della sinistra che parla solo di Pil e non cerca più la felicità

 

Quando si discute di destra e di sinistra si usano categorie ormai ottocentesche che non significano molto per le ultime generazioni. Chi è nato negli ultimi trent’anni non ha neppure conosciuto una vera sinistra, al massimo una versione compassionevole e correttiva della trionfante destra liberista. La domanda oggi non è più «che cos'è la destra, cos'è la sinistra», su cui peraltro Giorgio Gaber faceva ironia già qualche anno fa. La domanda da cui ripartire per costruire una nuova politica è un'altra: che cos'è il progresso?

La sinistra storica se l'è posta per quasi due secoli e ora non se la pone più. Nella misera convinzione che per apparire moderni si debba semplicemente approvare quel che accade. Faccio qualche esempio semplice. Trent'anni fa, in Italia, un ragazzo di famiglia modesta, com'era chi scrive, poteva trovare dopo il liceo un lavoro ben pagato e garantito, mantenersi agli studi, andare a vivere da solo e restituire qualcosa alla famiglia. Una prospettiva che per le nuove generazioni è un sogno. Qual è stato il progresso per i giovani? Potersi scambiare irrilevanti messaggi su Twitter tutto il giorno?

Secondo esempio. Oggi una casalinga italiana impiega lo stesso tempo a governare la casa di una donna degli anni Quaranta. Nonostante tutte le scoperte scientifiche e la tecnologia di massa. Dov'è il progresso? Terzo esempio. Un manager degli anni Cinquanta guadagnava in media venti o trenta volte il salario di un operaio. Ora guadagna trecento o quattrocento volte lo stipendio medio di un dipendente. La ricchezza si è concentrata in pochi decenni più che in ogni altro periodo della storia umana. È progresso?

Si potrebbe continuare a lungo. Il comunismo sognava di riportare gli uomini a lavorare per vivere e non a vivere per lavorare. Il socialismo reale si è incaricato di trasformare il sogno in un incubo terrificante. Ma una sinistra vera dovrebbe comunque porsi la questione del continuo aumento dei tempi di lavoro per gli uomini. Che società è quella dove più nessuno ha tempo di levare lo sguardo oltre la scrivania, gli impegni stabiliti, ì turni di fabbrica?

Esiste poi l'immensa questione del rapporto con la storia e l'ambiente, tanto più importante in un Paese come il nostro, dove stiamo procedendo da decenni alla sistematica distruzione di un patrimonio culturale e paesaggistico costruito nel corso di secoli.

Queste sono le domande che la sinistra dovrebbe porsi oggi, invece di interrogarsi ogni giorno sul Pil, lo spread e il livello del debito pubblico. Tornare a guardare l'essenza, ai diritti umani e a quello più importante, scritto nella Costituzione americana: la ricerca della felicità.

Cartellone




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