BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


24/7/2013 ● Cultura

Nella fede lo sguardo ci permette di vedere la profondità della realtà


  Gianfranco De Luca ● 1364


(Da "Sguardi all'Infinito. Paolo Gamba", mostra d'arte e di fede).

La fede è un cammino dello sguardo, diceva De Lubac. In quest’anno dedicato alla fede è importante ricordarlo. Già naturalmente lo sguardo ci permette di vedere la profondità della realtà e di spingerci molto più lontano del luogo nel quale ci si trova. Per questo il conoscere, l’acquisire qualcosa di nuovo, è sempre stato indicato tramite la metafora del vedere. La teoria, la contemplazione, la visione, i punti di vista sono tutti modi di dire che riguardano il conoscere e che poggiano sul vedere. Siamo fatti per vedere tutta la realtà, nella sua altezza e nella sua profondità. Un altro modo per dire che siamo fatti per la totalità infinita.
Questa predisposizione naturale dell’uomo diventa ancora più significativa nel caso della fede. In essa, infatti, l’uomo che scrutava l’orizzonte infinito del senso, della verità, della bellezza e della giustizia, viene anticipato. Dio facendosi uomo rende concreto il Suo sguardo, che è lo sguardo di Gesù. “Fissatolo, lo amò” dice il Vangelo del giovane ricco. È Gesù, Dio fatto uomo, che ci guarda per primo. Ci incontra nella situazione in cui siamo, bella o brutta, pieni di bene o di peccato, sani o infermi, e ci guarda, ci fissa. È questo sguardo su di noi che inizia l’avventura della fede, cioè il riconoscimento di Gesù come Dio presente nella storia.
I discepoli, come noi, hanno poi dovuto guardare ciò che Gesù faceva e diceva, guardare pieni di domanda come si comportava, come giudicava i fatti grandi e piccoli nei quali si imbatteva. Guardando, sono arrivati progressivamente alla certezza che non c’era un uomo come quello: “Maestro, dove andremo. Tu solo hai parole di vita eterna!” Alla fine, i più affettivi tra di loro hanno capito il grande annuncio della Risurrezione guardando il segno delle bende ripiegate nel sepolcro. Il loro sguardo a tutta la realtà era diventato pieno di fede, cioè di riconoscimento della presenza di Dio fatto uomo come fatto determinante di tutto ciò che c’era e accadeva.
Il guardare all’infinito proprio dell’uomo, per noi e per loro, si compie nel guardare la persona di Gesù.
Il resto della vita dei discepoli è stato l’immedesimarsi nello sguardo ricevuto da Gesù tanto da compiere gli stessi miracoli. Giovanni e Pietro, quando guariscono lo storpio fuori dal tempio, gli dicono: “Guardaci!” Così si trasmette la fede: è uno sguardo finalmente e profondamente umano che uno innanzi tutto riceve. È un dono che uno deve solo accettare. Il primo modo di accettare è rispondere a quello sguardo, guardare a nostra volta con il desiderio di scoprire e capire chi è quell’Uomo che ci ama in modo così gratuito.

Cartellone




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