16/8/2013 ● Caro Direttore
Perché "fare cultura" per la collettività
Caro Direttore,
il dibattito sulla “cultura” ha acceso l’estate guglionesana.
Non vorrei entrare in merito a cosa sia (per me!) la cultura. Ma ho qualche
contributo per tutto ciò che la cultura non è (per me?).
Cultura non è un "borgo antico" tanto sporco (in ogni stagione dell'anno).
Cultura non è parcheggiare (residenti e turisti) dinanzi a un monumento o non
rispettare chi vive e lavora dentro contesti urbanistici.
Cultura non è pisciare in ogni angolo del borgo antico, oppure mandare a
pisciare gli anziani dietro gli alberi di Castellara, accanto ai bambini che
giocano.
Cultura non è portare i propri animali a fare i bisogni nel giardino pubblico,
dove giocano i nostri figli (tralasciando procedure e modalità previste).
Cultura non è scambiare periodicamente il parcheggio di Castellara per un luna park
(nel passato e nel presente) o per quartieri dediti a privacy di sagre estive più o meno autorizzate.
Cultura non è finanziare pubblicamente sempre le stesse associazioni (che ad un
certo punto dovrebbero camminare da sole, per confermare la validità delle loro
stesse idee!), o incentivare gli stessi autorevoli personaggi (che qualche libretto potrebbero
pagarselo autonomamente, vista la "fama" ormai raggiunta!), per liberare risorse da destinare
alle nuove idee e ai nuovi talenti della comunità.
Cultura non è formare un'associazione per distrarsi in hobby pomeridiani
extra-lavorativi e/o extra-professionali provando a giocare con i propri sogni
repressi, eludendo concetti dell'imprenditorialità, distruggendo la concorrenzialità con priorità clientelari, a danno delle risorse pubbliche.
Cultura non è tenere chiuso (per anni) il museo archeologico cittadino.
Cultura non è ignorare sistematicamente il proprio patrimonio storico-culturale
(ricordo ai protagonisti del dibattito le diverse sensibilità degli Amministratori e della Comunità verso gli “Argenti di Guglionesi”) potenziale
ricettore di risorse aggiuntive di erogazione comunitarie.
Cultura non è etc. etc.
In conclusione, caro Direttore, cultura non è girarsi dall’altra parte quando non comprendiamo
le valenze educative e formative del “fare cultura”, perché la “C”ultura non è
una misura di quantità ma un’espressione della qualità di una collettività nella sua
ragionevolezza.