14/7/2013 ● Caro Direttore
Conoscenza e confronto
Caro Direttore,
da buon cittadino sto seguendo la vicenda "piano-casa", ritengo doveroso
intervenire per proporre a tutti una strada comune fatta di valori e piorità. Il
territorio è un bene di tutti: di chi lo difende e di chi lo offre in qualità di
imprenditore, perciò vecchie contrapposizioni “di classe” rischiano solo di
generare una irragionevole “guerra fra poveri”, con un contorno di grande
confusione . Qualsiasi soluzione al problema passa attraverso uno stretto
dialogo, continuo, senza pregiudizi, senza ricatti e senza “dispetti”, tra tutti
coloro che vogliono offrire al nostro paese, al nostro territorio, ai nostri
concittadini, una prospettiva dignitosa e solida di buona vita.
Su questi principi voglio impostare il mio intervento riguardante il "bene
comune" e nello specifico il piano-casa (argomento attuale). Chiedo a tutti voi
(cittadini, imprese, maggioranza, opposizione, intera comunità), un forte senso
di responsabilità. Sono sicuro che da parte di tutti ci sia una forte
disponibilità a cercare e trovare soluzioni condivise. Temo che il silenzio, la
strumentalizzazione, l'interessi di pochi, stiano giocando una “loro” partita
più grande, che passa sopra la testa del paese e dei cittadini. Imploro perciò
un passo in avanti da parte di tutti, imploro un confronto civile, profondo e
costruttivo che abbia come perno Guglionesi e i suoi cittadini. Prego gli
amministratori affinchè prospettino l'argomento in questione all'intera
cittadinanza, rendendo questi ultimi partecipi. Le legittime partite politiche,
i legittimi interessi privati, che mi sembra facciano da sfondo alla questione,
non si possono giocare sulla pelle di una paese e di una comunità. Solo mettendo
a confronto le diverse visioni di paese, di territorio, di bene comune, di bene
collettivo maggioranza ed opposizione possono portare avanti la loro missione
originale, ovvero lavorare insieme per risolvere problemi concreti. Il resto,
permettetemi, appartiene al maligno.
I cittadini, non si limitino a tifare per una parte o per l’altra, gli organi
locali, non assecondino l'indifferenza e la neutralità, ma siano piuttosto
motore di un'immediato dialogo, facendo avvertire a tutti la compattezza di un
Paese che vuole una sola cosa: unità, lavoro, territorio, bene comune e futuro.
Cordiali saluti, Giuseppe Rulli